- L’S&P 500 si appresta ad aprire a nuovi massimi.
- I nuovi stimoli cinesi e l’acquisto di titoli hanno alimentato il rally.
- In una situazione di ipercomprato, i trader dovrebbero diffidare di un potenziale pullback.
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Il rally dell’S&P 500 si è accelerato verso la fine di settembre, portando i principali indici a livelli di ipercomprato tecnico in vista degli utili del terzo trimestre e delle elezioni americane.
Quindi, almeno un certo livello di prese di profitto è dovuto, ma per ora non ci sono segnali ribassisti che suggeriscano che il top è arrivato.
Semmai, gli investitori stanno trovando più scuse per rimanere investiti o addirittura acquistare altri titoli a questi livelli, dato che le banche centrali e i governi non solo stanno allentando i tassi, ma alcuni stanno fornendo nuovi stimoli.
In effetti, l’ultimo rally dei future sugli indici statunitensi coincide con un forte rialzo dei mercati asiatici durante la notte, spinto da una nuova ondata di misure di stimolo cinesi.
La Cina aggiunge ancora più stimoli
La Cina sta intensificando i suoi sforzi per rivitalizzare l’economia in rallentamento, impegnandosi in una consistente spesa fiscale per raggiungere gli obiettivi di crescita. Secondo quanto riportato, il Paese potrebbe immettere fino a 1.000 miliardi di yuan nelle principali banche statali per aumentarne il potere di prestito.
Ciò avviene dopo che, all’inizio della settimana, la banca centrale cinese ha varato il suo più grande pacchetto di stimoli dopo la pandemia. A ciò si aggiunge l’allentamento monetario da parte di altre banche centrali globali, che contribuisce a rendere felici i tori dei mercati azionari.
La scorsa settimana Federal Reserve ha tagliato i tassi, unendosi ad altre banche centrali in quello che potrebbe essere l’inizio di un più ampio ciclo di riduzione dei tassi. Attualmente i mercati valutano al 62% la possibilità di un taglio di 50 punti base alla riunione di novembre della Fed.
Cosa osservare nel calendario dei dati USA
Oggi il calendario macro degli Stati Uniti è più fitto. Gli operatori hanno spostato la loro attenzione sul mercato del lavoro statunitense per ottenere ulteriori indizi sulla direzione dei tassi di interesse. L’attenzione sarà rivolta ai dati sulla dichiarazioni di disoccupazione negli Stati Uniti e al successivo discorso del presidente della Fed Jerome Powell.
Interverranno anche diversi altri funzionari della Fed, tra cui Collins, Kugler, Bowman, William, Barr, Cook e Kashkari.
Analisi tecnica e idee di trading
Il rally è stato incredibile. Ogni volta che sembrava che avesse raggiunto il picco, i compratori sono intervenuti proprio dove era necessario, spingendo l’indice verso nuovi territori inesplorati.
A un certo punto, il top sarà raggiunto e assisteremo a un brusco sell-off. Ma fino a quel momento, i dip buy continuano a rimanere la strategia di trading preferita.
Tenendo conto di ciò, analizziamo ora i livelli chiave in cui l’indice potrebbe trovare supporto in caso di un pullback nella giornata di oggi o nel corso della settimana.
Il più importante supporto a breve termine è ora l’area intorno a 5797, dove l’indice ha trovato una leggera resistenza negli ultimi giorni.
Al di sotto di questo livello, il vecchio massimo storico di metà luglio di 5721 è il prossimo supporto chiave da tenere d’occhio, seguito da 5669. Allo stato attuale, solo un potenziale movimento al di sotto di questa zona sarebbe considerato uno scenario ribassista.
Nel frattempo, se il rally continua, 5884/5 è il prossimo obiettivo al rialzo, poiché questo livello segna l’estensione di Fibonacci del 127,2% dell’ultimo grande ribasso che abbiamo visto a metà luglio.
Il forte slancio aumenta il potenziale di prese di profitto nel 4° trimestre.
L’indice S&P 500 sembra destinato a chiudere in rialzo per il quinto mese consecutivo, a meno che non si verifichi un brusco calo del 2,4% nelle prossime 3 sessioni di trading per cancellare i guadagni ottenuti nelle ultime settimane o giù di lì.
L’indice si è ripreso dalla debolezza iniziale di questo mese per salire di circa il 7%, grazie al taglio eccessivo dei tassi della Fed, alle misure di stimolo della Cina e ai segnali dovish di varie altre banche centrali, che hanno contribuito a far proseguire il rally.
Da quando ha toccato il fondo nell’ottobre 2023, l’indice è salito in 10 degli ultimi 11 mesi, guadagnando un incredibile 40% dal minimo storico. Dal minimo dell’ottobre 2022, l’indice è salito di un enorme 65%. E dal minimo post-Covidi di marzo 2020, l’indice è migliorato del 165% circa.
Non sorprende che gli indicatori di momentum su vari time frame indichino tutti condizioni di ipercomprato, sebbene il giornaliero sia ancora appena sotto la soglia di 70,0. Tuttavia, l’RSI mensile ha oltrepassato la soglia di 70,0.
Tuttavia, l’RSI mensile ha superato la soglia di 70,0 e ha raggiunto i massimi da gennaio 2022, quando è seguito un trend ribassista di più mesi. Ma l’RSI mensile era ancora più ipercomprato nell’agosto 2021, nel settembre 2018 e nel gennaio 2018.
Quindi, di per sé, l’RSI che si muove verso livelli di ipercomprato non è un segnale di vendita, ma un avvertimento che la correzione o il consolidamento potrebbero essere imminenti, possibilmente all’inizio del quarto trimestre, date le incombenti elezioni statunitensi e prima dei risultati degli utili del terzo trimestre.
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Nota: Questo articolo è scritto solo a scopo informativo; non costituisce una sollecitazione, un’offerta, un consiglio, una consulenza o una raccomandazione a investire e non è quindi inteso a incentivare in alcun modo l’acquisto di asset. Vorrei ricordarvi che qualsiasi tipo di attività viene valutata da molteplici prospettive ed è altamente rischiosa; pertanto, ogni decisione di investimento e il rischio associato restano a carico dell’investitore.