Rassegna giornaliera sul mercato forex, 17 giugno 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
C’è ancora molta agitazione sui mercati finanziari, come mostra l’andamento di valute e azioni. Le valute ad alto beta come euro, sterlina e dollaro canadese sono andate in selloff, mentre il franco svizzero e lo yen sono rimasti stabili. Gli investitori hanno molto di cui preoccuparsi, tra il nuovo lockdown di Pechino, l’aumento dei contagi negli USA, la scadenza dei sussidi di disoccupazione negli USA e le tensioni politiche e militari che si registrano sia tra Cina e India che tra Corea del Nord e Corea del Sud. C’è stato un duro scontro tra i soldati cinesi e quelli indiani lungo il confine e questo ha spinto il primo ministro a dire che i soldati indiani non sono morti invano. La Corea del Nord ha invece bombardato un ufficio di collegamento intercoreano, simbolo del dialogo con la Corea del Sud. Un conflitto militare nella regione asiatica è l’ultima cosa di cui il mondo o i mercati hanno bisogno. Tuttavia, l’impennata di oggi delle azioni indica che gli investitori stanno trascurando queste tensioni in quanto le possibilità che possa esplodere un conflitto militare sono poche. Dunque, l’attenzione si concentra sugli sviluppi legati al COVID-19.
I casi di nuovo coronavirus stanno salendo nel mondo, ma gli esperti sono incoraggiati dalla notizia secondo cui il desametasone, un comune steroideo, ridurrebbe la mortalità nei casi gravi di pazienti affetti da COVID-19. Come riportato dal mio collega Boris Schlossberg, “nonostante l’aumento del numero dei casi di coronavirus, il tasso di mortalità è in calo, in quanto i medici e gli operatori sanitari dispongono di migliori protocolli per il trattamento. Il mercato potrebbe mostrare di non temere più la minaccia esistenziale del COVID anche se non dovesse essere sviluppato un vaccino a breve, in quanto ora il virus è più visto come un’infezione curabile piuttosto che letale”.
I dati USA sono stati deludenti, con l’aumento minore del previsto per nuovi cantieri e concessioni edilizie nel mese di maggio. Sui mercati risuona l’avviso del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell sull’incertezza della ripresa e sulla necessità di ulteriori interventi da parte del Congresso. Questo tono cupo è stato mantenuto per tutta la testimonianza di mercoledì, che spiega la resistenza ai guadagni del cambio USD/JPY nonostante le vendite al dettaglio dello scorso mese. Visto il miglioramento inatteso del sondaggio Empire State, si prevedono dati migliori del previsto anche per il sondaggio della Fed di Philadelphia che limiterebbero il calo del dollaro USA.
Le prossime 24 ore saranno piuttosto intense, con l’annuncio di politica monetaria della Banca d’Inghilterra, il PIL della Nuova Zelanda e i dati sul mercato del lavoro australiano. La sterlina sta tenendo bene contro il dollaro USA nonostante la prospettiva di un ulteriore allentamento. Il cambio GBP/USD nelle ultime due settimane non è mai sceso sotto 1,25. Il report sull’occupazione di ieri è stato più debole del previsto, tra il rallentamento dell’aumento della retribuzione oraria media e il calo delle richieste di sussidio minore del previsto. Anche l’aumento dei prezzi al consumo ha visto un rallentamento su base annua e non c’è stato un aumento dell’IPC mensile. I mercati si aspettano, come minimo, un aumento del programma di acquisti di bond di 100 miliardi. Tuttavia, la banca potrebbe optare per un maggiore incremento, con un aumento del programma di Quantitative Easing tra 200 e 250 miliardi di sterline. La BoE è più aperta all’idea di tassi negativi rispetto ad altre banche centrali, dunque, se dovesse spingere gli acquisti di bond più del previsto e dovesse iniziare a parlare di tassi di interesse negativi, potremmo vedere il cambio GBP/USD scendere velocemente sotto l’1,25. Se la banca centrale dovesse ridimensionare la necessità di tassi negativi e aumentare il QE di soli 100 miliardi, la sterlina registrerà un rally. A giudicare dall’andamento dell’economia britannica dall’ultimo vertice, crediamo che la BoE opterà per una mossa più aggressiva.
Il dollaro australiano e il dollaro neozelandese mantengono i recenti guadagni in vista del report di stasera. Come per molti altri paesi nel mondo, si prevede una contrazione del PIL nel primo trimestre. Tuttavia, la Nuova Zelanda ha sconfitto il COVID-19 più velocemente di tutti gli altri paesi ed ha completamente eliminato le misure di distanziamento sociale una settimana fa. Dunque, gli investitori potrebbero decidere di non soffermarsi troppo sui dati del 1° trimestre. In Australia si prevede un rallentamento del calo dell’occupazione, ma resta da vedere se i dati saranno positivi come previsto.
In ultimo, ma non per importanza, arriverà anche l’annuncio di politica monetaria della Swiss National Bank. Non si prevedono interventi in quanto l’allentamento delle restrizioni in Europa ha allentato anche i timori della banca centrale elvetica.