783 giorni fa, la curva dei bond americana si era invertita. Tradotto, il rendimento del titolo di Stato USA a 2 anni aveva superato quello del titolo di Stato a 10 anni.
La “narrativa” di quel periodo è stata: inversione della curva = recessione (tipicamente dicevano dopo 12-18 mesi).
Oggi, circa 783 giorni dopo, della recessione non ne abbiamo visto l’ombra, e la curva si è nuovamente normalizzata (a proposito, è stata l’inversione più lunga di sempre), con il mercato azionario (vedi S&P 500) che ha raggiunto nuovi massimi storici.
Oggi, quella relazione così sicura e scolpita nel marmo, è venuta meno, con i vari economisti, strategist e professori, che hanno delle teorie tutte nuove per noi, ovvero adesso la recessione avviene quando la curva si normalizza (mi verrebbe da dire che così anche io so fare l’economista, se dico la stessa cosa in due scenari possibili, chiaramente prima o poi avrò ragione).
Perciò le domande che un investitore intelligente dovrebbe porsi sono le seguenti:
- Si può davvero prevedere quando la recessione arriverà?
- Posso davvero basare tutta la mia vita finanziaria dietro a queste cose?
Investire bene, per quanto mi riguarda, significa questo:
Cercare per quanto possibile di catturare tutti i rendimenti che il mercato ha da offrirci, in relazione alla nostra Asset Allocation, funzionale agli obiettivi di vita, limitando il più possibile i danni nei periodi negativi.
Questo perciò stona molto con il classico investitore che sui mercati cerca sempre di anticipare e cambiare in base alla marea (e viene poi costantemente anticipato perché il mercato è sempre più veloce).
Cambiare la strategia a seconda di come cambia il meteo o a seconda delle notizie che leggiamo, non ci porterà da nessuna parte. Credo fortemente che per una recessione, non basta l’inversione della curva, ma dovrebbe esserci ad esempio una crisi del credito bancario (evitata brillantemente dalla Fed nel marzo 2023 con il problema delle Banche Regionali). E comunque potrebbe anche in quel caso non bastare.
Ma il punto (vero) è il seguente: davvero pensiamo di poter fare all-in nei periodi positivi, ed uscire esattamente 1 settimana o 1 giorno prima dello scoppio di una recessione e dell’eventuale calo dei prezzi?
Tutto ciò, come spiego spesso nel mio Canale Telegram gratuito Colazione a WS, è semplicemente ridicolo. Non basta vedere l’attività delle gestioni attive, che puntualmente, su 3-5-10 e più anni sottoperformano il mercato stesso nel 90% dei casi?
La vera difficoltà. Soprattutto nel mondo di oggi e nella facilità di accesso alle informazioni, è restare fedeli alle basi, è capire quei 5-10 concetti chiave, e semplicemente seguirli fedelmente.
L’essere umano per natura vuole poter avere il controllo su tutto, ma ciò semplicemente non è possibile.
Convivere con l’incertezza costante, è un’altra abilità dell’investitore.
E la prossima recessione? Chiedete a Babbo Natale, ci siamo quasi…