I future sui listini azionari hanno perso i guadagni di ieri dopo che il presidente Trump ha usato parole dure sulla Cina, dicendo che avrebbe “violato l’accordo” su cui i due paesi lavorano da mesi. I future sull’S&P 500 hanno ricominciato a scendere e al momento testano il supporto a 2.852, che corrisponde al minimo di martedì, così come alla media mobile a 50 giorni. Oltreoceano, il sentiment non è migliore, il DAX tedesco sta perdendo un altro 0,65%, a 12.100 punti. L’SMI ha ceduto l’1%, toccando 9.520 punti.
Sul mercato forex, gli investitori hanno liquidato le valute rischiose, acquistando rifugi sicuri quali lo yen giapponese – in rialzo dello 0,40% contro il biglietto verde, l’USD/JPY sta testando il supporto a 109,57 (minimo del 6 febbraio) – e il franco svizzero si è apprezzato dello 0,22% contro il dollaro. L’USD/CHF ha perso i guadagni di ieri, scivolando verso 1,0180.
La moneta unica è scesa rapidamente a 1,1175, per poi riportarsi verso 1,1190 con lo stabilizzarsi della propensione al rischio. È stata una settimana snervante per gli investitori: domenica scorsa Trump ha sollevato un vespaio, esprimendo la sua frustrazione per l’andamento dei negoziati. Crediamo che queste condizioni di mercato tese si protrarranno anche per il resto della settimana, i negoziatori cinesi dovrebbero atterrare a Washington venerdì.