- Le vendite al dettaglio USA di aprile sono state sotto le attese, ma altri dati macro mostrano trend di spesa decenti
- Dopo i report preliminari di maggio, Victoria’s Secret e GameStop suggeriscono sensazioni dei consumatori differenti
- Le due compagnie terranno le riunioni degli azionisti la prossima settimana, che potrebbero innescare ulteriore volatilità
È difficile fare di tutta l’erba un fascio per quanto riguarda i consumi americani. Le famiglie di fascia alta sembrano andare bene. E, sebbene i lavoratori di fascia bassa traggano beneficio dai robusti aumenti degli stipendi reali al momento, insieme al basso tasso di disoccupazione, l’inflazione continua a farsi sentire. Il Conference Board la scorsa settimana ha riportato che il 69% dei consumatori USA crede che sia probabile una recessione nei prossimi 12 mesi.
Vendite al dettaglio di aprile deboli, non male l’indice Johnson Redbook
Gli indicatori sono misti. Il report sulle vendite al dettaglio di aprile a metà maggio ha rivelato spese al consumo tiepide, al tasso dello 0,0% rispetto a marzo. Mentre l’indice Johnson Redbook mostra vendite al dettaglio sane: +6,3% su base annua.
Fotografia del settore
Nel mese scorso, il Consumer Discretionary ETF (NYSE:XLY) è stato negativo sull’anno in corso. I beni di prima necessità (ora con una market cap totale inferiore a NVIDIA (NASDAQ:NVDA)) segnano una performance inferiore rispetto all’indice S&P 500®, con un ritorno del 6% nel 2024, dividendi inclusi. L’SPDR® S&P Retail ETF (NYSE:XRT) segue il Consumer Staples ETF (NYSE:XLP) di circa due punti percentuali.
Fonte:Stockcharts.com
Vendite di abbigliamento su, deboli le spese per hobby
Il settore alimentare è stato relativamente forte nel report sulle vendite al dettaglio di aprile, insieme all’abbigliamento, ma il settore del general merchandise e della distribuzione online sono stati in difficoltà. Elettronica ed elettrodomestici hanno registrato +1,5% ad aprile rispetto a marzo, mentre la spesa per articoli sportivi e hobby è diminuita dello 0,9% su base sequenziale.
Ross Stores (NASDAQ:ROST) ha riportato forti dati trimestrali sul profitto, ma LVMH Moët Hennessy - Louis Vuitton (LVMUY (OTC:LVMUY)) è stata cauta. La situazione è mista.
Aggiornamenti preliminari sui risultati di Victoria’s Secret e GameStop
I dati di Wall Street Horizon danno un quadro simile. Sebbene la maggior parte della stagione degli utili del Q1 sia ormai alle spalle, si prospettano ancora dei fuochi d’artificio da parte di alcuni nomi. Sia GameStop (NYSE:GME) che Victoria’s Secret (NYSE:VSCO) pubblicheranno i risultati del Q1 2024 nei prossimi giorni e terranno le riunioni degli azionisti giovedì 13 giugno.
Victoria’s Secret: trend positivi
Victoria’s Secret (VSCO) ha pubblicato i risultati preliminari giovedì 9 maggio. Le azioni sono schizzate dell’8% sulla notizia che la compagnia si aspetta vendite del primo trimestre che confermino un market cap di 1,6 miliardi di dollari. L’utile operativo rettificato dell’azienda del settore dell’abbigliamento è ora atteso tra i 35 e i 40 milioni di dollari. Sebbene il distributore si aspetti ancora un fatturato più lento rispetto a un anno fa, il nuovo range tra il -3% e il -4% è comunque migliore della stima precedente di un calo del 4-6%. L’EPS rivisto diluito si prospetta nel range tra -0,15 e +0,10 dollari.
Si tratta solo di una piccola compagnia in una nicchia di mercato? Certo. Ma il CEO Martin Waters afferma: “Il contesto della vendita al dettaglio in Nord America rimane difficile e l’ambiente promozionale è stato molto competitivo; tuttavia, abbiamo registrato tendenze in miglioramento nel corso del trimestre sia nei nostri negozi che nelle nostre attività digitali per i marchi Victoria’s Secret e PINK”. Quindi c’è stato un aumento delle vendite nel trimestre. Un segnale promettente in vista dell’estate.
Altri investitori sceglieranno VSCO? Lo scopriremo dopo il report del Q1 di questa settimana.
GameStop: gli orsi ruggiscono dopo l’impennata meme
GameStop (GME) è tornato sotto i riflettori a maggio, dopo che @TheRoaringKitty ha twittato l’immagine di una persona piegata in avanti su una sedia. È bastato a far decollare un altro round di “meme stock mania”.
Le azioni della compagnia sono schizzate da 17 dollari a un picco intraday di 65 dollari il 14 maggio. Il titolo era già in modalità rally da metà aprile. Purtroppo, è stato presto game over per i tori di GME. Alla chiusura del mese, GME è tornato a quasi 20 dollari.
Prima del grosso ribasso, GameStop era sceso alla pubblicazione dei risultati preliminari il 9 maggio. Le vendite nette sono ora attese nel range di 872-892 milioni di dollari. Le stime davano circa 1 miliardo di dollari, secondo Factset. I dirigenti di GME hanno cercato di approfittare del rialzo da meme-stock annunciando l’intenzione di vendere fino a 45 milioni di azioni ordinarie di classe A.
Per quanto riguarda l’imminente report del Q1, il mercato delle opzioni stima un’oscillazione altissima del prezzo del titolo in scia agli utili, pari al 22%. La volatilità implicita è di oltre il 200%, secondo Option Research & Technology Services (ORATS). Quindi, anche se non si sa quale sarà l’andamento del titolo la prossima settimana, i possessori potrebbero essere nervosi a causa dell’avvertimento sugli utili e dell’enorme movimento previsto per il prezzo delle azioni.
Morale della favola
Il settore dei consumi resta un’incognita andando verso l’estate e il secondo semestre del 2024. Sembra che le famiglie di fascia bassa siano sempre più in difficoltà, mentre la fascia alta va meglio. Abbiamo già sentito che i discount registrano solidi risultati di vendita, mentre i marchi di lusso sono in difficoltà. Ne sapremo di più dopo i risultati del Q1 di due compagnie del settore dei consumi questa settimana e la prossima.