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Saras brancola nel buio

Pubblicato 03.04.2019, 15:49
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Ancora in grosse difficoltà, almeno per il momento, il titolo Saras (MI:SRS) nonostante una giornata tonica per Piazza Affari. Due giorno dopo la presentazione dei dati relativi all'esercizio 2019 i corsi, dopo una brevissima fiammata, hanno invertito la rotta spingendosi fino in area 1.64 euro. In questo scenario grafico incerto è consigliabile monitoare il supporto a 1.64 euro la cui decisa violazione (in chiusura di seduta) potrebbe spingere i prezzi in area 1.57 euro (1° target; area 1.47 euro 2° target).

Reali segnali di ripresa solo oltre 1.90 euro (in chiusura e con tenuta di almeno tre sedute). Guardando più in alto invece, la violazione delle resistenze strategiche a 2.15 e 2.17 euro (in chiusura) potrebbero riportare i prezzi in area 2.28 euro e a quel punto sono possibili target più ambiziosi. Il titolo Saras, nonosatnte il progresso di Piazza Affari negli ultimi 3 mesi, ha ceduto ceduto il 4%, perfomance alquanto deludente. Attenzione alle false partenze.

Dal 2006 ad oggi ha ceduto circa il 70%.

Indicatori tecnici (sett.):
RSI(14) Vendere
STOCH (9,6) Vendere
STOCHRSI (14) Ipervenduto
MACD(12,26) Vendere
ATR(14) meno volatilità
CCI(14) Vendere
ADX(14) Vendere
ROC Vendere
UO Vendere

Williams R: ipervenduto.

Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sottodi Ema20, quest’ultimaè inferiore a Ema50;entrambe sono inferiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più ribassista possibile.


Beta: 0.64
Ratio Prezzo/Utile: 11.01
Eps: 0.15
Range 52 settimane: 1.624 - 2.264 euro.

Piano Industriale 2019 - 2022

 Previsto uno scenario positivo per l’industria della raffinazione nei prossimi 4 anni. La normativa IMO sulle emissioni dei motori marini determinerà, a partire dalla seconda metà del 2019, condizioni premianti per le raffinerie ad alta conversione ed integrate come quella del Gruppo Saras.
 Circa 830 milioni di Euro di investimenti nel periodo 2019 – 2022 per mantenere l’eccellenza operativa e tecnologica, anche attraverso le innovazioni dell’Industry 4.0.
 Nuovi progetti: ampliamento di 30 MW del parco eolico di Ulassai e ingresso nel settore del bunkeraggio attraverso la produzione e la commercializzazione al dettaglio del combustibile per le navi a bassissimo impatto ambientale.
 Attesa una robusta generazione di cassa in grado di far fronte agli investimenti, garantire un’adeguata remunerazione degli azionisti e rafforzare la solidità patrimoniale.

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Strategia ed evoluzione prevedibile della gestione

Grazie alla configurazione ad alta conversione, all’integrazione con l’impianto IGCC e ad un modello operativo basato sulla gestione integrata della Supply Chain, la raffineria Saras, ubicata a Sarroch (Sardegna), detiene una posizione primaria nel panorama dei siti Europei. Tali caratteristiche consentono al Gruppo di posizionarsi in maniera positiva rispetto alla prevedibile evoluzione dello scenario di riferimento in particolar modo per quanto riguarda la normativa IMO – Marpol VI che prevede, dal gennaio 2020, la riduzione dei valori consentiti nelle emissioni di zolfo nei fumi di combustione dei motori marini dando luogo a condizioni di mercato premianti per i siti come quello di Sarroch. Il Gruppo intende proseguire nelle iniziative di miglioramento delle prestazioni operative e dell’affidabilità degli impianti oltre che nella razionalizzazione dei costi e completare il piano di investimenti. Nel corso del 2018 è proseguito con successo il programma di digitalizzazione con l’industrializzazione di 10 progetti pilota.

La strategia del gruppo è volta al mantenimento di una posizione di leadership nel settore della raffinazione nel prossimo decennio anche grazie al contributo dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione. Le quotazioni del Brent, dopo aver toccato a novembre 2018 i valori massimi degli ultimi 4 anni (oltre 85 $/bl), sono calate rapidamente e l’esercizio 2019 si è aperto attorno a 60 $/bl, nonostante l’accordo raggiunto dai paesi OPEC ed altri importanti produttori in merito all’implementazione di tagli produttivi pari a circa 1,2 mbl/g rispetto ai livelli dello scorso ottobre.

Gli esperti anticipano per l’anno in corso un mercato del grezzo sostanzialmente bilanciato grazie ai continui incrementi di produzione da parte dei produttori non convenzionali statunitensi che compenseranno i sopra citati tagli produttivi e prevedono che il Brent si attesti attorno ai 65 $/bl. Per quanto concerne il differenziale di prezzo tra grezzi leggeri e pesanti non si anticipano particolari variazioni rispetto ai valori registrati nel 2018.

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Sul fronte dei consumi, nel recente report di febbraio 2019, l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ha confermato la stima di una domanda globale in crescita di +1,4 mbl/g nel 2019 trainata dai paesi non-OECD (in particolar modo Cina e India). Il Fondo Monetario Internazionale stima una robusta crescita economica pari al 3,7% anche nel 2019 (in linea con il 2017 ed il 2018). Tuttavia l’espansione risulta meno bilanciata e alcune economie avanzate sembrano aver ormai raggiunto il picco del ciclo (Area euro, Giappone, UK, Cina).

I rischi sulla crescita globale sono aumentati a fronte delle politiche protezionistiche e delle incertezze geopolitiche. Passando all’analisi della marginalità dei principali prodotti raffinati, il crack spread della benzina si preannuncia debole nel primo trimestre a causa dell’eccesso di produzione e degli elevati livelli di scorte ma gli esperti prevedono una certa ripresa a partire dal secondo trimestre in concomitanza con le specifiche estive secondo il consueto andamento stagionale.

Per quanto concerne i distillati medi, gli esperti concordano nell’indicare un crack spread robusto ed in rafforzamento nella seconda metà dell’anno quando inizieranno a manifestarsi gli effetti della nuova normativa IMO. Per quanto concerne la redditività del segmento della Raffinazione si segnala che il primo semestre sarà penalizzato dalla debolezza dei distillati leggeri e dall’importante ciclo manutentivo programmato mentre, nel secondo semestre, il gruppo sarà pronto a cogliere le opportunità derivanti dalla nuova normativa IMO che, si prevede, inizierà ad avere effetto con anticipo rispetto all’entrata in vigore prevista il 1° gennaio 2020, determinando condizioni premianti le raffinerie ad alta conversione come quella Saras.

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Tali condizioni di mercato, dovrebbero determinare margini di raffinazione in miglioramento rispetto all’esercizio 2018 (anche grazie a quotazioni del Brent più contenute). Il gruppo Saras punterà a conseguire un premio medio al di sopra del margine EMC Benchmark pari a circa 2,4 ÷ 2,8 $/bl (al netto delle manutenzioni).

Relativamente al segmento Marketing, si prevede il consolidamento dei risultati raggiunti nell’esercizio precedente. Il contributo di tale attività va considerato congiuntamente a quello della raffinazione in ragione del forte coordinamento tra competenze tecniche e commerciali su cui si basa il modello di business.

Da un punto di vista operativo, nel segmento Raffinazione, l’esercizio 2019 si caratterizzerà per un ciclo manutentivo importante e superiore rispetto agli anni precedenti, concentrato nel primo trimestre. Le principali attività di manutenzione riguarderanno gli impianti Topping-Vacuum (“T2”/“V2”), “CCR”, VisBreaking “VSB”, gli “Impianti Nord”, il topping “RT2” e il Vacuum “V1”. Complessivamente la lavorazione annuale di grezzo è prevista pari a circa 13,0 ÷ 13,8 milioni di tonnellate (ovvero 95 ÷ 101 milioni di barili), cui si aggiungerà circa 1,2 milioni di tonnellate di carica impianti complementare al grezzo (corrispondenti a circa 9 m/bl). Con riferimento al segmento Generazione di Energia Elettrica, il programma manutentivo prevede interventi standard sui tre treni di “Gasificatore–Turbina a ciclo combinato” e su una delle due linee di lavaggio gas.

La produzione totale di energia elettrica per il 2019 è prevista sostanzialmente stabile rispetto all’esercizio precedente (circa 4,3 TWh). Per quanto riguarda infine il segmento Eolico la controllata Sardeolica a luglio 2018 ha ottenuto giudizio positivo di compatibilità ambientale per il progetto di ampliamento del Parco eolico di Ulassai per una capacità di ulteriori 30 MW ed ha avviato il processo di procurement. I nuovi impianti sono previsti entrare in esercizio nella seconda metà dell’esercizio in corso.

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