“L’artista è nulla senza talento ma il talento è nulla senza il lavoro” (Émile Zola)
Le borse si sono lasciate alle spalle una settimana positiva supportate da dati macroeconomici migliori delle attese in particolare l’Europa con l’indice PMI preliminare di gennaio che ha mostrato segnali di miglioramento nella zona euro. Il PMI composito è salito a 50,2, un massimo di cinque mesi, grazie a un rallentamento della contrazione nel manifatturiero e a una crescita costante nei servizi. Anche il Regno Unito ha visto il proprio PMI composito superare le aspettative, toccando un massimo di tre mesi, sebbene i dettagli rivelino preoccupazioni su perdite di posti di lavoro al ritmo più veloce dalla Grande Crisi Finanziaria e un’inflazione ai massimi da 18 mesi. Al contrario, la fiducia dei consumatori misurata da GfK è scesa al livello più basso da oltre un anno, con segnali di difficoltà economica crescente, confermati da un aumento delle imprese britanniche in gravi difficoltà finanziarie, secondo Begbies Traynor.
Trump aggressivo ma non troppo
Negli Stati Uniti, i mercati hanno reagito positivamente a una combinazione di fattori. Sul fronte delle politiche, i primi commenti di Donald Trump sui dazi sono stati meno aggressivi del previsto. Durante un’intervista con Fox News, Trump ha affermato che preferirebbe non imporre dazi alla Cina, anche se ha reiterato minacce contro Messico, Canada ed Europa, legando i dazi alla necessità di investimenti domestici. Tra le altre priorità annunciate, Trump ha criticato l’OPEC per i prezzi del petrolio e minacciato nuove sanzioni contro la Russia se non verrà trovato un accordo sulla guerra in Ucraina. Intanto, l’attenzione degli investitori è rivolta a una settimana densa di utili aziendali: circa il 40% della capitalizzazione dell’S&P 500 è atteso per la pubblicazione dei risultati, inclusi nomi di spicco come Microsoft (NASDAQ:MSFT), Meta, Apple (NASDAQ:AAPL), Amazon (NASDAQ:AMZN) e Tesla (NASDAQ:TSLA). I primi risultati del quarto trimestre sono stati misti, con Netflix (NASDAQ:NFLX) che ha sorpreso positivamente sugli abbonati e United Airlines che ha fornito una guida superiore alle aspettative, mentre altre società, come 3M e Union Pacific, hanno riportato utili migliori del previsto grazie al controllo delle spese.
Nuovo slancio dell’AI
Nel panorama globale, spiccano i segnali di ripresa economica in Cina, con politiche di sostegno da parte di Pechino che includono ordini a fondi statali per sostenere il mercato azionario. Meta Platforms ha annunciato un investimento record di $65 miliardi nell’intelligenza artificiale, incluso un nuovo grande centro dati e l’aumento delle assunzioni nei team AI. Questo annuncio segue la presentazione di Stargate, un progetto infrastrutturale AI da $100 miliardi, frutto della collaborazione tra Trump, OpenAI, Oracle (NYSE:ORCL) e SoftBank, che punta a espandere i data center e le applicazioni AI negli Stati Uniti. Questo slancio verso l’AI e le infrastrutture tecnologiche riflette un tema di crescita secolare che sta trainando diversi settori. Con la finestra per i buyback aziendali che si riaprirà entro la fine di gennaio e oltre $1 trilione di riacquisti previsti per il 2025, gli investitori dovrebbero monitorare attentamente i settori tecnologico e manifatturiero, che beneficiano di venti favorevoli legati sia alla crescita domestica che alle dinamiche geopolitiche.
Le borse si sono lasciate alle spalle una settimana positiva supportate da dati macroeconomici migliori delle attese in particolare l’Europa con l’indice PMI preliminare di gennaio che ha mostrato segnali di miglioramento nella zona euro. Il PMI composito è salito a 50,2, un massimo di cinque mesi, grazie a un rallentamento della contrazione nel manifatturiero e a una crescita costante nei servizi. Anche il Regno Unito ha visto il proprio PMI composito superare le aspettative, toccando un massimo di tre mesi, sebbene i dettagli rivelino preoccupazioni su perdite di posti di lavoro al ritmo più veloce dalla Grande Crisi Finanziaria e un’inflazione ai massimi da 18 mesi. Al contrario, la fiducia dei consumatori misurata da GfK è scesa al livello più basso da oltre un anno, con segnali di difficoltà economica crescente, confermati da un aumento delle imprese britanniche in gravi difficoltà finanziarie, secondo Begbies Traynor.
Trump aggressivo ma non troppo
Negli Stati Uniti, i mercati hanno reagito positivamente a una combinazione di fattori. Sul fronte delle politiche, i primi commenti di Donald Trump sui dazi sono stati meno aggressivi del previsto. Durante un’intervista con Fox News, Trump ha affermato che preferirebbe non imporre dazi alla Cina, anche se ha reiterato minacce contro Messico, Canada ed Europa, legando i dazi alla necessità di investimenti domestici. Tra le altre priorità annunciate, Trump ha criticato l’OPEC per i prezzi del petrolio e minacciato nuove sanzioni contro la Russia se non verrà trovato un accordo sulla guerra in Ucraina. Intanto, l’attenzione degli investitori è rivolta a una settimana densa di utili aziendali: circa il 40% della capitalizzazione dell’S&P 500 è atteso per la pubblicazione dei risultati, inclusi nomi di spicco come Microsoft (NASDAQ:MSFT), Meta, Apple (NASDAQ:AAPL), Amazon (NASDAQ:AMZN) e Tesla (NASDAQ:TSLA). I primi risultati del quarto trimestre sono stati misti, con Netflix (NASDAQ:NFLX) che ha sorpreso positivamente sugli abbonati e United Airlines che ha fornito una guida superiore alle aspettative, mentre altre società, come 3M e Union Pacific, hanno riportato utili migliori del previsto grazie al controllo delle spese.
Nuovo slancio dell’AI
Nel panorama globale, spiccano i segnali di ripresa economica in Cina, con politiche di sostegno da parte di Pechino che includono ordini a fondi statali per sostenere il mercato azionario. Meta Platforms ha annunciato un investimento record di $65 miliardi nell’intelligenza artificiale, incluso un nuovo grande centro dati e l’aumento delle assunzioni nei team AI. Questo annuncio segue la presentazione di Stargate, un progetto infrastrutturale AI da $100 miliardi, frutto della collaborazione tra Trump, OpenAI, Oracle (NYSE:ORCL) e SoftBank, che punta a espandere i data center e le applicazioni AI negli Stati Uniti. Questo slancio verso l’AI e le infrastrutture tecnologiche riflette un tema di crescita secolare che sta trainando diversi settori. Con la finestra per i buyback aziendali che si riaprirà entro la fine di gennaio e oltre $1 trilione di riacquisti previsti per il 2025, gli investitori dovrebbero monitorare attentamente i settori tecnologico e manifatturiero, che beneficiano di venti favorevoli legati sia alla crescita domestica che alle dinamiche geopolitiche.