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Tech occasione o tentazione? Il certificato che rende anche in caso di storno

Pubblicato 10.09.2020, 08:20
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
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Tech, opportunità o un segnale di avvertimento che la festa è finita? Tu da che parte stai? Il mercato chiede spesso di schierarsi da un lato o dall’altro: lungo o corto. Sbagliato! C’è una un’altra via interessante, sono i certificate che rendono anche in fasi di mercato laterali o calanti, e per i tech, questo potrebbe essere lo scenario più probabile dopo la grande abbuffata.


Ieri si è fermato il calo del Nasdaq, da inizio anno il comparto registra ancora rialzi da capogiro, basta guardare le performance di Tesla (NASDAQ:TSLA) che, nonostante il forte storno degli ultimi giorni (-26,5%) da inizio anno guadagna ancora il 337%. A finire in mezzo alla bufera sono anche le big tech come Apple (NASDAQ:AAPL) e Amazon (NASDAQ:AMZN).


Il gruppo della mela ha sfiorato una quotazione di 2.200 miliardi di dollari, più della somma di tutti titoli dell'indice di Francoforte, Dax. Apple nelle ultime sedute ha lasciato sul terreno il 12,5% (+3,86% ieri) ma la performance da inizio anno è comunque positiva del 59,8%.

 
Il grafico mostra l’andamento del principale indice tech Usa (blu) confrontato con i big del settore (Apple giallo, Amazon verde, Netflix (NASDAQ:NFLX), viola, Microsoft (NASDAQ:MSFT) rosso, Nvidia arancione) dall’inizio del rimbalzo di marzo. Il grafico è normalizzato quindi si parte da 100 per vedere la performance dei singoli titoli : Apple 189, Amazon 194, Netflix 158, Microsoft 151, Nvidia 158


Tech USA


Proviamo a capire cosa è successo nell'ultima settimana, chiediamoci se il comparto potrebbe mantenersi debole ancora per molto o invece dobbiamo aspettarci un rimbalzo.

Alcuni dicono che la causa risieda tutta in quella dichiarazione Xi Jinping, il numero uno cinese, di voler produrre i microprocessori in casa propria e ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti. Altri hanno accusato il fondo giapponese Softbank che, secondo il Wall Street Journal e il Financial Times, da un lato comprava titoli Tech e dall'altro acquistava opzioni call sugli stessi, per un controvalore fino a 50 miliardi di dollari. Acquistare call obbliga spesso il venditore a coprirsi a sua volta, acquistando i titoli dei sottostanti. In questo modo si crea un effetto volano ovvero ad acquistare tech non è solo Softbank ma anche gli istituti e le banche che hanno venduto le opzioni call. Il mercato segue a ruota, con i trading automatici che amplificano l’andamento del mercato. L’arrivo delle vendite da parte Softbank, che aveva deciso di portare a casa i profitti, avrebbero generato il flusso opposto.  Un segnale (facile leggerlo con senno di poi) era scritto nell’andamento della volatilità dei tech elevata anche se con i titoli sui massimi.


Ora torniamo a noi. I tech corrono da inizio anno, ma sul fronte dell’economia i dati sono ancora molto deboli mentre le incertezza sono diverse. I vaccini non arrivano, anzi ieri Astrazeneca ha sospeso i test e sullo sfondo rimangono le elezioni Usa. I motivi del calo di breve, Cina e Softbank, nascondono altri fattori difficoltà, fondi che limitano l’esposizione e una guerra tra Cina e Usa destinata a durare.


Il mercato si chiede se dopo questi cali si sono create delle ghiotte opportunità sul comparto. Dopo il rimbalzo di ieri, credo che in questi casi la soluzione migliore sia quella di approcciare il mercato non con strumenti classici ma ad esempio un certificate. Questo perché nessuno conosce quando i tech potranno recuperare e dall'altra parte il certificate ci permette di guadagnare anche se sottostanti sono in calo.

In questo scenario è interessante il certificate emesso da Vontobel con Isin DE000VP7HAG2 e sottostanti tre big del tech americani: Amazon, Apple, Netflix. Il prodotto quota sotto la pari a 918 € e stacca cedole trimestrali del 3,16% ovvero il 12,6% annuo, sui 918 euro di acquisto. La barriera è posta al 65% con  Amazon al 99% del livello iniziale, Apple al 91% e Netflix sopra livello iniziale a 101%.

Le cedole godono dell’effetto memoria quindi, anche in caso di mancato stacco a una data di valutazione non sono perse. Infatti, con tutti i tre sottostanti sopra barriera a una data di valutazione successiva, il certificate staccherà anche le cedole precedentemente non distribuite oltre alla cedola del trimestre in corso.


Il certificata offre, già il 23 novembre, la possibilità di rimborso anticipato a 1.000 euro che scatterà sempre con tutti i tre sottostanti sopra al livello iniziale. Fatti due conti, in caso di rimborso anticipato, l’investitore potrebbe guadagnare l'8,9% di capital gain (100-918 euro di oggi) più la cedola del 29,02 euro (3,16%) totalizzando quindi in poco più di due mesi il 12%.  Non male per un settore avaro di dividendi. La possibilità di rimborso anticipato si ripresenta ad ogni data di valutazione e scatta con tutti i sottostanti sopra il livello iniziale.


Alla scadenza, ultima data di valutazione il 24 agosto 2023, avremmo i classici due scenari: positivo con tutti i titoli sopra la barriera (nessuno titolo avrà perso oltre il 35% dal livello iniziale), rimborso a 1.000 più tutte le cedole. Di fatto con una durata di tre anni anche in caso di calo di un titolo (inferiore al –35%), l’investitore incassa 8,2% di capital gain e 12,6% annuo di cedole, quindi circa il 15% annualizzato.


Caso negativo uno dei tre titoli tech, alla scadenza avrà perso oltre la barriera ad esempio il 40% dal livello iniziale allora il certificate verrà rimborsato a 600 euro, riflettendo la performance del peggiore dei tre sottostanti rispetto al livello iniziale.

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