Negli investment certificate e nei cash collect in particolare, bisogna sempre cercare il giusto trade off tra rischio e rendimento nella scelta del basket di sottostanti del certificato. In particolare, se cerco un flusso cedolare più elevato dovrò necessariamente andare a ricercare dei sottostanti più volatili; viceversa, se cerco un certificato più protettivo dovrò orientarmi su titoli solidi, con una volatilità del prezzo limitata. Spesso, in questo secondo caso, la soluzione ottimale è selezionare un certificato dove i sottostanti sono gli indici, anziché i singoli titoli azionari.
Indici come S&P500, EuroStoxx, DAX, e così via, essendo panieri composti da una molteplicità di titoli hanno necessariamente una volatilità più bassa e questo porta quindi a vedere certificati con rendimenti spesso risicati compresi in media tra il 3 e il 6% annuo.
Il certificato di cui parlo oggi è nato sotto una buona stella. La concomitanza di elevata volatilità e prezzi in caduta al momento della sua quotazione, ha generato un prodotto che ha si come sottostanti indici azionari, ma dall’altra parte ha rendimenti in linea con i cash collect su titoli.
E’ stato emesso da BNP Paribas (Aa3 Moody's, A+ Standard & Poor's, Aa- Fitch) settimana scorsa, facendo strike sui prezzi di chiusura di venerdì ed entrando in contrattazione ieri mattina. I tre sottostanti sono S&P500, EuroStoxx Banks e Nikkei225. Il flusso cedolare è del 2,65% a trimestre, per un rendimento annuo del 10,60%. E’ un prodotto che non ha concorrenza sul mercato in quanto i certificati con sottostanti questa tipologia di indice quotati in questo momento offrono ritorni annui, come accennato in precedenza, compresi tra il 3 e il 6%, mentre qui arriviamo addirittura in doppia cifra.
Essendo indici, ed avendo oscillazioni più contenute rispetto ai sottostanti, le barriere sono al 70% del prezzo di venerdì; ciò sta a significare che il flusso cedolare è garantito se nessuno dei tre indici perde più del 30% da ora e che il capitale nominale alla scadenza è garantito alle medesime condizioni, ovvero se alla data di scadenza di maggio 2024 (durata 24 mesi) tutti e tre i sottostanti non hanno subito perdite superiori al 30%. La cosa interessante da analizzare però, è dove si trovano oggi i tre indici rispetto ai loro massimi di qualche mese fa.
Partendo dall’S&P500 infatti possiamo notare che lo strike è fissato a 3901 e che la barriera, posta il 30% più in basso si trova a 2730. Ma se confrontiamo questo valore con i massimi toccati dall’indice a inizio gennaio a 4818, ci accorgiamo che la barriera dista circa il 43%. Il margine quindi di discesa è importante, senza considerare poi il fatto che per la restituzione del nominale conta il valore a maggio 2024. Se l’indice dovesse continuare a scendere ed arrivare ad infrangere i 2730, sarebbe sufficiente recuperare tale valore entro maggio 2024 per avere garantito il rimborso a 100, oltre all’erogazione di tutte le cedole, anche quelle non incassate in precedenza, grazie all’effetto memoria.
Passando al Nikkei225, l’indice di riferimento del mercato giapponese, abbiamo lo strike fissato a 26.739 punti e la barriera a 18.717. Anche in questo caso però, rispetto al massimo toccato a settembre a 30.447, la barriera dista quasi il 40%.
Infine, l’EuroStoxx Banks. E’ l’unico dei tre ad essere settoriale e non esclusivamente geografico. Personalmente reputo che dopo la grande discesa successiva allo scoppio del conflitto ucraino, le quotazioni di tante banche europee siano a prezzi interessanti, senza considerare che presto o tardi anche la BCE sarà costretta ad intervenire sui tassi, e questo dovrebbe favorire la ripresa del settore. Lo strike in questo caso si trova a 87,17 mentre la barriera a 61,02. Come per gli altri due indici, confrontando con il massimo dello scorso 10 febbraio a 116,94, quota oggi circa il 25% più in basso e la barriera dista dal massimo il 48%.
Emergono quindi tre fattori che rendono il prodotto interessante:
- indici come sottostanti che per natura prevedono movimenti più contenuti rispetto ai singoli titoli;
- barriere lontane il 30% circa dai prezzi attuali ma oltre il 40% dai massimi dei mesi scorsi dei tre indici;
- flusso cedolare molto elevato e pari al 10,60% annuo pagato trimestralmente.
Ulteriore fattore, come detto in precedenza, il fatto che i suoi corrispettivi sul mercato hanno rendimenti inferiori alla metà, grazie al momento di volatilità favorevole nel quale è stato costruito.
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