I primi dati della giornata, ovvero i PMI europei di novembre relativi ai servizi, sono risultati negativi. Evidenti le ripercussioni delle misure di contenimento, ma la risposta dei mercati è stata tutt'altro che negativa. Evidentemente gli operatori, come ricordato più volte, sono già proiettati al 2021 che si spera possa essere più roseo. Sempre in tema di PMI, quelli americani d'inizio settimana sono risultati decisamente positivi (massimi pluriennali) e Wall Street ha risposto per le rime mettendo a segno guadagni superiori all'1%.
L'altra notizia del giorno è che il neo Presidente Biden avrebbe scelto l'ex presidente della Fed Yellen come segretario al Tesoro. Gli operatori presumono che la Yellen persegua con decisione lo stimolo fiscale nonostante il Congresso mantenga le ben note divisioni. I rendimenti delle obbligazioni core sono cresciuti e abbiamo assistito a una spinta al rialzo del petrolio e dei metalli di base. L'oro, al contrario, è crollato scendendo al di sotto del supporto tecnico chiave attorno a $ 1850.
Sul fronte valutario la giornata di ieri vedeva inizialmente forti vendite di dollaro tant'è che il cambio EUR/USD si portava a 1,19, ma nel corso del pomeriggio a seguito dei dati PMI estremamente positivi l'intero movimento rientrava portando il cambio attorno a 1,18 per chiudere la giornata intorno al livello di 1,1840. Brusco anche il movimento dell'USD/JPY, che si riportava sopra 104, mentre il DXY rimbalzava con violenza dal supporto chiave collocato in area 92.
Il calendario economico odierno contiene la fiducia dei consumatori del Conference Board statunitense (relativo a novembre) e l'Ifo tedesco. Il primo potrebbe far registrare una diminuzione a seguito del crescente numero di Stati USA che hanno introdotto misure di contenimento. Ciò confermerebbe il calo inaspettato della fiducia dei consumatori secondo rilevato dall'Università del Michigan.