Forex News and Events
Stamattina la quiete sui mercati valutari è stata interrotta dalla conferenza stampa del presidente della BCE Draghi al Congresso Bancario Europeo. Mario Draghi ha detto che alcune previsioni d’inflazione sono troppo basse e ha aggiunto che “faremo tutto ciò che va fatto per far aumentare l’inflazione e le previsioni d’inflazione il più velocemente possibile, perché questo è ciò che postula il nostro mandato sulla stabilità dei prezzi”. Dalla fine di ottobre la BCE ha acquistato bond garantiti per un valore di 10,485 miliardi di euro. Sebbene acquisti ulteriori di ABS e le operazioni TLTRO dovrebbero generare una sostanziale espansione degli attivi di bilancio, la BCE si è impegnata ad aumentare gli acquisti se gli interventi recenti non saranno efficaci. Sta per essere introdotto un vero e proprio QE? Anche se sui mercati valutari dominano le diffuse vendite di EUR, l’insolita attività dell’EUR/CHF ha attirato la nostra attenzione.
I mercati monetari amplificano la pressione sul CHF, si sospetta un intervento della BNS
I recenti sondaggi sul referendum sull’oro hanno mostrato una svolta significativa verso il fronte dei “no”, ma le pressioni all’acquisto sul CHF non sono diminuite. Si ritiene che i flussi del mercato monetario abbiano rafforzato la forza del franco. I bond svizzeri a tripla A emessi dalle banche di credito ipotecario (una procura per i bond della Confederazione Svizzera) trovano forti richieste per essere poi girati in altre valute con un basso tasso di swap.
L’EUR/CHF ha trascorso la prima metà della settimana nella fascia compresa fra 1,2010 e 1,2020, poi abbiamo iniziato a vedere un’attività insolita nell’EUR/CHF. I rialzi giornalieri a cui assistiamo da mercoledì, cui è seguito un rally ai massimi della settimana, non sembrano proprio movimenti guidati dal mercato. L’impennata a 1,20329 dopo l’intervento di Draghi non può che confermare le voci di un intervento della BNS. Analogamente, l’USD/CHF stamattina ha inaspettatamente invertito il suo pattern, compiendo un rally aggressivo fino a 0,9676. L’introduzione di un vero e proprio QE nell’Eurozona è chiaramente positiva per il CHF e richiederà una reazione dalla BNS per difendere la soglia minima a 1,20. Se a ciò sommiamo le speculazioni sul referendum sull’oro, chiaramente non è il momento giusto per lasciare che i mercati operino liberamente. L’EUR/CHF, già a livelli critici, probabilmente questa settimana ha ricevuto qualche supporto esterno. Le cifre sui depositi a vista settimanali, in uscita lunedì, dovrebbero fare chiarezza sulla questione. Un aumento significativo dei depositi a vista dovrebbe confermare l’attività di sostegno della BNS.
L’EUR/TRY si consolida sotto 2,80 dopo la decisione della BCT di mantenere i tassi invariati
Alla riunione del 20 novembre, la Banca Centrale di Turchia (BCT) ha mantenuto invariata la sua politica, il tasso di riferimento settimanale sui pronti contro termine è rimasto all’8,25%, come pure il corridoio overnight per prestiti e crediti, stabile fra il 7,50% e l’11,25%. “Le misure macroprudenziali prese all’inizio dell’anno e la rigida impostazione di politica monetaria continuano ad avere un impatto positivo sull’inflazione di fondo”, ha dichiarato la banca. Inoltre, la flessione favorevole dei prezzi del petrolio è vista positivamente per la disinflazione prevista per il prossimo anno. Ciò nonostante, la BCT s’impegna a mantenere un’impostazione di politica monetaria rigida “finché non vi sarà un sostanziale miglioramento nelle previsioni d’inflazione”. Sul mercato, le conversazioni successive alla decisione puntano a futuri tagli del tasso, per lo meno finché la TRY si comporterà bene.
La decisione di mantenere i tassi invariati ha fatto salire la lira in modo generalizzato. L’EUR/TRY è sceso a 2,7740 perché il mix costituito dalla decisione della BCT e dalle parole di Draghi ravviva l’interesse per le strategie di carry trade. Aumentano i flussi per le operazioni di carry trade dall’EUR alla TRY, intanto le volatilità continuano a essere basse. La base valutaria incrociata a 3 mesi mostra una propensione crescente per lo spread fra i tassi EUR – TRY, mentre i rischi valutari rimangono in secondo piano.
The Risk Today
EUR/USD L’EUR/USD sta sfidando la resistenza a 1,2577 (si veda anche la linea di tendenza discendente). Una rottura del supporto orario a 1,2502 (minimo intragiornaliero) indicherebbe unindebolimento dell’interesse all'acquisto. Altri supporti orari si attestano a 1,2444 (minimo 18/11/2014) e a 1,2395 (minimo 11/11/2014). Un'altra resistenza si attestaa 1,2632. In una prospettiva di lungo termine, da maggio 2014, l’EUR/USD si trova in un trend discendente. La violazione della forte area di supporto fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) ha spianato la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Una resistenza chiave giace a 1,2886 (massimo 15/10/2014).
GBP/USD La coppia GBP/USDsi consolidaall’interno della banda orizzontale tra il supporto a 1,5593 e la resistenza a 1,5736. Un'altra resistenza si attesta a 1,5781 (si veda anche la linea di tendenza discendente). A più lungo termine, la rottura del supporto a 1,5855 (minimo 12/11/2013) conferma una tendenza ribassista di fondo. Un rischio al ribasso conservatore è dato da un test del supporto a 1,5423 (minimo 14/08/2013). Un altro supporto è disponibile a 1,5102 (minimo 02/08/2013). Una resistenza chiave si trova a 1,5945 (massimo 11/11/2014, vedasi anche il canale discendente).
USD/JPY Ieri l’USD/JPY ha visualizzato una significativa ombra superiore giornaliera, il che suggerisce un indebolimento dell’interesse all'acquisto a breve termine. Supporti orari possono essere ubicati a 117,05 (resistenza precedente) e a 116,34 (minimo 18/11/2014). Favoriamo un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 105,23 (massimo 15/10/2014). La violazione della resistenza principale a 110,66 (massimo 15/08/2008) spiana la strada a un ulteriore rialzo verso 120,00 (soglia psicologica, vedasi altresì il 61,8% del ritracciamento sul calo dal 1998 al 2011). Una resistenza importante si trova a 124,14 (massimo 22/06/2007).
USD/CHF L’USD/CHF continua il consolidamento in prossimità del supporto chiave a 0,9544. Tuttavia, i prezzi richiedono una violazione del canale discendente per migliorare la struttura tecnica a breve termine termine. La resistenze si trovano a 0,9655 e a 0,9701. Un altro supporto si trova a 0,9442. In una prospettiva di più lungo periodo, la struttura tecnica favorisce un pieno ritracciamento dell’ampia fase correttiva iniziata a luglio 2012. I recenti nuovi massimi oltre la resistenza chiave, a 0,9691, confermano tale prospettiva. Un supporto robusto staziona a 0,9368 (minimo 15/10/2014). Una resistenza chiave può essere trovata a 0,9839 (massimo 22/05/2013).