Gli investitori dei Treasury USA stanno ansiosamente calibrando i rischi di inflazione, mentre il riferimento decennale prosegue il suo balletto volatile e i dati economici che hanno deluso le aspettative alimentano l’incertezza.
Grafico settimanale bond a 10 anni USA
Il rendimento è brevemente schizzato sopra l’1,60% di nuovo ieri, sulla scia dei timori per l’aumento del prezzo del greggio che hanno fatto aumentare la paura per l’inflazione, ma si è poi rapidamente attestato sotto l’1,58%.
La scorsa settimana, il rendimento è crollato di oltre 3 punti base sotto l’1,52% giovedì, quando l’indice sui prezzi alla produzione ha deluso le aspettative, ma ha ricominciato a salire venerdì, sulla scia del sorprendente aumento delle vendite al dettaglio, salite dello 0,7% a settembre. Gli economisti stanno chiaramente avendo problemi a capire cosa aspettarsi. Le stime sulle vendite al dettaglio di settembre erano di un calo dello 0,2%, ben lontano dal livello poi registrato.
I future del greggio Brent hanno superato gli 85 dollari al barile ieri, col grande ritorno dei combustibili fossili, giusto in tempo per la conferenza di Glasgow sui cambiamenti climatici in agenda a fine mese.
Negli USA, il Senatore del West Virginia Joe Manchin dovrebbe silurare i piani per l’energia verde dei Democratici, nel tentativo di difendere gli interessi del carbone del suo stato.
La carenza di energetici sta pesando anche sulla crescita cinese, con un effetto domino sul resto dell’economia globale. Gli analisti calcolano che la carenza di energia elettrica costringerà Pechino ad abbandonare temporaneamente i suoi obiettivi sulle emissioni e ad aumentare i consumi di carbone.
Negli Stati Uniti, la delusione delle aspettative continua ad affliggere i dati economici. Ieri, la Federal Reserve ha riportato che la produzione industriale a settembre è crollata dell’1,3%, mentre gli economisti si aspettavano un aumento dello 0,2%. La Fed ha anche rivisto i dati di agosto ad un calo dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,4% inizialmente riportato.
L’uragano Ida e la riduzione della produzione dei veicoli elettrici e dei ricambi sono stati responsabili di parte del calo di settembre, ma sono questioni di cui ci aspettiamo che gli economisti tengano conto.
Non sorprende che gli investitori siano nervosi.
L’incertezza sta spingendo i rendimenti dei Treasury a breve scadenza ed appiattendo la curva del rendimento, con gli investitori che a quanto pare non hanno ancora perso la speranza che la Fed riuscirà a controllare l’inflazione sul lungo termine.
Il rendimento dei Treasury a cinque anni ha superato l’1,19% ieri, riducendo la differenza con il rendimento dei trentennali a livelli che non si vedevano dall’inizio dell’anno scorso.
La politica spinge la volatilità dei bond sovrani europei
In Europa i commenti interventisti sugli aumenti dei tassi resi dal Governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey nel fine settimana hanno spinto i rendimenti di bond governativi britannici, con il rendimento decennale su di oltre 3 punti base all’1,139%.
Grafico settimanale bond a 10 anni tedeschi
Sebbene la Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde confermi la sua opposizione agli aumenti dei tassi, il rendimento dei bond decennali tedeschi, un riferimento per la zona euro, ha seguito al rialzo quello dei gilt, prima di attestarsi a circa -0,151%.
I leader del Partito Liberale Democratico tedesco si sono uniti ai Social-Democratici e ai Verdi nell’approvare i principi di un governo di coalizione tripartitico, che in pratica garantisce che il Ministro delle Finanze Olaf Scholz diventerà Cancelliere una volta negoziati i dettagli. Sarà un cambiamento significativo per il paese dopo 16 anni di governo della Cristiano-Democratica Angela Merkel.
Anche i rendimenti decennali italiani sono brevemente saliti sopra lo 0,9%, dopo gli exit poll che hanno indicato che i candidati del Partito Democratico, di centro-sinistra, sostituiranno i sindaci del Movimento 5 Stelle a Roma e Torino. I partiti di centro-destra sono ancora in testa ai sondaggi per le elezioni nazionali del 2023, ma il centro-sinistra ha conquistato numerose grandi città.
Roberto Gualtieri, ex ministro delle finanze e co-fondatore del Partito Democratico, si avvia a diventare sindaco di Roma, città che ha sofferto sotto la guida dei 5 Stelle.