I titoli azionari hanno chiuso al ribasso per il quinto giorno di fila, con l’indice S&P 500 sceso di 25 bps terminando a 5.011. Oggi è il giorno di scadenza delle opzioni (OPEX) e, passata questa giornata, vedremo i livelli gamma distendersi e il blocco che abbiamo visto nell’S&P 500 al livello di 5.000 ridursi. Una buona fetta di gamma probabilmente sarà rilasciata in apertura oggi, con le opzioni mensili che scadranno. Tuttavia, le opzioni 0DTE continueranno il trading fino a fine giornata.
È stato un pattern osservabile e semplice vedere come l’indice tende a registrare o un gap al rialzo o a salire bruscamente proprio all’apertura, per poi tendere a scemare nel resto della giornata, a partire da metà mattina. Bisogna chiedersi a che punto il mercato smette di spingere la mattina e i trader cominciano a vendere fin dall’inizio.
Come mostra Gammalabs, i CTA ora sono venditori dell’S&P 500, il che è uno dei motivi per cui stiamo vedendo i primi acquisti corrisposti da quell’ondata di vendite a fine giornata.
(Gammalabs)
Inoltre, come mostra Gammalabs, l’S&P 500 è anche in gamma nettamente negativo, il che significa che gli operatori non stanno comprando sul calo ma stanno seguendo le vendite dei CTA. In regimi di gamma negativo, i market maker seguono il trend; in regimi positivi, vendono sulla forza e comprano sulla debolezza.
(Gammalabs)
Sapevamo già che la liquidità sta scendendo, come si nota dai cambiamenti TGA e dalle profondità degli e-mini ma, ieri, il bilancio della Fed ha rivelato che i bilanci delle riserve sono scesi a 3,33 mila miliardi dai 3,61 mila miliardi di dollari la scorsa settimana, o quasi 300 miliardi di dollari in una settimana. Ad aprile 2022, abbiamo visto le riserve scendere di circa 400 miliardi di dollari, risultate in un brutto periodo per il mercato. Si è trattato del calo maggiore delle riserve da allora.
Inoltre, abbiamo visto i tassi salire ieri e il dollaro USA si è rafforzato, il che ancora una volta contribuisce ad inasprire le condizioni finanziarie sullo sfondo. A questo punto, ora abbiamo i flussi di liquidità, sistematici e delle opzioni che lavorano contro il mercato. È un periodo in cui liquidità, fondamentali e flussi si trovano tutti insieme contemporaneamente e non sono a favore dei titoli in salita.
Netflix riporta una straordinaria aggiunta di abbonati
Intanto, Netflix (NASDAQ:NFLX) ha riportato una straordinaria aggiunta di abbonati, ma al mercato non è sembrato interessare, con il titolo sceso di quasi il 5%. Le previsioni sul fatturato per il secondo trimestre e l’intero anno fiscale sono state un po’ deboli, e il flusso di cassa libero per l’intero anno fiscale è risultato sotto le attese, sebbene la compagnia non l’abbia cambiato.
Inoltre, la compagnia ha reso noto che, a partire dal 1Q’25, non riporterà più i dati trimestrali sugli abbonati. Viene da chiedersi perché. La crescita degli abbonati è stato un importante fattore di traino per il prezzo del titolo, e il primo pensiero è che la compagnia non vuole che gli investitori magari si focalizzino su un rallentamento della crescita degli abbonamenti.
Intanto, il titolo è scambiato a 582 dollari, un importante livello di supporto che risale al luglio 2020. È anche piuttosto possibile che rompa un trend in salita, che sarebbe la base per un pattern a cuneo in salita. Se si dovesse infrangere la regione di supporto di 580 dollari, il prossimo obiettivo potrebbe essere 493 dollari.