Market Brief
I rendimenti USA e l’USD sono stati colpiti dal FOMC colomba e dalla prudenza di Yellen. La Fed ha mantenuto invariati i tassi d’interesse allo 0,25% e gli acquisti mensili di bond sono stati ridotti di altri 10 miliardi di dollari. Il FOMC ha annunciato che, anche se negli ultimi mesi c’è stato un rimbalzo dell’attività economica, il tasso di finanziamento della Fed rimarrà sotto i livelli normali anche dopo la fine del tapering. La presidente Yellen ha detto che la Fed non è sotto la curva dell’inflazione. Per la prima volta da due settimane, i rendimenti dei decennali del Tesoro Usa sono scesi sotto il 2,5750%.
All’apertura dei mercati europei l’EUR/USD ha superato la resistenza a 1,3600. I livelli tecnici di breve periodo sono diventati positivi; il MACD è entrato in zona rialzista. La media mobile a 21 giorni sarà importante per confermare l’inclinazione positiva fino alla fine della settimana. La coppia GBP/USD è salita a nuovi massimi ed è pronta a testare il livello critico a 1,7043 (massimo da 5 anni). L’EUR/GBP ha trovato richieste migliori, attenuando le tensioni per i segnali di ipervenduto; l’RSI si trova al 29%, la banda di Bollinger inferiore a 30 giorni staziona a 0,79832. Consistenti offerte per le opzioni si susseguono sotto 0,80000, prima del fine-settimana le barriere si attestano a 0,80750/0,81000.
Il calo dei rendimenti USA e le diffuse vendite di USD hanno fatto scendere di nuovo l’USD/JPY sotto 102,00. Il supporto chiave staziona alla media mobile a 200 giorni (101,62), le offerte dovrebbero rendere difficoltoso il rialzo in corrispondenza della nuvola giornaliera di Ichimoku in area 102,00/102,67. L’EUR/JPY testa al rialzo la media mobile a 200 giorni (138,90). A nostro avviso, il rally dell’EUR generato dalla Fed non è destinato a durare molto viste le pressioni sulla BCE. L’FMI ha sollecitato la BCE ad aumentare gli sforzi per combattere la deflazione. Secondo l’FMI, la BCE dovrebbe prendere in considerazione gli acquisti di bond.
In Nuova Zelanda, nel primo trimestre il PIL è cresciuto dell’1,0% t/t (rispetto all’1,1% previsto), spingendo la crescita a/a al 3,8% (rispetto al 3,7% previsto e al 3,3% precedente rivisto). La coppia NZD/USD ha compiuto un rally fino a 0,8736. Una chiusura inferiore a questo livello dovrebbe confermare la formazione di un modello “tweezer top” e segnalare un’esigua inversione ribassista. La resistenza chiave staziona a 0,8780 (massimo 6 maggio).
L’impostazione accomodante delle Fed ha aiutato l’AUD/USD a recuperare le perdite generate dai verbali della RBA. La coppia AUD/USD ha compiuto un rally raggiungendo quota 0,9423 (mentre scriviamo). L’inclinazione rimane positiva, la prossima zona di fornitura si osserva a 0,9461/0,9499 (massimo di aprile – 76,4% di Fibonacci sul calo da ottobre 2013 a gennaio 2014). L’AUD/NZD testa al rialzo la media mobile a 100 giorni (1,0794), i livelli tecnici nettamente ribassisti freneranno i rally.
In Svizzera, la SECO ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita, dal 2,2% al 2,0% per il 2014 e dal 2,7% al 2,6% per il 2015. Le previsioni per i prezzi al consumo sono rimaste invariate rispetto ai rilevamenti di marzo: 0,1% nel 2014 e 0,4% nel 2015. Oggi la BNS annuncerà la sua decisione. L’obiettivo per il Libor a tre mesi dovrebbe rimanere invariato fra lo 0,00% e lo 0,25%, la base dell’EUR/CHF dovrebbe rimanere stabile all’1,2000.
Il calendario economico prevede i seguenti appuntamenti: decisione sul tasso della Norges Bank; vendite al dettaglio m/m e a/a di maggio nel Regno Unito; bilancia delle partite correnti di aprile in Italia; trend della CBI riferiti a ordini totali e prezzi di vendita di giugno nel Regno Unito; richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione, aggiornate rispettivamente al 14 e al 7 giugno, previsioni delle imprese per giugno della Fed di Philadelphia e indice predittivo di maggio negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd