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Tesla sarà la Apple dei veicoli autonomi?

Pubblicato 11.08.2022, 13:33
Aggiornato 09.07.2023, 12:32


Tesla (NASDAQ:TSLA) sarà la Apple (NASDAQ:AAPL) dei veicoli autonomi, gli altri hanno già perso in partenza”.

Queste sono le parole di George Hotz, il primo hacker a riuscire a bucare IoS, il sistema operativo di Apple, e fondatore di Comma.AI, una delle più agguerrite concorrenti nel mercato della guida autonoma.
 George Hotz, Comma.AI presentation

Ma perchè questo prodigio dell’informatica pensa che Elon Musk abbia la strada spianata per vincere il Santo Graal dei motori?
Perché hanno la stessa vision, o meglio usano solo la sola visione.
Entrambi infatti sostengono che bastano delle semplici ed economiche videocamere per permettere ad una macchina di guidare da sola.
Fanno l’esempio dell’essere umano a cui servono solo due occhi.
E il cervello, non dimentichiamolo. 
In effetti il problema da risolvere è come ricreare un umano alla guida.
La loro intuizione è costruire un software che ipotizza come si sarebbe comportato un umano nella medesima situazione e lo imita.
Per sapere come si sarebbe comportato un umano serve avere un ampio set di dati che mostrano cosa ha fatto un guidatore vero in situazioni uguali o molto simili.
Tesla ha cominciato a costruire nel 2014 quando è uscita la primissima versione dell’Autopilot. 

Molti affermano che l’Autopilot di Tesla sia ancora indietro rispetto ai competitors, citando i miles per disengagments (mpd).
Gli mpd indicano quante miglia vengono percorse in media prima che il guidatore umano debba riprendere il controllo sul veicolo per via di manovre strane del computer, oggetti non riconosciuti sulla strada, condizioni atmosferiche, ecc..

 Miles per disengagement 2020

A fine 2020 la società che ha ottenuto i risultati migliori è stata Waymo, spin-off di Google (NASDAQ:GOOGL), una delle primissime a buttarsi sul settore nel lontano 2009.
Si noti come tra le prime 10 posizioni non vi sia un solo car maker tradizionale e tra le prime 6 posizioni, 3 siano occupate da aziende cinesi (AutoX, Baidu, Pony.AI).

Ora, se confrontassimo Tesla ai numeri ottenuti da queste start-up concluderemmo: non c’è partita.
Infatti Tesla ha una media di circa 14 chilometri per disengagement contro Waymo che sta a 45,000 km. Potremmo dire che Waymo è 3,000 volte più autonoma del FSD Beta Autopilot di Tesla.
Si, per ora è così, ma il percorso non è lineare. 
George Hotz qui fa un esempio perfetto. 

Mette a confronto due motori scacchistici molto famosi StockFish e AlphaZero (di Google).
StockFish gioca assegnando ai diversi pezzi sulla scacchiera un valore e analizza per ogni mossa i possibili gudagni/perdite che e deriverebbero.
Allo stesso modo la grande maggioranza dei software per la guida autonoma misurano tutto quello che trovano nell’ambiente circostante per informare le scelte che deve prendere il computer.
AlphaZero invece parte da un altro presupposto: prima di fare una mossa analizza lo scenario e cerca nel database cosa avrebbe fatto un essere umano nella stessa situazione o in una molto simile.
Tesla e Comma.AI hanno impiegato questo approccio, che per sua natura necessita delle sole videocamere.
Infatti si dice che questi sono approcci only vision-based.

StockFish vs AlphaZero

Questo grafico riassume il concetto. 
Sull'asse verticale è rappresentato l'Elo, che nel mondo degli scacchi indica la bravura di un giocatore.
Si nota come AlphaZero all’inizio è molto scarso e perde sempre contro StockFish. 
Ma nel tempo l’approccio vincente la fa da padrone.  

In conclusione ancora nessuno sa con certezza quale sarà la tecnologia e l’approccio dominante nei veicoli autonomi e ciò dipenderà in buona parte anche dalla regolamentazione che sarà prodotta.
Ma con buona sicurezza si può affermare che la sfida sarà ancora lunga. 
I primissimi veicoli di livello 5 (completa autonomia) dovrebbero sbarcare sul mercato sul 2030 secondo le proiezioni di CounterPoint.

 Proiezioni sui vari livelli di autonomia

La domanda a questo punto è: chi è più probabile che vinca nel lungo termine? 
Per capirlo bisogna porsi anche il problema del business model
Tutte le società più avanti nella guida autonoma si stanno concentrando sui robo-taxi.
Ma i fondamentali del business fanno piangere. Fino a quando non saranno autorizzati per il livello 5 (completa autonomia), ogni macchina dovrà avere in ogni caso al suo interno un guidatore di controllo. Il guidatore costa.
Come abbiamo detto non ci si aspetta di vedere il livello 5 prima di almeno 5 anni.
In più i veicoli sono equipaggiati con costosi sensori come i LiDAR a cui si aggiungono radar, ultrasuoni e videocamere. 
I costi del veicolo lievitano di migliaia se non decine di migliaia di dollari.
Tutto questo per entrare in un business super competitivo, dove fare profitti è difficile anche raggiunta una certa scala - vedi Uber (NYSE:UBER) e Lyft (NASDAQ:LYFT) - e dove quasi nessun consumatore oggi pagherebbe un premio per farsi trasportare da un veicolo autonomo.
Anzi, probabilmente pagherebbe un premio pur di andare con un guidatore vero se fosse costretto a scegliere tra i due.

Nel frattempo che queste società sperano di veder scendere il costo dei LiDAR sotto i 1000 dollari e la regolamentazione spingere in loro favore, i software di Tesla e Comma.AI continuano a macinare miglia nelle più disparate località del mondo e nelle più diverse situazioni e perciò migliorano constantemente le capacità di guida.
Il tutto senza creare perdite da centinaia di milioni ogni anno in bilancio. 

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