Rassegna giornaliera sul mercato forex, 23 marzo 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Il dollaro USA è salito contro la maggior parte delle valute questo martedì, nonostante i dati deboli sulle vendite di case nuove e i commenti cauti del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell. Powell ha chiarito di vedere solo un aumento temporaneo delle pressioni inflazionarie. La Segretaria al Tesoro Janet Yellen ha evitato di rilasciare dichiarazioni che possano interferire con i mercati durante la sua seguitissima testimonianza. Ora l’attenzione si sposta verso l’Europa, dove è previsto il rilascio dei dati PMI.
È una settimana intensa per la sterlina. I dati di oggi sull’occupazione saranno seguiti dai dati PMI e da quelli sull’inflazione attesi per mercoledì e dai dati sulle vendite al dettaglio in agenda per venerdì. Nonostante un calo occupazionale inferiore alle attese alla fine dell’anno ed un tasso di disoccupazione più basso del previsto, il cambio GBP/USD è andato in selloff per il quarto giorno consecutivo. Finora il Regno Unito ha vaccinato più del 50% della popolazione adulta e, come risultato di questa campagna vaccinale così incisiva, il numero delle vittime di ieri è stato il più basso dal settembre 2020. Questo successo darà presto i suoi frutti, ma per ora gli investitori sono preoccupati per il rallentamento delle forniture dei vaccini dall’India, dalle tensioni tra UE e Regno Unito sulle esportazioni dei vaccini, dalla cautela della banca centrale e dalla prospettiva di un divieto degli spostamenti per tutta l’estate. Giovedì il parlamento britannico voterà sulla nuova “Roadmap Regulation” che comprenderà una multa da 5.000 sterline per chi farà le vacanze all’estero.
I dati sono stati positivi, ma non eccezionali. Per la prima volta dall’inizio della pandemia, il tasso di disoccupazione nel Regno Unito è sceso, ma con la perdita di 147.000 posti di lavoro alla fine dell’anno, il numero delle persone senza un impiego è ancora vicino al massimo di cinque anni. I dati sull’inflazione britannica e i dati PMI sono attesi per domani. Si prevede un aumento più rapido dei prezzi al consumo e alla produzione, in quanto i prezzi delle materie prime sono aumentati il mese scorso e gli indici PMI hanno mostrato un rapido aumento dei prezzi nel settore manifatturiero e dei servizi. I dati PMI del settore manifatturiero e dei servizi dovrebbero essere sostenuti anche dalla campagna vaccinale che prosegue spedita. Tutti questi sono fattori positivi per la sterlina, ma basteranno a far salire la valuta?
Innanzitutto, se qualcuno di questi report dovesse sorprendere al ribasso, potremmo assistere a grosse perdite nella sterlina in quanto gli investitori si aspettano dei dati positivi. Dati più deboli del settore manifatturiero e dei servizi potrebbero portare facilmente il cambio GBP/USD a 1,36. Se i dati saranno in linea o anche migliori, l’andamento della sterlina dipenderà dalla propensione al rischio dei mercati e verso il dollaro USA.
Il rischio di dati PMI deboli nella zona euro ha fatto scendere l’euro contro la maggior parte delle valute. Nell’ultimo articolo avevamo detto che non è il momento di acquistare euro. Uno dei nostri principali argomenti è stata la debolezza nell’economia della zona euro. I report PMI di domani potrebbero darcene la prova. E non è finita qui: il governo tedesco ha annunciato l’obbligo di restare a casa per i cinque giorni delle vacanze di Pasqua visto che il paese è nel pieno di una terza ondata.
Intanto, le valute legate alle materie prime hanno segnato i maggiori spostamenti. Il dollaro neozelandese ha perso più del 2% del suo valore dopo che il governo della Nuova Zelanda è intervenuto per controllare il mercato immobiliare tramite misure molto aggressive volte a far abbassare i prezzi. In soli 12 mesi i prezzi delle case sono saliti più del 23%, in quanto i tassi di interesse bassi hanno spinto ad investire nel mattone. Il dollaro australiano ha seguito il dollaro neozelandese, ma il dollaro canadese ha resistito in parte grazie alla decisione della Banca del Canada di terminare i programmi introdotti durante la pandemia. Con il rallentamento dell’attività manifatturiera, la bilancia commerciale della Nuova Zelanda potrebbe deludere, esacerbando il calo del NZD. I PMI australiani, invece, potrebbero non essere così deboli.