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Rally di fine anno?

Pubblicato 10.11.2023, 08:40
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive” (Fëdor Dostoevskij)

Fin che la barca va. Il mese di novembre, come da tradizione, mantiene una intonazione positiva, con gli indici mondiali a larga maggioranza in rialzo, ed in particolare il Nasdaq, +3%, seguito dal Nikkei, +2,2% e lo Stoxx 50, +1,5%. Discorso analogo per Piazza Affari, dove però a mettersi in luce sono le Mid-Small Cap: FTSE Star +4,1%, ed FTSE Small Cap +2,6%, molto meglio del +0,6% delle Bue Chip. Un dato sorprendente considerato che la recessione si avvicina e a farne le spese saranno soprattutto le società più esposte all’economia reale. Una contraddizione solo apparente, perché in realtà dimostra che gli operatori stanno “scommettendo” sull’inversione della curva dei tassi, dopo 18 mesi di rialzi ininterrotti. Non c’è visibilità che questo possa effettivamente accadere, anche considerato le più recenti dichiarazioni dei componenti di Fed e Bce, che non escludono addirittura un aumento a inizio 2024. A influenzare le decisioni del mercato sono quindi i dati macroeconomici ,che nel contesto attuale sono considerati dei buoni anticipatori delle scelte delle banche centrali, piuttosto che le dichiarazioni basate su statistiche passate. Ad esempio il dato sui sussidi settimanali di disoccupazione in Usa, che ieri ha mostrato un aumento dei richiedenti, superiore alle attese ovvero la debolezza del mercato del lavoro che allenta le pressioni inflazionistiche. Oggi non sono attesi dati di rilievo con l’eccezione del discorso di Christine Lagarde alle 13:30.

La Borsa si impenna

Euronext (EPA:ENX) Group, la società che controlla Borsa italiana, ha riportato i conti del terzo trimestre che hanno mostrato risultati in crescita per le attività non “azionarie” ovvero reddito fisso, e prodotti finanziari legati all’energia. L’azionario invece soffre in termini di volumi, principalmente a causa della concorrenza del reddito fisso e della volatilità legata agli eventi geopolitici. Per il CEO Boujnah, si tratta di un evento ciclico, e non strutturale. Una naturale rotazione tra asset class, che rientrerà non appena le aziende si renderanno conto che l’accesso al mercato dei capitali è l’unico strumento in grado di riequilibrare la struttura finanziaria riducendo l’esposizione ai tassi di interesse. L’economia reale ha bisogno dell’equity, non basta la leva finanziaria per crescere. Euronext non teme neanche la concorrenza del private equity, perché le imprese che vogliono consolidare il mercato, ovvero crescere in modo indipendente, non possono che scegliere la strada della Borsa. In questo contesto nel 2023 su Euronext si sono realizzate il 72% del IPO in Europa, il 40% delle quali sulla Borsa italiana. Euronext ha creato un pool di liquidità, pari a €6mila miliardi di capitalizzazione e €10 miliardi di volumi al giorno, il doppio della Borsa di Londra. Un contesto positivo anche per Euronext Growth Milan, il listino dedicato alle Pmi ad alto potenziale di crescita, che vede Integrae Sim protagonista con 9 Ipo da inizio anno, e 90 dalla nascita del mercato.

Nel 2024 crescita a doppia cifra

Secondo uno studio di Bank of America (NYSE:BAC) l’indice S&P 500 crescerà dell’11% circa corso del prossimo anno, raggiungendo quota 4.850 punti, nonostante la volatilità del mercato e l’aumento dei tassi. Questa previsione si basa sul Sell Side Indicator, uno strumento utilizzato per monitorare l’umore di Wall Street e suggerisce un futuro rialzista per le azioni. BofA ritiene che le imprese e i consumatori si adatteranno bene all’aumento dei tassi. Questa visione ottimistica del mercato potrebbe giovare molto agli investitori azionari. Una posizione che inizia ad essere condivisa anche altre banche d’affari come ad esempio Deutsche Bank (ETR:DBKGn) che ritiene interessanti i titoli dell’edilizia residenziale, mentre Goldman Sachs (NYSE:GS) punta sui titoli dei servizi di pubblica utilità e dei beni di consumo in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno. Tra i settori sotto i riflettori nel corso del 2024, nell’ipotesi di una riduzione dei tassi di interesse, l’industria tecnologica. Di questo si parlerà in occasione del Financial Galà, organizzato da Integrae Sim, che si svolgerà a Milano il prossimo 17 novembre.

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