Sempre più insistentemente si sta tornando a parlare di crolli, dovuti a diversi motivi potenziali tra cui un ritorno dell’inflazione, la Fed che alza più del previsto i tassi, grafici che sembrano essere simili a periodi come il 2001 o il 2008, guerre e così via.
Ricordiamo che nel 2022, il mercato azionario (inteso sempre come S&P 500) ha avuto un calo del 27.5% circa dai massimi (vedi sotto).
Tanto, poco? Vedendo così potrebbe sembrare un calo importante, ma ad esempio andando solo un pà più indietro, nel periodo covid, il Drawdown (anche se più rapido e meno duraturo) era stato di un 35% circa.
Ma come sempre dobbiamo confrontarci con la storia e la statistica, per dare sostanza e qualche numero ai nostri ragionamenti (e quindi alle nostre strategie ed operatività sui mercati).
Come possiamo notare dalla tabella sopra, i Drawdown nell’S&P 500 a cui possiamo assistere nel corso di un singolo anno, sono di varia entità e più sono maggiori, meno sono frequenti.
Per esempio, cali in stile crisi subrime superiori al 50%, si verificano mediamente una volta ogni 47 anni, mentre cali nell’ordine del 40% una volta ogni 16 anni.
Questo è il primo dato che ci portiamo a casa quindi, e lo dico perché spesso gli investitori non conoscendo questi dati, sono convinti che ogni ribasso debba per forza essere un -40 o -50%, e finchè non succede allora non investono…ma se poi (come statisticamente ora sappiamo) il calo si ferma ad un -10,15 o 20% e poi il mercato riparte?
Il secondo fatto che invece dobbiamo avere ben chiaro in base a quanto visto sopra, è che i cali di mercato, some ho ripetuto spesso, sono frequenti (anche se di piccole entità) perché parte intrinseca della natura stessa del mercato azionario.
Se non avessimo questi cali, non potremmo avere i rendimenti che storicamente sono stati ottenuti da questa tipologia di investimenti.
E quando i mercati calano del 10% ad esempio, che può sembrare un calo importante, in realtà è qualcosa che accade mediamente ogni anno e mezzo.
Capire questi due importanti concetti, può aiutarci a gestire meglio le fasi di mercato complicate come quella che stiamo vivendo, sempre focalizzati sui nostri obiettivi. Lo so che questi concetti ripetuti spesso possono sembrare noiosi, ma così deve essere, lo faccio nel vostro interesse, prima o poi spero sarà tutto più chiaro. Io non cerco consensi, cerco di aiutarvi a mantenere la barra dritta.
Vi ricordo che per valutare bene un’azione partendo dai fondamentali, potete iscrivervi gratuitamente al prossimo webinar di oggi, che trovate a QUESTO LINK.
Alla prossima!
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