Ormai la recessione è data per assodata, come possiamo vedere dall’immagine sotto, le probabilità che si verifichi sono vicine all’80%, quindi una delle recessioni più scontate della storia. E di solito, visto che i mercati sono fatti per sorprendere, quando tutto è certo e sicuro, succede sempre qualcosa di imprevisto.
A marzo di quest’anno (trovate tutto nelle mie analisi) avevo liquidato la posizione di materie prime in portafoglio, in quanto a mio giudizio eravamo già abbastanza carichi di performance (avendole acquistate nel 2022 avevano corso parecchio), di conseguenza, nonostante siano state la migliore asset class di quest’anno, da qualche mese anche loro hanno iniziato a calare (aspetto solo una ripresa iù forte di oro ed argento che ho accumulato nei cali).
Quindi un fenomeno a cui potremmo assistere successivamente, potrebbe essere il bottom sul mercato obbligazionario (e conseguente ripartenza) seguita a ruota dal mercato azionario.
Anche perché il rialzo recente dei tassi Fed, non è vero che è il più rapido della storia, e nemmeno il più forte per entità, quindi piuttosto che concentrarmi su questo, mi concentrerei su cosa guardare nel prossimo futuro, sotto trovate la storia dei rialzi Fed…
Perciò guardiamo avanti e cerchiamo di capire cosa possiamo fare per i nostri portafogli per affrontare bene il 2023…
Innanzitutto, i portafogli statici a io giudizio, se gestiti con intelligenza e costanza, possono ancora dare ottime soddisfazioni. Non parlo ad esempio del 60-40, dove in mezzo posso metterci di tutto, ma di portafogli come il permanent, di cui avevo già mostrato un’analisi (il mio permanent personale) ad inizio anno…
In particolare, YTD siamo a -3.5%, considerando il mercato in generale, direi che ha retto molto bene, così come una media del 4-5% annuo di perfomance dal 2014 ad oggi…
Anche un all-weather potrebbe andare bene, anche se dovendo fare i ribilanciamenti periodici (io lo faccio semestralmente) preferisco gestire meno cose possibili.
Oltre a questo, ribilanciare appunto i portafogli, riportando i pesi a fine anno ai livelli da noi impostati di azionario e obbligazionario è doveroso), per non parlare dei piani di accumulo, ovvero strategie che in anni come questi sono una boccata di ossigeno, perché se compri curante i cali, con gli stessi soldi compri più quote.
Infine, se un investitore avesse mantenuto un certo livello di liquidità, e considerato un orizzonte temporale sufficiente a far lavorare i propri investimenti (io parlo sempre di 7-8 anni minimo) ecco che questi cali offrono delle occasioni di acquisto non solo in chiave strategica (quindi per comprare e portare a scadenza della strategia) ma anche tattica, andando a cercare titoli sottovalutati ma dai fondamentali ancora solidi.
Ne parleremo in dettaglio alla fine di quest0anno, ma nel frattempo, iniziate a buttare giù la vostra strategia, perché senza di quella sarete sempre in balia delle oscillazioni di Mr. Market.
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico"