Otto rialzi consecutivi nelle ultime nove sedute
Con la chiusura positiva di mercoledì 27 marzo, Volkswagen (ETR:VOWG) ha messo a segno otto rialzi consecutivi nelle ultime nove sedute e giovedì mattina il titolo sale ancora con un progresso dell’1,2% a 122,9 euro. Negli ultimi giorni un buon sostegno al titolo è venuto da Citi, che martedì ha ribadito la sua visione positiva confermando la raccomandazione Buy e un target price di 141 euro. Dall’inizio dell’anno Volkswagen è salita del 9% con le quotazioni che sono ritornate esattamente allo stesso livello dove erano 12 mesi fa.
Gli analisti di Citi sono usciti rinfrancati da un recente incontro che hanno avuto a Singapore con il Ceo di Volkswagen, Oliver Blume, che copre anche la carica di Ceo della controllata Porsche (ETR:P911_p).
Le quattro ragioni alla base della raccomandazione positiva
Nel suo report la banca Usa evidenzia le quattro ragioni fondamentali che sono alla base del giudizio positivo:
- la posizione solida di Blume per guidare il cambiamento in Volkswagen;
- il forte sostegno di cui gode da parte della famiglia Porsche, azionista di controllo del gruppo;
- il miglioramento delle relazioni con il sindacato dei lavoratori; un chiaro cambiamento nella direzione strategica e la sottovalutazione da parte del mercato del potenziale di cambiamento di Volkswagen.
quando l’azienda ha comunicato i risultati del quarto trimestre 2023 e le previsioni per il 2024: in due sedute, il 12 e il 13 marzo, il titolo è sceso del 6,6%.
L'analisi di Citi indica che, sebbene ci vorrà del tempo per vedere miglioramenti, il potenziale di aumento del free cash flow (FCF) e della valutazione di Volkswagen è consistente. Dopo l’aggiornamento della posizione di Citi, sono 14 (su un totale di 22) gli analisti che hanno una raccomandazione di acquisto su Volkswagen, con rating Buy o Outperform. Sono solo due gli esperti che consigliano di vendere. La media dei target price è 144 euro e implica un potenziale di rivalutazione nei prossimi 12 mesi del 18%.
Quest’anno le EV cinesi saranno un quarto del mercato europeo
Un elemento positivo per Volkswagen, e anche per altri costruttori automotive europei come Stellantis (BIT:STLAM) e Renault (EPA:RENA), è che le autorità di Bruxelles stanno esaminando seriamente la possibilità di alzare i dazi sull’importazione di veicoli elettrici dalla Cina, portandoli al 25% dall’attuale 10%.
Secondo uno studio della European Federation for Transport and Environment (T&E), alzare le tariffe sull’import sarebbe l’unico modo per frenare l’espansione in Europa dei veicoli elettrici costruiti in Cina, che l’anno scorso hanno rappresentato 19,5% degli EV (veicoli totalmente elettrici) venduti nel Continente. In questi dati figurano anche le Tesla (NASDAQ:TSLA) che arrivano in Europa dalla fabbrica di Shanghai.
Il report di T&E, diffuso mercoledì, prevede che nel 2024 la quota degli EV made in China salirà di altri 5 punti percentuali, arrivando a rappresentare un quarto del totale delle vendite in Europa. Tolta la quota di Tesla, i marchi cinesi veri e propri (il primo è BYD) potrebbero arrivare quest’anno all’11% per salire al 20% nel 2027.
Questi dati arrivano mentre la Commissione europea sta indagando sui sussidi governativi concessi ai produttori di veicoli elettrici in Cina per determinare se questi rappresentino un’alterazione della concorrenza.
Secondo Tu Le, fondatore di Sino Auto Insights, gli incentivi introdotti in Cina all'inizio degli anni 2010 hanno portato a un'impennata delle start-up e a un aumento della capacità delle batterie nel Paese, aprendo la strada a veicoli elettrici a prezzi accessibili. "L'UE e gli Stati Uniti sono molto indietro perché non dispongono di veicoli elettrici di qualità a prezzi accessibili, in quanto le case automobilistiche tradizionali si sono concentrate solo di recente sulla loro progettazione", ha aggiunto Tu Le.