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Prevista ottima performance delle materie prime, tenete d’occhio questi 2 ETF

Pubblicato 18.03.2021, 13:01
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Le materie prime hanno attirato molta attenzione nelle ultime settimane, e forse per un buon motivo. La Federal Reserve, così come molte altre banche centrali, probabilmente manterrà i tassi di interesse agli attuali livelli bassi nell’immediato futuro. Intanto, le misure di stimolo fiscale e la riapertura delle economie dovrebbero creare delle pressioni inflazionarie.

Un’inflazione più alta solitamente cambia il tono del mercato, influenzando anche quali classi di asset andranno meglio di altre. La maggior parte degli investitori tende ad aumentare l’esposizione alle materie prime per avere una certa diversificazione, soprattutto nei periodi inflazionari.

Abbiamo già parlato di numerosi ETF focalizzati sulle materie prime, come alluminio, metalli base, rame, oro e argento. Oggi, allargheremo il discorso ad altri due ETF che potrebbero essere adatti per quei partecipanti dei mercati che credono che le materie prime vedranno un periodo di performance superiore nei prossimi trimestri.

1. VanEck Vectors Agribusiness ETF

Prezzo attuale: 89,10 dollari
Range su 52 settimane: 42,52 - 89,19 dollari
Rendimento dividendo: 0,97%
Percentuale di spesa: 0,56% all’anno

Questo fondo è una scommessa indiretta sulle materie prime agricole, cioè “colture di base e animali, coltivati o allevati in fattorie o piantagioni”. Recenti dati indicano che:

“Il 26,7% della popolazione mondiale è coinvolta nella produzione di queste materie prime agricole. Si tratta di oltre 2 miliardi di persone, con quasi 900 milioni di esse impiegate direttamente in 570 milioni di fattorie in tutto il mondo”.

Il VanEck Vectors Agribusiness ETF (NYSE:MOO) offre accesso ad aziende che si occupano di agrochimica, salute degli animali, fertilizzanti, semi, attrezzature per fattorie, acquacoltura, bestiame, scambio di prodotti agricoli e piantagioni (come cereali, palme da olio, zucchero di canna, foglie di tabacco e vigneti).

MOO Weekly

Grafico settimanale MOO

MOO, che replica l’indice MVIS Global Agribusiness Index, comprende 52 titoli. I primi dieci possedimenti rappresentano oltre il 57% degli asset netti totali del fondo, che ammontano a 1,1 miliardi di dollari. Il fondo ha cominciato gli scambi nell’agosto 2007.

In cima alla lista troviamo Deere (NYSE:DE), che produce attrezzature per agricoltura, edilizia e silvicoltura; i gruppi di bioscienze Zoetis (NYSE:ZTS) e IDEXX Laboratories (NASDAQ:IDXX), specializzato nella salute degli animali; e Bayer (OTC:BAYRY), altro importante operatore nel settore della salute degli animali.

In termini di peso per paese, in testa abbiamo gli Stati Uniti, con quasi il 56%, seguiti da Germania, Canada, Giappone e Cina. I settori più importanti (per peso) sono: beni di consumo (28,1%), materiali (23,4%), sanità (22,9%) e industria (22,0%).

Sugli ultimi 12 mesi, MOO è schizzato di circa l’86% ed ha toccato un massimo storico a metà marzo. Di conseguenza sono probabili prese di profitto a breve termine.

Tuttavia, i prodotti agricoli nutrono tutti noi e le materie prime agricole hanno anche un utilizzo industriale. È probabile che l’apertura delle economie globali nei prossimi mesi aumenti la domanda di queste materie prime. Ad esempio, l’apertura dei ristoranti supporterà i prezzi delle materie prime agricole.

Inoltre, l’inflazione è solitamente rialzista per le materie prime. Dunque, un potenziale calo del prezzo di MOO potrebbe costituire un’opportunità di investire sul fondo.

2. Global X Uranium ETF

Prezzo attuale: 20,33 dollari
Range su 52 settimane: 6,95 - 20,71 dollari
Rendimento dividendo: 1,28%
Percentuale di spesa: 0,69% all’anno

Il fondo si focalizza sull’uranio, un metallo pesante naturalmente radioattivo che costituisce il principale combustibile dei reattori nucleari.

Il Global X Uranium ETF (NYSE:URA) investe su aziende globali coinvolte nell’estrazione di uranio nonché nella produzione di componenti nucleari. Il fondo ha cominciato gli scambi nel novembre 2010 e gli asset gestiti sono pari a 502 milioni di dollari.

URA Weekly

Grafico settimanale URA

URA, che conta 38 possedimenti, replica i ritorni dell’indice Solactive Global Uranium & Nuclear Components Total Return Index. Il 45% delle società ha sede in Canada, seguito da Kazakistan (21,3%), Corea del Sud (7,7%), Australia (6,6%) ed altri paesi. Più del 65% del fondo si concentra nei primi 10 nomi e l’ETF ne è dunque influenzato.

Tra questi troviamo il produttore di uranio canadese Cameco (NYSE:CCJ); l’estrattore di uranio NAK Kazatomprom (KZ:KZAP); NexGen Energy (NYSE:NXE) (TSX:NXE), che possiede asset di esplorazione di uranio in Canada; ed il produttore di uranio e vanadio, con sede in Colorado, Energy Fuels (NYSE:UUUU).

Sull’ultimo anno URA segna un’impennata di quasi il 173%. Ha toccato un massimo pluriennale a marzo, rispecchiando l’attuale rally del mercato dell’uranio, che è stato forte.

Cameco sottolinea:

“L’uranio non viene scambiato su un mercato libero come altre materie prime. Compratori e venditori negoziano i contratti privatamente”.

A metà del 2007, il prezzo spot dell’uranio era di oltre 130 dollari. Ora, si aggira intorno ai 28 dollari. Gli investitori che credono che sia in arrivo un nuovo mercato rialzista potrebbero pensare di comprare sul calo l’ETF.

Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

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