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Riunione del FOMC: più accomodante del previsto
Ieri il Comitato Federale del Mercato Aperto (FOMC) ha mantenuto invariata, fra lo 0 e lo 0,25%, la fascia obiettivo per il tasso sui fondi federali. Secondo la maggioranza dei partecipanti al mercato, il comunicato e la conferenza stampa lasciano presagire un rialzo nei prossimi mesi del 2015. Tuttavia, gran parte dei membri del FOMC ha abbassato le previsioni sui tassi sui fondi federali per il 2015, 2016 e 2017, come emerge dai grafici delle loro proiezioni (dots). Yellen, presidente della Fed, ha detto che il Comitato vuole vedere ulteriori miglioramenti nel mercato del lavoro e sentirsi ragionevolmente sicura che l’inflazione raggiungerà l’obiettivo del 2% nel medio termine prima di iniziare ad aumentare il tasso sui fondi federali. Il Comitato ha mantenuto invariata la proiezione sull’inflazione di fondo (PCE) fra l’1,3% e l’1,4% per il 2015, ma ha aumentato le previsioni per il 2016 a una forchetta compresa fra l’1,6% e l’1,9%. Per quanto riguarda la disoccupazione, i membri hanno aumentato le proiezioni al 5,2%-5,3% per il 2015 dal 5%-5,2% della riunione di marzo. La Fed ha anche rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita del PIL, ora compresa fra l’1,8% e il 2% rispetto al 2,3%-2,7% stimato a marzo.
Alla luce di tutte queste revisioni e dei toni complessivamente accomodanti della conferenza stampa, riteniamo che un rialzo del tasso a settembre non sia ancora scontato, visto che la Fed ha osservato che qualsiasi variazione della politica monetaria continuerà a dipendere dai dati, affermando che “il Comitato determinerà la tempistica dell’aumento iniziale del tasso sui fondi federali di riunione in riunione, sulla base della valutazione dei dati economici in entrata e delle loro implicazioni sulle prospettive economiche”. È chiaro che i banchieri vogliono vedere ulteriori miglioramenti dell’economia prima di iniziare ad aumentare i tassi, perché un intervento precoce potrebbe far deragliare la ripresa. Dobbiamo ammettere che le condizioni non sono ancora soddisfatte, quindi i prossimi mesi saranno cruciali.
La Norges Bank taglia il tasso sui depositi
Come ampiamente previsto, la Norges Bank ha tagliato il tasso sui depositi di 25 punti base, portandolo all’1%, perché il paese deve fare i conti con una crescita più debole, previsioni economiche fiacche e livelli d’inflazione inferiore agli obiettivi (IPC di maggio al 2,1% a/a rispetto al 2,5% fissato come obiettivo). La banca non esclude ulteriori interventi di allentamento della politica monetaria. Quindi quest’anno è prevedibile un altro taglio del tasso, probabilmente dopo l’estate. La coppia USD/NOK è balzata da 7,60 a 7,70 e il prossimo obiettivo è 7,75.
La BNS mantiene i tassi invariati (di Yann Quelenn)
Oggi si è svolta la riunione della BNS per decidere sulla fascia obiettivo per il Libor a 3 mesi e il tasso sui depositi a vista; come da previsioni, la BNS ha mantenuto i tassi fermi. La BNS ha deciso di mantenere invariata la sua politica poiché ipotizziamo che la banca centrale non abbia tutto lo spazio di manovra necessario per far indebolire il franco svizzero.
Tre anni fa, per competere contro il rafforzamento della sua valuta, la BNS non ebbe altra scelta se non quella di fissare un cambio minimo contro l’euro perché allora crescevano i timori di una frantumazione dell’Eurozona. Poiché ora stanno riemergendo le stesse incertezze, la BNS è costretta a rendere meno attraente la sua valuta. Questa è la maledizione legata all’essere una valuta rifugio.
Inoltre, il franco svizzero rimane sopravvalutato, anche se nel primo trimestre l’economia svizzera si è contratta e le pressioni inflazionistiche rimangono basse. La domanda interna è sotto pressione perché i consumatori cercano un valore aggiunto oltreconfine.
La coppia EUR/CHF è rimasta all’interno della fascia compresa fra 1,0400 e 1,0500. La coppia sarà oggetto di pressioni al ribasso perché ancora non è stato raggiunto un accordo sulla Grecia e quindi aumenta la volatilità sui mercati. Miriamo al supporto a quota 1,0235.
The Risk Today
Yann Quelenn
EURUSD L’EUR/USD è in ascesa verso la resistenza a 1,1386 (massimo 10/06/2015). Una resistenza più robusta è data a 1,1459 (massimo 15/05/2015). Il supporto orario può essere trovato a 1,1151 (minimo 12/06/2015). La struttura tecnica segna un momentum rialzista. In una prospettiva di lungo termine, il triangolo simmetrico dal 2010 al 2014 favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, riteniamo che il recente movimento laterale costituisca una pausa all’interno di un trend discendente di fondo. Supporti chiave possono essere trovati a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e a 1,0000 (supporto psicologico). Una violazione al rialzo darebbe adito a un test della resistenza a 1,1534 (massimo di reazione 03/02/2015).
GBPUSD GBPUSD Con la violazione delle resistenze a 1,5700 e 1,5815, la coppia GBP/USD segna un forte momentum. Il supporto orario è dato a 1,54220 (minimo 11/06/2015). A lungo termine, la struttura tecnica si presenta come un fondo di recupero il cui massimo potenziale di rialzo è dato dalla robusta resistenza a 1,6189 (entrancement al 61% di Fibonacci).
USDJPY La coppia USD/JPY è ora in discesa verso il supporto orario a 122,46 (minimo 10/06/2015). Ci aspettiamo che la coppia testi detto supporto. Rimaniamo rialzisti per la coppia, essendo ampiamente al di sopra della MM a 200 giorni. Tuttavia, la coppia sembra perdere slancio sul breve termine. La resistenza chiave si trova a 135,15 (massimo su 14 anni). Viene favorita una propensione rialzista sul lungo termine finché reggerà il robusto supporto a 115,57 (minimo 16/12/2014). Si prevede una graduale ascesa verso la resistenza fondamentale a 135,15 (massimo 01/02/2002). Un supporto chiave si trova a 118,18 (minimo 16/02/2015).
USDCHF L’USD/CHF è in calo verso il supporto a 0,9072 (minimo 10/06/2015). La resistenza oraria può essere trovata a 0,9408 (massimo 11/06/2015). Una resistenza robusta può essere trovata a 0,9573 (massimo 29/05/2015) e un più forte supporto giace a 0,9072 (minimo 07/05/2015). A breve termine, la coppia sta guadagnando slancio, ma nell’arco delle prossime settimane rimaniamo ribassisti. A lungo termine, non vi è alcun segnale che lasci intendere la fine dell’attuale tendenza ribassista. Dopo la mancata violazione oltre 0,9448, si ripristina il trend rialzista. Di conseguenza, l'attuale debolezza è vista come un movimento in controtendenza. Il supporto chiave si trova a 0,8986 (minimo 30/01/2015).