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Mercati che fin da inizio settimana stanno rispondendo ad alti livelli di volatilità, ovvero a sentimenti di incertezza e paura. I titoli azionari hanno subito forti scossoni, basti pensare che la volatilità delle opzioni S&P 500 (il VIX) che ha superato quota 20 giusti ieri).
Tuttavia, secondo il Wall Street Journal, questi movimenti di mercato potrebbero non passare inosservati e la Federal Reserve potrebbe essere incentivata a riprendere il percorso sul rialzo dei tassi così come impostato inizialmente.
L'inversione di una parte della curva dei rendimenti sta sicuramente avendo un impatto, ma il fatto che Wall Street abbia rimbalzato bruscamente verso fine sessione di giovedì potrebbe rappresentare un buon segnale di fiducia.
Sebbene la volatilità dei rendimenti obbligazionari possa aver causato il caos dell’equity, sul forex l’impatto è stato limitato. Ci si chiede, giustamente, quale sarà l’impatto sul dollaro statunitense e una risposta in tal senso potrebbe arrivare proprio oggi. Nel frattempo il cambio dei cambi, ovvero EUR/USD, resta sostanzialmente stabile, mentre il dollaro australiano è stato venduto bruscamente così come la Sterlina continua a muoversi sulle news della Brexit.
I dati sul mercato del lavoro USA andranno a incidere pesantemente, probabile che il dollaro cambi direzione qualora dovessero esserci sorprese, ma il modo in cui la propensione al rischio verrà influenzata potrebbe cambiare da un momento all’altro. Dati eventualmente negativi paradossalmente potrebbero dare nuova linfa alla propensione al rischio ma di questi tempi sarà bene non dare nulla per scontato.
Wall Street ha chiuso la giornata di ieri in territorio misto, con l' S&P 500 -0,2% a 2696 punti e con i future nuovamente in rosso ovvero -0,2%. I mercati asiatici hanno approfittato del rimbalzo di Wall Street per chiudere in positivo (Nikkei + 0,8% e Shanghai Composite flat). I mercati europei sembravano ben direzionati al rialzo, coi future sul DAX + 1%, ma con l’apertura del cash sono tornate temporaneamente le vendite.
Nelle materie prime, l'XAU/USD continua a guadagnare terreno, mentre il Future Petrolio Greggio WTI perde quota causa incertezze sui tagli alla produzione OPEC (non c’è stato accordo sull’entità dei tagli).
Sul calendario macro economico attenzione tutta orientate sui libri paga non agricoli, ma già in mattinata vi sarà la revisione del PIL EU relative al 3° trimestre (ore 11) che dovrebbe rimanere al + 0,2% (+ 0,2% nel preliminare). Alle 14:30 spazio all’occupazione USA: NFP previsti a +200.000 (in calo rispetto ai 250.000 del mese scorso). Occhio come al solito alle retribuzioni: salari orari previsti in crescita del + 0,3% su base mensile, che dovrebbe portare la crescita su base annua al + 3,1%. Il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere al 3,7% (3,7% in ottobre), mentre vale anche la pena guardare il dato sulla sottooccupazione che il mese scorso scese al 7,4%. Contestualmente verranno rilasciati anche i dati occupazionali canadese, poi alle 16 avremo il dato preliminare del sentiment dei consumatori secondo l’Università del Michigan atteso in lieve contrazione a 97,0 (da 97,5 del mese scorso rivisto al ribasso).