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Tui dice addio a Londra: azioni quotate solo a Francoforte

Pubblicato 10.01.2024, 14:06
L’assemblea del 13 febbraio voterà la proposta del board di concentrare gli scambi solo sulla Borsa tedesca: ci saranno vantaggi per gli investitori e per l’azienda. Prevista nel 2024 crescita dei ricavi del 10% e un forte incremento dell’utile

Gruppo tedesco con la Gran Bretagna come mercato principale

Tui, il più grande tour operator europeo, ha deciso di abbandonare la Borsa di Londra dove è quotata dal 2014, mantenendo le sue azioni quotate soltanto alla Borsa di Francoforte.  Il board del gruppo tedesco, che ha la Gran Bretagna come suo principale mercato, ha annunciato la decisione lo scorso 4 gennaio in seguito alle pressioni degli investitori, convinti che la presenza delle sue azioni sul mercato britannico non è più   “vantaggiosa”. 
Il consiglio di amministrazione di Tui ha dichiarato che meno di un quarto delle negoziazioni delle azioni della società si svolge a Londra e ha sottolineato una “significativa” diminuzione della liquidità sui mercati azionari britannici negli ultimi anni. 

“Chiari vantaggi per gli investitori e per l’azienda”


“La cessazione della quotazione a Londra offrirebbe chiari vantaggi per gli investitori e per l'azienda”, ha dichiarato il direttore finanziario Mathias Kiep. Il board di Tui proporrà formalmente il delisting all'assemblea dei soci del 13 febbraio. La risoluzione richiederà il sostegno del 75% degli azionisti per essere approvata. In caso di successo, il delisting da Londra avverrà a giugno. La mossa consentirebbe "la semplificazione delle strutture, il miglioramento della liquidità e dell'indicizzazione delle azioni”. 
Ma non sono da dimenticare altri vantaggi che deriveranno dal fatto che le compagnie aeree del gruppo potranno a quel punto venire considerate a tutti gli effetti di proprietà europea. E’ stato lo stesso Kiep a sottolineare che le compagnie aeree devono essere controllate da entità della Unione europea per poter beneficiare del mercato unico dell'aviazione. "Su questa base e dopo un'analisi approfondita, raccomandiamo ai nostri azionisti di votare a favore della risoluzione proposta in occasione della prossima assemblea generale". 

Il russo Mordashov, principale azionista, non potrà votare


Il maggiore azionista di Tui, con una quota di quasi l'11%, è Alexei Mordashov, un magnate russo dell'acciaio. Mordashov è oggetto di sanzioni da parte della Ue e della Gran Bretagna per l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e non ha accesso ai suoi investimenti, quindi non può partecipare a nessuna votazione degli azionisti.

Il management di Tui spera che la concentrazione degli scambi a Francoforte dia nuovo slancio al prezzo delle azioni che nel 2023 sono scese di circa il 20% nonostante i buoni risultati aziendali. Anche l’inizio dell’anno non è stato incoraggiante, con un calo dal 2 gennaio a oggi del 6%. Al prezzo attuale di 6,78 euro la società capitalizza 3,5 miliardi di euro, vale a dire 6 volte gli utili previsti per il 2024. 

Prevista nel 2024 crescita dei ricavi del 10%


Tui prevede che il 2024 sarà un anno di forte crescita. Un mese fa, presentando i risultati del 2023 (il bilancio chiude al 30 settembre), la società ha dichiarato di aspettarsi un aumento dei ricavi del 10% grazie a una domanda di viaggi resistente nonostante il rincaro dei prezzi  e l'aumento del costo del credito.
Anche il consensus degli analisti stima nel 2024 una crescita dei ricavi del 10% a 22,3 miliardi di euro, con un utile di 500 milioni (dai 300 milioni dell’anno precedente). Il debito netto dovrebbe scendere a 2 miliardi di euro, dai 2,1 miliardi di fine 2023, con un’ulteriore riduzione a 1,6 miliardi a fine 2025.  
Tui possiede agenzie di viaggio, hotel, navi da crociera e sei compagnie aeree con sedi in Europa. La Gran Bretagna  rappresenta il mercato principale con il 36% dei ricavi, seguita da Germania (27%). Il resto dell’Unione europea genera il 32% dei ricavi.
Su otto analisti che coprono il titolo, cinque raccomandano di comprare le azioni e tre hanno un giudizio neutrale. La media dei target price è 10,2 euro, più alta del 49% rispetto alla quotazione attuale.

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