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Market Brief
La RBA ha mantenuto inalterato al 2,50% il tasso d’interesse, dicendo parallelamente che il recente calo dell’AUD è insufficiente per stimolare la ripresa economica. Nel suo intervento di ieri, il governatore Stevens ha fatto accenno alla crescita squilibrata nei prestiti per le abitazioni e dei mercati dei mutui, nonostante la moderata crescita complessiva. Non sono stati fatti commenti specifici sugli strumenti macroprudenziali per calmare i prestiti nel settore immobiliare. Come previsto, il tono equilibrato della RBA ha fatto restare l’AUD all’interno di fasce, l’AUD/USD si è mosso fra 0,8727/85 a Sydney. Ci aspettiamo nuovi guadagni per l’AUD in caso di chiusura giornaliera sopra 0,8762 per l’AUD/USD e sotto 1,4443 per l’EUR/AUD. L’impostazione di breve termine contro CHF e CAD rimane positiva.
In Giappone, la BoJ ha mantenuto l’obiettivo della crescita monetaria annuale stabile a 60-70 mila miliardi di yen. A quanto pare, il governatore della BoJ Kuroda si trova davanti a una sfida importante rispetto all’introduzione di nuovi stimoli monetari, perché il rapido apprezzamento dello yen ora preoccupa i politici. Secondo il primo ministro Abe, l’aumento dei prodotti dei prezzi energetici causato dal calo dello yen danneggia i consumatori e le piccole imprese. Si parla del rischio di una stagflazione. L’USD/JPY è scivolato a 108,51, le azioni del Nikkei sono scese (-0,67%). L’USD/JPY può scendere ulteriormente, visto che è verosimile una rettifica sia sull’USD, sia sullo JPY, dopo settimane di movimento direzionale, a parità di condizioni. Si susseguono le offerte prima di 110,00; sopra questo livello troviamo ordini d’acquisto per le opzioni.
Lunedì l’USD ha corretto in assenza di dati e notizie economiche, pareggiando diffusamente i guadagni generati dal dato NFP. L’EUR/USD è risalito a 1,2675 (massimo di venerdì) ed è stato frenato da questo livello. Oggi la giornata degli operatori europei si apre con un’altra delusione dalla Germania. Oltre alla contrazione negli ordinativi alle fabbriche, il rallentamento della produzione industriale di settembre in Germania (-4,0% m/m e -2,8% a/a) rafforza il sentiment negativo. Continuiamo a vendere sui rally. S’intravede una resistenza chiave a 1,2790/1,2583 (media mobile a 21 giorni / 23,6% di Fibonacci sul calo da maggio ad ottobre).
La coppia GBP/USD è risalita a 1,6117 prima dei dati sulla produzione manifatturiera e industriale in uscita a Londra questa mattina. Vista l’ampia correzione dell’USD, dati positivi potrebbero aiutare il cable a risalire verso la zona di resistenza a 1,6230/40 (che include la media mobile a 21 giorni, il 23,6% di Fibonacci sulle vendite da luglio a settembre e il pivot MACD). Al ribasso, il supporto chiave staziona a 1,5885 (minimo novembre 2013).
In Brasile, l’USD/BRL ha aperto in gap a 2,3689 (rispetto alla chiusura di venerdì a 2,4584). Il clima di sollievo da post-elezioni dovrebbe far rimanere l’USD/BRL nella fascia 2,40-2,45 per tutta la settimana. Venerdì saranno importanti le cifre sull’inflazione di settembre, perché i prezzi al consumo sono già sopra la fascia obiettivo della Banca Centrale del Brasile (BCB) (4,5% -/+2%). La previsione è pari al 6,65%. Un’eventuale sorpresa negativa dovrebbe interferire nel rally del dopo-elezioni.
A seguire il calendario economico della giornata: produzione industriale m/m e a/a di agosto in Germania; riserve in valuta straniera e IPC m/m e a/a di settembre, vendite al dettaglio reali a/a di agosto in Svizzera; consumi delle famiglie m/m e a/a di agosto e saldo di bilancio di settembre in Svezia; produzione industriale e manifatturiera m/m e a/a di agosto in Norvegia e nel Regno Unito; stima PIL (dato NIESR) di settembre nel Regno Unito; permessi di costruzione di agosto in Canada; posizioni aperte JOLTS di agosto, indice IBD/TIPP sull’ottimismo economico di ottobre e credito al consumo di agosto negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd
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