Banxico sta evidentemente seguendo il corso dei tassi della Fed.
Nel 2015, la banca centrale messicana ha addirittura cambiato il suo programma per seguire attentamente le riunioni della Fed e mantenere un differenziale fra i tassi per evitare fughe di capitali.
Staserà l’istituzione alzerà i tassi al 7%; sul fronte valutario, la richiesta di pesos messicani dovrebbe continuare e la coppia USD/MXN scendere verso 17 pesos per un dollaro, finora l’MXN è una delle valute con l’andamento migliore dell’anno.
Inoltre, il famigerato muro è lungi dall’essere costruito e sicuramente non sarà eretto.
I mercati sono meno fiduciosi nell’abilità del presidente Trump di attuare il suo programma e ciò esercita sicuramente ulteriori pressioni al rialzo sul peso messicano.
Per il momento, nonostante il rafforzamento di questa valuta, non si può dimenticare che il Messico sta ancora pagando il prezzo della mancanza d’investimenti nel settore industriale.
Ciò vale soprattutto per la sua industria petrolifera, la cui infrastruttura è obsoleta e non consente al Messico di essere competitivo.
Sono però in forte espansione le costruzioni di oleodotti.
Anche la domanda interna di petrolio si sta rafforzando, quindi c’è spazio per un ulteriore sviluppo del settore petrolifero, ma il Messico ha bisogno di investimenti stranieri, che nel 2016 sono diminuiti del 19%.