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Teoria del prospetto e trading game: l'avversione diventa propensione al rischio

Pubblicato 07.06.2022, 11:11
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
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TSLA
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Coin flip - avversione alle perdite

Provate con amici e parenti questo semplice esperimento simulando il lancio di una monetina. Testa: la persone con cui giocate vi deve 10€. Croce: siete voi a dover dare 10€ a quella persona.
Quante persone accetterebbero di entrare in un gioco simile? Probabilmente poche, fino a raggiungere un numero che tende verso zero se invece di 10€ la posta in palio fosse molto più cospicua. Eppure si tratta della scommessa alla quale si sottopongono migliaia di persone ogni giorno quando puntano sul nero o sul rosso alla roulette del casinò - con probabilità in verità leggermente peggiori nella roulette tenendo conto dello zero.
Questa propensione ad evitare il rischio - o più specificatamente ad evitare la possibilità di perdita - viene definita l’avversione alle perdite (loss aversion). Il premio Nobel di economia Daniel Kahneman assieme a Amos Tversky hanno approfondito questa teoria comportamentale, la Teoria del prospetto, in un paper del 1979 intitolato Prospect Theory: An Analysis of Decision under Risk.
 
L’avversione alle perdite determina l’avversione al rischio: proviamo adesso a rendere più complesso il gioco della monetina. 100 persone partecipano ad un torneo. Ogni giocatore deve mettere 10% del suo patrimonio (per semplicità 1.000€ euro ognuno) con la prospettiva per il vincitore di vincere 100.000€. Ogni giocatore può decidere di simulare da 0 a 10 lanci consecutivi di una monetina cercando di indovinare l’esito (testa o croce). Vince chi riesce ad indovinare il maggior numero consecutivo di esiti, senza mai sbagliare (al primo errore si è eliminati).
Prima domanda: quante persone accetterebbero di partecipare a questo torneo? Riferendoci alla teoria dell’avversione alle perdite, probabilmente poche.
Seconda domanda: quale strategia adotterebbero coloro che decidono di giocare? Mettendo il palio parte del proprio patrimonio, è verosimile che vengano simulati pochi lanci, puntando alla vincita minimizzando la probabilità di perdita.
 
E se il capitale da dover mettere a disposizione nel torneo fosse VIRTUALE, mantenendo la vincita REALE?
In questo caso chiunque accetterebbe di giocare - tenendo solo a mente il costo/opportunità del proprio tempo messo a disposizione per giocare. E la strategia da adottare? Azzerando il rischio di perdita, i giocatori anticiperanno di dover fare un maggior numero di lanci per vincere. Maggiore propensione al rischio quindi.
 
Capitale virtuale, vincita reale: ho provato a mettere in pratica questi insegnamenti nel caso del torneo di trading in corso SG Trading Masters. In certo senso e in maniera estremamente schematica questo gioco è paragonabile al lancio di fino a 20 monetine (20 giornate di borsa), con la differenza che dopo ogni lancio si ha la possibilità di vedere dove uno si posiziona rispetto agli altri. Quale strategia adottare in questa caso? Anticipando la maggiore propensione al rischio dei partecipanti, per poter vincere devo mettere in conto l’investimento su prodotti con profilo di rischio/rendimento alto. Ed ecco quindi che la mia strategia di trading diventa quasi antitetica rispetto a quella che avrei potuto mettere in atto in un gioco con soldi reali (o per l'investimenti dei miei risparmi).
1) come la maggior parte dei giocatori che puntano alla parte alta della classifica mi concentrerò sui prodotti che incorporano un effetto leva al loro interno: la volatilità dei risultati su azioni o prodotti non leverage non è sufficiente su orizzonti di gioco cosi brevi. Per dover gestire il meno possibile il compounding e per operare su prodotti con bid/offer più contenuto mi concentrerò sui Turbo. Detto questo per lavorare nell'intraday alcuni leva sono abbastanza stretti per essere funzionali;
2) concentrerò il più possibile i miei investimenti su pochi trade, evitando di diversificare. Qualche strong convinction (short du Moderna) e operatività intraday su grafici su sottostanti volatili: Tesla (NASDAQ:TSLA) per le azioni e natural gas sulle materie prime per citarne alcuni. 
 
Basterà per vincere?: il parallelo tra gioco di trading e lancio della monetina diventa poi meno pertinente. Nel trading la componente di fortuna non è preponderante (sebbene sia rilevante), l’esito di una giornata di borsa non è solo bianco o nero, ma si tinge di diverse tonalità di grigio, e una giornata di borsa non è una scommessa monolitica ma va gestita nel durante, con take profit e stop loss. L’analisi dei trade dei giocatori (supponendo che venga fatta) dirà quanto la competenza nel trading del vincitore abbia inciso sull’esito finale. E quanto invece a premiare sia stata la "fortuna" puntando sulle operazioni più binarie.

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