Nonostante la fumata nera di ieri, i mercati sembrano non aver accusato particolarmente il colpo inflitto dalla mancata elezione del presidente della Repubblica in Grecia. L’analisi a freddo infatti delinea una situazione sotto controllo in cui, secondo i commentatori, la mancata elezione di Dimas costerà cara a Siryza, il partito di estrema sinistra di Tsipras. Ed è proprio quest’ultimo ad aver tirato troppo la corda di fronte ad un paese stremato e in cui il 60% della popolazione non avrebbe voluto ricorrere alle elezioni anticipate. Un paese in cui la timida ripresa viene percepita come un bene prezioso e per cui il dissesto creato in parlamento rappresenta una doccia fredda capace di ripiombare la Grecia nell’incubo default, punta ora il dito contro l’uomo nero d’Europa, capace di spaventare i mercati del vecchio continente e di affossare quello nazionale con l’indice di Atene che cede fino all’11%, salvo poi risalire in termine di sessione ad un -4%.
Nonostante il nervosismo dei mercati, le condizioni perché si verifichi una situazione di tracollo sono piuttosto remote. Tsipras dovrebbe vincere di misura le elezioni del 25 Gennaio per formare un esecutivo che mantenga fede agli slogan provocatori della campagna elettorale pur mantenendo la Grecia all’interno dell’Unione Europea, condizione questa che appare vitale per la popolazione ellenica, ma che implicitamente ridimensionerebbe nei fatti la propaganda di Tsipras.
Sembra invece più probabile che in una situazione di stallo sarà necessario un compromesso che smorzerebbe i toni propagandistici di Siryza calmando i mercati e facendo rientrare il rischio default: ovviamente sarà da seguire l’evolversi della situazione e soprattutto della dialettica politica.
Market Movers
Alle 8:00 in Gran Bretagna l’indice dei prezzi di acquisto delle abitazioni atteso al 7.5% dal 8.5% precedente.
Alle 16:00 negli Stati Uniti l’indice CB sulla fiducia dei consumatori atteso a 93.2 dal 88.7 della rilevazione precedente.
Alle 1:30 in Australia il dato sul credito al settore privato atteso in lieve calo a 0.5% rispetto allo 0.6% della lettura precedente. Alle 2:45 in Cina il dato elaborato da HSBC sul PMI manifatturiero parte da 49.5.
EURUSD
Dopo un inizio di settimana all’insegna dell’incertezza politica in Grecia, la moneta unica non è stata in grado di mantenere la posizione in area 1.22 finendo verso 1.2120 nella sessione notturna, salvo poi stornare verso 1.2170 dove sta scambiando in queste prime ore di contrattazioni in Europa. Le tensioni e l’incertezza sul futuro politico della Grecia hanno influito negativamente sul cambio, ma non in modo particolarmente incisivo. I mercati aspettano l’uscita dei dati macro di oggi e del resto della settimana con particolare attenzione al comparto manifatturiero. Tecnicamente il quadro sulla moneta unica continua ad essere ribassista nel medio periodo con i movimenti che rimangono ancorati alla trendline e limite inferiore del canale ribassista (grafico).
GBPUSD
Il cable mantiene la sua impostazione laterale con uno spostamento verso il basso della banda di oscillazione dopo l’uscita dei dati sul PIL statunitense, rincanalandosi nel range tra 1.55 e 1.56. Dopo un inizio di settimana poco allettante che ha portato la sterlina dai livelli di apertura in area 1.5570 fino a 1.55, la sterlina si riprende in mattinata ritornando in area 1.5550 nonostante i dati nel Regno Unito sull’indice dei prezzi delle case sia uscito peggiore delle attese.
USDJPY
Flight to quality (virata verso la qualità ndr) sembra essere l’atteggiamento che ha favorito lo yen nella sessione asiatica che si è riportato dai massimi relativi a 120.70 toccati ieri fino in area 119.00, salvo poi stornare verso 119.50 in inizio di sessione in Europa. Tiene dunque il canale rialzista di medio periodo (grafico) dopo aver descritto fedelmente il movimento del rapporto tra USDJPY che ora si trova in una zona dalla quale potrebbe risalire nuovamente verso 120.0 nel caso tenesse il supporto.