Il Regno Unito fa retromarcia sul nuovo piano fiscale
La Bank of England ha terminato il suo QE tampone venerdì scorso, come annunciato in precedenza, mentre il PM Truss ha licenziato il cancelliere dello scacchiere Kwarteng, artefice del piano fiscale che ha catapultato l'economia del Regno Unito in un caos a rischio implosione, con i rendimenti dei gilt e dei linker che andavano in orbita mentre la sterlina discendeva agli inferi ed il settore dei fondi pensionistici saliva alle cronache come grande malato.
Il nuovo cancelliere Hunt ha smontato gli ultimi pezzi rimasti del piano fiscale del governo Truss donando sollievo ai gilt e riscuotendo la fiducia dei mercati, a cui ha dato ulteriore spinta il solido dato sugli utili di Bank of America (NYSE:BAC), pubblicati oggi, come quello di JP Morgan (NYSE:JPM), dopo quelli in chiaroscuro di Citi e Wells Fargo (NYSE:WFC) e quello in perdita di Morgan Stanley (NYSE:MS). Domani chiuderà il gruppo il rilascio degli utili di Goldman Sachs (NYSE:GS).
Ma, se il problema nel Regno Unito, che ha fatto assimilare l'economia della quinta economia del mondo a quella di uno staterello africano, è stato momentaneamente arginato altre economie preoccupano, in primis quella giapponese, aggredita da problematiche rispetto alle quali quelle di Londra sono "roba da niente".
Lo yen sui minimi a 30 anni
Lo yen è ancora in caduta libera, con i prezzi del cambio USD/JPY che si stanno approssimando a quota 149 dopo che il governo a fine settembre aveva incaricato la Bank of Japan di intervenire direttamente sul Forex vendendo titoli del Tesoro USA per sostenere la valuta giapponese. L'intervento, nonostante la sua mole, e la professionalità dei banchieri centrali nipponici, i quali hanno operato aspettando la rottura rialzista della congestione appena sotto 146, è durato solo lo spazio di 36 ore. Praticamente una seduta e mezza di scambi valutari, e stiamo parlando di una banca del G7!!
Insomma, il mercato valutario si è rotto, quello del debito è andato in frantumi, tanto che la liquidità overnight è ai minimi storici con la Fed che è costretta a rivedere continuamente il suo mercato repo ed ora è sorto un nuovo problema con la Svizzera.
Il mistero del prestito record della Fed alla Svizzera
La Banca Nazionale Svizzera ha ottenuto una linea di swap dalla Federal Reserve dalla quale, la scorsa ottava, ha prelevato 6.2$ miliardi, cifra record!...... la quale rappresenta il doppio di quanto prelevato la settimana precedente. La somma delle due operazioni supera il totale di quanto prelevato durante il crollo pandemico.
Cosa ha smesso di funzionare nel sistema finanziario elvetico? Le solite maleligue dicono che il problema è sempre Credit Suisse che ha problemi nel finanziamento dei suoi margini overnight. Comunque sia vi avevamo avvisato settimane fa che la Fed sarebbe stata obbligata ad attivare tutta una serie di swap line a favore di Paesi amici a corto di dollari. Ginevra ha aperto le danze, chi sarà il prossimo?
Analisi macro - ciclica: dove andranno i prezzi?
Come da previsione, il ciclo settimanale è andato in chiusura sui minimi di giovedì 13 ottobre, con il future S&P500 mini che scendeva fino a toccare 3502, aggiornando il minimo a 52 settimane, da cui è partito l'ennesimo short squeeze e quindi il nuovo ciclo weekly. Ma mentre la seduta successiva, quella di venerdì scorso, a Wall Street è stata un bagno di sangue con le vendite fermate solo dal mega supporto in area 3600, sul DAX abbiamo visto una flessione minore che ha riportato i prezzi poco sotto 12400.
Oggi l'ottava è partita con un nuovo rally del mercato orso, dopo che venerdì gli hedge fund avevano piazzato una quantità record di ordini di vendita allo scoperto, preparando il mercato ad una forte compressione rialzista. Ma il rally dovrebbe essere contenuto nell'ordine del 3% il che darebbe il via ad una nuova gamba ribassista fino a fine mese, con nuovi minimi prima che il 25 ottobre si riapra la stagione dei buyback che farà partire forti acquisti; ossigeno per i permabull.
Nel frattempo stiamo assistendo ad uno stress di volatilità intraday, altro segnale che sta per partire una nuova ondata a ribasso, mentre il ciclo weekly si trova in gamba 1 e andrà in chiusura intorno alla seduta del 25 ottobre.
Di seguito i livelli volumetrici:
S&P 500 mini
3742
3697.6
3666.8
3642
3591
3528
3410
3330
3016
DAX
12815
12632
12516
12477
12313
12129
11957
11215
10990
10605