Rassegna giornaliera sul mercato forex, 6 agosto 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Domani, venerdì, sarà un grande giorno per valute, titoli azionari e Buoni del Tesoro. È la scadenza autoimposta dal Congresso per il pacchetto di stimoli e saranno pubblicati i dati sull’occupazione non agricola. Considerato il calo del dollaro USA, gli investitori temono che la crescita dell’occupazione rallenterà e che la scadenza passerà senza un accordo. Secondo la Speaker della Camera Nancy Pelosi, si vede una luce in fondo al tunnel, ma Democratici e Repubblicani non riescono ancora a concordare sulle cifre, perciò sembra esserci una probabilità dell’85% che la giornata di venerdì passerà senza alcun accordo. In base a quanto afferma il capo dello staff della Casa Bianca Mark Meadows, se non dovesse succedere niente entro domani, il suo ottimismo “andrà a farsi benedire”.
A complicare lo scenario, il Presidente Donald Trump, frustrato per la mancanza di progressi al Congresso, ha dichiarato che firmerà degli ordini esecutivi venerdì o sabato per prorogare i bonus disoccupazione, imporre un taglio delle imposte sui salari, offrire una tutela dagli sfratti ed aiuti per il risarcimento dei prestiti studenteschi. Non è chiaro se Trump abbia davvero il potere di apportare queste modifiche, perché è il Congresso ad approvare le norme fiscali, non il presidente. Tuttavia, potrebbe rientrare nei suoi compiti il rinvio delle tasse e la proroga delle scadenze, ma non la sospensione, così che i datori di lavoro potrebbero continuare a richiedere le imposte. Potrebbe anche riallocare i fondi inutilizzati del CARES Act per estendere i bonus disoccupazione. E, spiega Pelosi, Trump potrebbe avere il potere di estendere la moratoria sugli sfratti da solo. Tutte queste questioni preoccupano gli investitori e danno loro motivo di vendere i dollari.
Anche l’occupazione non agricola costituisce un rischio, ecco perché il dollaro è stato scambiato al ribasso contro la maggior parte delle principali valute oggi. Gli economisti si aspettano che l’occupazione non agricola salga di 1,48 milioni di unità a luglio, che sarebbe solo una parte dell’aumento visto a giugno, ma il timore è che le compagnie abbiano assunto persino meno dipendenti il mese scorso. Non solo alcuni degli stati USA più popolosi hanno inasprito le restrizioni il mese scorso con i casi di virus ai massimi storici, ma anche altri indicatori economici alimentano la paura che la crescita dell’occupazione sia rallentata.
La componente sull’occupazione dell’indice ISM sui servizi si è contratta ad un tasso più veloce, Challenger ha riportato un incremento del 576% dei licenziamenti, l’ADP ha reso noto che le compagnie USA hanno aggiunto solo 167.000 posti di lavoro e la fiducia dei consumatori è scesa in generale. Le richieste di disoccupazione sono andate meglio ma sappiamo bene ormai che meno richieste non si traducono in più assunzioni. Se questi indicatori hanno ragione e la crescita dell’occupazione deluderà le aspettative, il dollaro USA potrebbe colare a picco, soprattutto se accompagnata da dati più deboli sul tasso di disoccupazione o sulla media dei compensi orari. Inoltre, a seconda di cosa succederà con il piano di stimolo e con gli ordini esecutivi di Trump, la giornata di domani potrebbe essere molto dura per il dollaro.
Argomenti a favore di un report negativo
1. La componente sull’occupazione dell’indice ISM sui servizi scende da 43,1 a 42,1
2. Challenger riporta un incremento del 576,1% dei licenziamenti, in salita dal 305,5%
3. L’ADP riporta 167.000 unità contro 4,3 milioni
4. L’indice sulla fiducia dei consumatori scende a 92,6 da 98,3
5. Anche l’Università del Michigan riporta una fiducia minore
Argomenti a favore di un report positivo
1. La media mobile su 4 settimane delle richieste di disoccupazione pari a 1,337 milioni contro gli 1,435 milioni precedenti
2. Richieste continue a 16,1 milioni contro 17,7 milioni
3. La componente sull’occupazione dell’indice ISM manifatturiero si è contratta ad un tasso minore, 44,3 contro 42,1
Detto questo, ci sono anche numerosi scenari in cui il dollaro USA potrebbe salire. Ad esempio, se il dato sull’occupazione dovesse battere le previsioni basse o se la media dei compensi orari dovesse migliorare, se il Congresso riuscisse a raggiungere un accordo o se al mercato dovessero piacere gli ordini esecutivi di Trump. Oltre al report sull’occupazione non agricola, saranno pubblicati anche i dati sul mercato del lavoro in Canada e, come per gli USA, ci si aspetta una crescita dell’occupazione più lenta. Gli investitori dovrebbero tenere d’occhio le valute asiatiche con la pubblicazione dell’indice PMI sui servizi in Australia, la dichiarazione di politica monetaria della RBA ed i dati commerciali cinesi.