Market Brief
Stanotte non è successo granché. La propensione al rischio continua a essere limitata perché i mercati attendono l’esito degli eventi chiave di questa settimana. Oggi prende il via la riunione di due giorni del FOMC. Le previsioni del mercato stanno favorendo decisamente il lato degli acquisti per l’USD; gli investitori si sono posizionati per una svolta aggressiva nella forward guidance della Fed. Ciò nonostante, secondo noi è possibile che mercoledì ci sia spazio per una certa delusione. Ad agosto, come emerge dai dati diffusi ieri negli USA, la produzione industriale e il tasso di utilizzo degli impianti sono rimasti deboli, a conferma dei nostri dubbi; la Fed molto verosimilmente manterrà toni equilibrati e innescherà una delusione di breve termine fra i falchi dell’USD. Ci prepariamo a una correzione dell’USD e dei rendimenti USA.
Altrove, permane il nervosismo intorno alla GBP, man mano che si avvicina il referendum in Scozia (18 settembre). In Nuova Zelanda il 20 settembre si terranno le elezioni generali, che dovrebbero continuare a esercitare pressioni politiche sul kiwi (NZD).
Di ritorno dalla chiusura per festività, a Tokyo l’USD/JPY e i cross con lo yen sono stati scambiati all’interno di fasce ristrette. L’USD/JPY si è mosso fra 106,93 e 107,30. Le posizioni prudenti di breve termine, dovute alla Fed e alle offerte degli esportatori giapponesi, garantiscono le offerte di USD/JPY sotto 107,50. Sopra questo livello si mescolano gli stop. L’EUR/JPY rimane sopra la copertura della nuvola giornaliera di Ichimoku (137,06/91). La media mobile a 200 giorni (139,83) probabilmente frenerà i tentativi al rialzo perché permangono le incertezze. La formazione “tweezer top” fa presagire una potenziale inversione ribassista su questi livelli. Questa settimana i livelli tecnici sono tuttavia in secondo piano, visto il denso programma economico e politico.
Analogamente, sul grafico giornaliero dell’USD/CAD, assistiamo a una formazione ribassista “harami”. Si sta formando una resistenza prima di 1,1100, sopra questo livello si attiveranno invece gli ordini d’acquisto per le opzioni.
L’EUR/USD quota con un tono attendista. Prima della Fed continua a esserci una solida resistenza a 1,2980/1,3000. La coppia dovrebbe continuare a muoversi all’interno della fascia compresa fra 1,2860 e 1,2980, una violazione sarà determinata dal grado di aggressività nei toni della Fed mercoledì.
Nel Regno Unito, il voto scozzese occupa le prime pagine. La coppia GBP/USD scambia defilata; il rischio legato agli eventi impedisce agli operatori di assumere posizioni consistenti da un lato o dall’altro. Il complesso GBP continua a essere troppo sensibile alle notizie e ai sondaggi sul referendum scozzese; i movimenti di breve termine sono bruschi e imprevedibili. Noi rimaniamo nelle retroguardie. Per quanto riguarda i prezzi d’esercizio delle opzioni, 1,6300 sembra essere il livello pivot della settimana: sotto si susseguono le offerte, sopra questo livello prevalgono gli ordini d’acquisto.
Il calendario economico di oggi prevede la pubblicazione dei seguenti dati: costi del lavoro riferiti al secondo trimestre a/a in Spagna; IPC, indice dei prezzi al dettaglio e IPP m/m e a/a di agosto nel Regno Unito; sondaggio ZEW su situazione attuale e aspettative di settembre in Germania; sondaggio ZEW sulle aspettative di settembre nell’Eurozona; costi del lavoro riferiti al secondo trimestre nell’Eurozona; IPP m/m e a/a di agosto negli USA; vendite al dettaglio m/m di luglio in Canada; flussi TIC netti a lungo termine e flussi TIC netti totali di luglio negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd