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Un saluto a tutti e ben tornati in questa rubrica dedicata alle mie analisi di mercato. In questo nuvo appuntamento l’attenzione andrà a ricadere su un titolo da voi richiesto, e che finora non ho mai analizzato. Il titolo in questione è Saipem (BIT:SPMI) Spa. Prima di entrare nel vivo dell’analisi come al solito vi ricordo che qualora aveste delle domande o semplicemente un’opinione da esprimere potete usare la sezione sottostante dei commenti, in cui possiamo interagire più attivamente. Potete anche sfruttare quello spazio per richiedere un’analisi su un titolo di vostro interesse qualora vi apprezziate il mio approccio all’analisi dei titoli (per non perdervi le mie analisi cliccando il pulsante “segui” riceverete una notifica nel momento di pubblicazione di un mio nuovo articolo). Inoltre di recente ho aperto un blog, i cui dettagli a riguardo sono presenti nel mio profilo Investing. Inoltre aggiungo che le prossime analisi su titoli minoritari, anziché proporle nei commenti come ho spesso fatto, le troverete nel mio “classico stile” sull’appena citato blog.
Saipem Spa è una società italiana, fondata nel secolo scorso da Enrico Mattei (volto italiano molto noto dell’imprenditoria nel settore petrolifero) ed opera in tutto il mondo offrendo servizi nel settore dell’energia e delle infrastrutture.
Il titolo è tornato sulla bocca di tutti nel recente passato a causa dell’aumento di capitale occorso nel giugno 2022, il quale ha condotto i prezzi a dei livelli così bassi da rendere praticamente inutile la lettura dei livelli precedenti. Prima però di andare a guardare i prezzi e parlare di grafici vorrei proporre una rapida analisi fondamentale del titolo.
In primo luogo, il fatto che il titolo sia arrivato da un aumento di capitale in genere non è un segnale positivo, e la reazione degli investitori ne è stata dimostrazione (anche se il titolo col passare dei mesi ha recuperato forza); il debito societario è decisamente elevato, andando a rappresentare una quota del 1,56 volte maggiore rispetto al capitale (il rapporto debito/capitale è del 156%). Nonostante un buon indice di liquidità, che rappresenta la capacità di far fronte a spese non previste senza incorrere necessariamente al debito o smobilizzo di attività, appena si passa al conto economico le difficoltà passate da Saipem appaiono chiare: tre anni consecutivi in perdita (2020,2021,2022) dove in particolare nel 2021 si è rischiato maggiormente per l’equilibrio finanziario della società, visto quanto emerge dallo stato patrimoniale con delle attività correnti minori delle passività correnti, mostrando una netta difficoltà ed indicando come non bastasse l’attività aziendale per far fronte ai costi. Fortunatamente si è trattato di un caso e l’equilibrio è stato ripristinato e ora l’obiettivo è tornare alla profittabilità il prima possibile mettendosi alle spalle quegli anni difficili. Per ora i margini ed i principali indicatori di bilancio come ROE, ROA e ROI sono negativi e non è certo una cosa che fa piacere vedere, tuttavia va contestualizzata alle difficoltà vissute dall’azienda e personalmente la ritengo già scontata pure nei prezzi, anche se ora è fondamentale non perdere di vista la retta via perché riconquistare la fiducia degli investitori non è facile dopo degli scivoloni simili. Inoltre è bene ricordare che molti investitori retail si sono trovati di fronte ad una situazione molto complessa, e non pochi hanno perso molti soldi, nessun titolo è sicuro al 100%, e quelli che sono scesi tanto non per forza saliranno.
Venendo ora ai grafici, in realtà c’è poco da dire perché la significatività dei prezzi antecedenti al 2022 è praticamente pari a zero visto quanto in basso sono finite le quotazioni. In tutto questo però, i prezzi, dopo aver segnato dei minimi molto profondi in area 0.57€ per azione hanno disegnato una netta risalita in termini percentuali a tre cifre spingendosi fino al livello resistenziale di 1,62€ (dove anche in queste sedute si sta combattendo tra compratori e venditori). Personalmente, alla luce della compressione dei prezzi verso tale livello appena citato è più probabile attendersi una rottura rialzista con un primo target a 1,95€ per azione, in corrispondenza di un gap lasciato aperto molti mesi fa, mentre per un orizzonte temporale maggiore, la soglia dei 2,28 euro per azione rappresenterebbe un ottimo livello di arrivo per i prezzi, che in passato ha funzionato bene come supporto e, se tutto dovesse andare per il meglio, rivedremo sotto le vesti di resistenza.
Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed allora...
Un saluto a tutti e ben tornati in questa rubrica dedicata alle mie analisi di mercato. In questo nuovo appuntamento, dopo aver analizzato Eni (BIT:ENI) e Saipem (BIT:SPMI),...
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