Un saluto a tutti e ben tornati in questa rubrica dedicata alle mie analisi di mercato. STMicroelectronics (EPA:STMPA) NV, azienda italo-francese operante nel settore dei semiconduttori negli ultimi mesi sta segnando una performance particolarmente negativa. Approfondiamo assieme quali sono le prospettive future sul titolo. Prima di entrare nel vivo dell’analisi come al solito vi ricordo che qualora aveste delle domande o semplicemente un’opinione da esprimere potete usare la sezione sottostante dei commenti, in cui possiamo interagire più attivamente; per non perdervi le mie analisi, cliccando il pulsante “segui”, riceverete una notifica nel momento di pubblicazione di un mio nuovo articolo.
Entrando nel vivo dell’analisi, come anticipato la protagonista di oggi è STMicroelectronics NV. L’azienda, guardando le quotazioni, sembra indubbiamente in sofferenza: ha segnato un ribasso del 55% rispetto ai massimi di luglio 2023 e solo in questo 2024 la performance è in negativo del 49%.
Consultando un grafico si nota facilmente come il crollo si concentra maggiormente nell’anno ancora in corso, più precisamente a luglio con la pubblicazione dei risultati trimestrali dell’azienda, rivelatasi deludente e caratterizzata da proiezioni al ribasso per il resto del 2024 ma anche per gli anni successivi. Il dito è stato puntato contro la trasformazione in corso nel settore automotive, anche se personalmente aggiungerei che non è un settore che se la passa particolarmente bene per un generalizzato calo della domanda. Basti pensare alla multinazionale Stellantis (BIT:STLAM) NV oppure alla tedesca Volkswagen (ETR:VOWG) entrambe “maltrattate” dal mercato ma per dei motivi purtroppo per loro oggettivi: non vendono in parole semplici. Anche qui la parentesi andrebbe aperta ad oltranza per individuare tutte le dinamiche coinvolte, ma forse la più evidente è in materia di veicoli elettrici, i quali non incontrano le preferenze dei clienti risultando poco appetibili oltre che molto costosi. I costruttori d'altronde si trovano in una morsa: hanno investito miliardi per la transizione verso l’elettrico, transizione che al momento non sta trovando spunto (almeno nel mercato europeo) ma per converso sono in arrivo delle multe per coloro che non rispettano i limiti in materia di emissioni di CO2; così se le macchine elettriche vendono poco, gli stessi produttori scoraggiano la vendita dei tradizionali motori termici per scongiurare sanzioni da parte dell’UE.
Già da questa premessa si coglie quindi come STM si trovi a sviluppare il suo business in diretto contatto con dei contesti sfidanti. Per quanto concerne la stessa, se i ricavi nel settore concernente la mobilità risultano penalizzati per quanto detto in precedenza, anche i ricavi nel settore dell’industria sono scesi e così è stato delineato per i prossimi trimestri; l’automotive resta una palla al piede ma più in generale si avrà un calo delle prestazioni in bilancio. È stato poi indicato come il Q1 del 2025 sarà “caratterizzato da un calo dei ricavi rispero al Q4 2024 in maniera superiore al normale andamento stagionale dei ricavi”.
Sorge una domanda in modo spontaneo: tutte queste informazioni sono già scontate nelle quotazioni attuali o no? Ovviamente nessuno ha la verità in tasca, però è sensato pensare che molte di queste informazioni siano già state considerate dai mercati, già incorporate in quello che è l’attuale prezzo a cui vengono scambiate le azioni STM. Di fatto il mercato lavora molto in termini di aspettative, di “sentiment”, e le prospettive più cupe si sono espresse nel dimezzamento del prezzo delle azioni durante il 2024, senza dare per scontato che il peggio sia passato perché proprio oggi il management di STM ha spostato gli obiettivi industriali di 3 anni in avanti nel tempo oltre ad aver avviato un programma di “ristrutturazione” non cancellando però i dubbi all’orizzonte.
Chiudiamo l’analisi così come è iniziata, dai grafici.
I lasciti del crollo del 25 luglio scorso sono senza dubbio lo spartiacque del grafico: da dopo quella data fondamentalmente è cambiata in maniera netta la posizione dell’azienda così come la struttura grafica. Il livello dei 35€ è stato rotto con prorompenza e i prezzi sono sprofondati fino alla soglia dei 23 euro per azione (che stanno testando in questi giorni). Anche le revisioni dei target price hanno inciso, o meglio infierito, sull’andamento dei prezzi. Allo stato attuale il livello dei 23 euro sembra essere una buona base su cui i prezzi potrebbero trovare pace e la discesa potrebbe fermarsi (salvo altri scivoloni provenienti da dichiarazioni negative in materia di andamento del gruppo) anche se il livello chiave è a 22,77€: perso questo supporto si rischia una ulteriore caduta al ribasso. I volumi, c’è da evidenziare, sono in crescita e in genere questo dato se unito ad un pattern a candele rialzista può segnalare una svolta ma non è ancora il caso. Interessante è la divergenza al rialzo dell’oscillatore RSI ma da sola non è abbastanza per dare un segnale operativo. Siamo su dei livelli molto sensibili e l’indecisione la fa da padrona, però personalmente piuttosto di cercare occasioni short attenderei una migliore impostazione dei prezzi per trovare un ingresso long fino al primo target a 23,83€ per il breve periodo. Per il medio lungo periodo è più difficile quantificare il target price ora che lo scenario è cambiato notevolmente e ancora non si è stabilizzato ma personalmente rilevando quello che è mediamente il calo dei risultati aziendali rispetto ai periodi passati (attorno al 25%), non mi aspetterei prezzi che vadano oltre la soglia dei 30/32 euro per azione, quindi un possibile ritorno tra il +30/+40% negli anni a venire confidando che il contesto entro cui opera STM non peggiori ulteriormente.
Concludendo, il mio giudizio come avrete potuto capire non è totalmente negativo sul titolo, ma è richiesta la dovuta cautela. Per chi è meno propenso al rischio c’è sicuramente di meglio lì fuori sul mercato.
Disclaimer: il presente articolo non ha alcuna finalità di consulenza finanziaria e non rappresenta un consiglio su come investire o disinvestire i propri soldi. La consapevole valutazione dell'investitore non può essere in alcun modo sostituita, alla luce del personale profilo di rischio e della possibilità di perdere il proprio denaro.