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Value o Growth, il dilemma è sempre quello

Pubblicato 28.10.2024, 08:28
I mercati rialzisti nascono dal pessimismo, crescono nello scetticismo, maturano nell’ottimismo e muoiono nell’euforia (J. Templeton).


Settimana importante per i mercati finanziari quella che si apre oggi. Oltre al PIL degli Stati Uniti e dell’Europa del 3Q24, sono infatti attesi i dati di inflazione headline di diversi paesi Europei e l’inflazione PCE degli Stati Uniti.
 
Mentre i titoli azionari Large-cap orientati alla crescita hanno continuato a crescere quest'anno, potrebbero diventare interessanti altri titoli più focalizzati sul valore. I titoli growth Large-cap e Small-cap, da inizio anno sono aumentati rispettivamente di oltre il 27% e il 16% rispettivamente, mentre i titoli value sono rimasti indietro, facendo segnare il 19% e l'11% rispettivamente.
 
Questa relazione ha iniziato a invertirsi a partire dalla seconda metà del 2024, con Large-cap Value che ha ottenuto un notevole vantaggio su Growth di oltre il 6,0%. Un comportamento simile si sta verificando tra le Small-cap, sebbene a un ritmo meno drammatico. Lecita quindi la domanda su cosa abbia causato questa rotazione.
 
Data la recente "ricalibrazione" dei tassi da parte della Fed, sottolineiamo una prospettiva positiva verso i titoli azionari orientati al valore, visto che in passato i tassi di interesse in calo si sono dimostrati vantaggiosi per questi titoli. Storicamente, il valore ha superato la crescita nei tre e sei mesi successivi al primo taglio dei tassi della Fed in media.
 
Inoltre, la seconda metà dell'anno ha mostrato chiari segnali di un mercato in allargamento, poiché abbiamo assistito ad un miglioramento degli utili da settori difensivi e sensibili ai tassi di interesse come Finanza, Sanità e Servizi di pubblica utilità. Riteniamo che questa rotazione azionaria possa continuare poiché gli investitori cercano di diversificare oltre le azioni Large-cap orientate alla crescita.
 
Mentre ci avviciniamo alla fine dell'anno, la volatilità a breve termine non crediamo che diminuirà, data l'elevata preoccupazione geopolitica, le elezioni presidenziali negli Stati Uniti e l'incertezza sull'entità dei tagli dei tassi della Fed. Gli investitori potrebbero quindi essere alla ricerca di società stabili e che pagano dividendi, che rientrerebbero nello spazio del valore piuttosto che nel campo della crescita, più volatile.
 
Inoltre, negli ultimi anni, le azioni orientate al valore sono rimaste notevolmente scontate rispetto a quelle legate alla crescita, con un attuale rapporto prezzo/utile (P/E) forward blended ad un anno di circa 0,60x, notevolmente inferiore alla media storica di 0,71x.
 
 
 
Fonte: Bloomberg
 
Mentre alcuni scettici del valore potrebbero affermare che i titoli Value hanno continuato a promettere una sovraperformance negli ultimi anni con scarsi risultati, crediamo di essere in una posizione favorevole ora, grazie al suddetto miglioramento degli utili e al mutevole panorama macroeconomico.
 
In definitiva, crediamo che questa tendenza positiva osservata nei titoli azionari orientati al valore abbia spazio per continuare, sostenuta da una politica monetaria più accomodante, un mercato in espansione e uno scenario positivo di utili e valutazioni.
 
 
 
 

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