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Nel suo discorso di ieri, il presidente della Banca Centrale del Brasile (BCB) Tomini ha detto che l’intervento della banca attraverso il programma di swap ha raggiunto il suo obiettivo e ha segnalato che il programma potrebbe essere interrotto finché non vi sarà una nuova domanda in futuro. L’obiettivo delle operazioni di swap non è certamente bloccare l’indebolimento del real, ma arginare le volatilità, negative per il BRL, per poter mantenere il controllo sull’inflazione e sul deficit delle partite correnti del paese. Secondo Tombini, “dalla sua introduzione nell’agosto del 2013, il programma di swap sulla valuta ha ammortizzato le fluttuazioni del tasso di cambio, fornendo protezione agli operatori economici”. In effetti, il vero pericolo della forte volatilità sul forex è la mancanza di chiarezza nell’economia reale, quindi esportazioni, importazioni, flussi e deflussi di capitale e inflazione. Le recenti fluttuazioni dei mercati emergenti avevano creato la necessità di un programma di swap della BCB. Ciò nonostante, nella prima metà dell’anno l’economia è entrata in recessione e l’inflazione ha superato l’obiettivo della BCB (4,5% +/- 2%) e non c’è stato un miglioramento del deficit delle partite correnti, che continua ad attestarsi al 3,81% del PIL, livello maggiore dal primo trimestre del 2002. Forse il programma ha evitato ulteriori danni economici al Brasile, soprattutto prima delle elezioni presidenziali di ottobre, quando le volatilità superavano il 25%.
Ora che le tensioni politiche sono rientrate, malgrado lo scontento del mercato nel vedere Dilma Rousseff riconfermata alla presidenza per altri quattro anni, il ministro delle Finanze Joaquim Levi, designato di recente, mirerà a una crescita maggiore con una politica fiscale più stringente, obiettivo che rappresenta ovviamente una grande sfida. La BCB deve rimanere finanziariamente solida per fornire, all’occorrenza, il sostegno economico necessario al mercato. Secondo Trombini, una politica di bilancio più rigorosa “dovrebbe facilitare la convergenza dell’inflazione verso l’obiettivo del 4,5%”. Il primo passo sarà però convincere gli investitori che il consolidamento fiscale porterà alla crescita, ardua impresa!
Le volatilità - e non il deprezzamento - del BRL sono il problema
Sull’onda dei solidi dati economici dagli USA e quindi delle previsioni che la Fed presto lascerà cadere la retorica del “periodo di tempo considerevole” e annuncerà una tabella di marcia più precisa sulla normalizzazione del tasso, prevediamo una direzionalità univoca per l’USD/BRL. Il BRL fa parte delle Fragili Cinque, cioè le valute più sensibili ai rendimenti dei titoli USA (insieme a TRY, ZAR, INR e IDR), quindi sarà soggetta alle pressioni a vendere legate alla Fed. Andare contro questa direzione naturale sarebbe solo costoso e inefficiente per la BCB, che deve usare le sue risorse in modo intelligente. A questo proposito, anche se la BCB rinnoverà le aste di swap sul forex, il BRL dovrebbe continuare a indebolirsi. Un intervento ben definito della BCB per raffreddare le volatilità, che rappresentano secondo noi l’ostacolo maggiore per i parametri macroeconomici brasiliani, è comunque ben accetto. Segnaliamo inoltre che la BCB dovrà sicuramente alzare ulteriormente il suo tasso Selic nel momento in cui la Fed adotterà una politica più restrittiva. Nella prima fase, riteniamo che il tasso possa salire fino al 12,50%, livello massimo del 2011. Un ulteriore rialzo dipenderà dall’impatto che dinamiche interne ed esterne avranno sull’economia brasiliana in vista del 2015, con una nuova squadra economica impegnata a far fronte alle sfide internazionali.
Gli indicatori tecnici di breve termine dell’USD/BRL puntano al rialzo
L’USD/BRL è salito a 2,6132 perché si scommette che il real si deprezzerà senza il supporto della banca centrale, il MACD (12,26) è entrato in area positiva, il che suggerisce un’estensione del diffuso trend rialzista in atto dall’inizio di settembre. Monitoriamo la fascia 2,50/2,75 per la fine dell’anno, a continuazione del canale rialzista. Gli ordini d’acquisto per le opzioni sono inclinati positivamente sopra 2,50/2,52 andando verso il 30 dicembre.
The Risk Today
Luc Luyet
EUR/USD L’EUR/USD ha rimbalzato dopo aver pubblicato nuovi minimi. Tuttavia, fino a quando i prezzi permarranno al di sotto della resistenza oraria a 1,2456 (vedasi anche la linea di tendenza discendente), la struttura tecnica favorisce una polarizzazione ribassista di breve durata. Un'altra resistenza può essere trovata a 1,2532. Supporti orari giacciono attualmente a 1,2341 (minimo intragiornaliero) e a 1,2247. In una prospettiva di lungo termine, da maggio 2014, l’EUR/USD si trova in un trend discendente. La violazione della forte area di supporto fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) ha spianato la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Una resistenza chiave giace a 1,2600 (massimo 19/11/2014).
GBP/USD La coppia GBP/USDsta rimbalzando dopo aver infranto il supporto a 1,5593. Tuttavia, la resistenza oraria a 1,5726 (massimo 04/12/2014) ha tenuto finora. Supporti orari possono essere trovati a 1,5626 (minimo 09/12/2014) e a 1,5542. Una resistenza chiave si trova a 1,5826 (vedasi anche la linea di tendenza discendente). A più lungo termine, la rottura del supporto a 1,5855 (minimo 12/11/2013) conferma una tendenza ribassista di fondo. Un rischio al ribasso conservatore è dato da un test del supporto a 1,5423 (minimo 14/08/2013). Un altro supporto è disponibile a 1,5102 (minimo 02/08/2013). Una resistenza chiave si trova a 1,5945 (massimo 11/11/2014).
USD/JPY L’USD/JPY è sceso bruscamente durante la seduta di ieri. Tuttavia, l’ombralunga quotidiana di ieri segna un aumento dell'interesse all’acquisto nei pressi del supporto a 117,87. Resistenze orarie possono essere trovate a 119,92 (massimo intragiornaliero, vedasi anche il ritracciamento del 50% sul recente declino) e a 121,00 (massimo 09/12/2014). Un supporto chiave si trova a 117,24. Favoriamo un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 110,09 (massimo 01/10/2014). Data l’importante resistenza a 124,14 (massimo 22/06/2007) e l'aumento iperesposto, le probabilità di osservare una fase di consolidamento a medio termine sono elevate. Tuttavia, non vi è alcun segno che suggerisca la fine del trend rialzista di lungo termine.
USD/CHF L’USD/CHF sta svanendo nei pressi della resistenza chiave a 0,9839 (massimo 22/05/2013). Tuttavia, la linea di tendenza ascendente e il test di successo del supporto a 0,9649 continuano a favorire una polarizzazione ascendente di breve durata. Resistenze orarie possono essere trovate a 0,9743 (massimo intragiornaliero) e a 0,9778 (massimo 09/12/2014). Da una prospettiva di più lungo termine, la struttura tecnica favorisce un ritracciamento completo della grande fase correttiva iniziata nel luglio 2012. Un’importante area di resistenza si trova tra 0,9972 (massimo 24/07/2012) e 1,0067 (massimo 01/12/2010). Un supporto chiave si trova a 0,9351 (minimo 19/11/2014).