ROMA (Reuters) - La Camera darà oggi un primo via libera alla 'Web tax' volontaria, con la quale governo e maggioranza vogliono incentivare un accordo preventivo tra multinazionali del Web e Agenzia delle entrate.
L'elusione fiscale di imprese come Amazon (NASDAQ:AMZN), Apple e Google (NASDAQ:GOOGL) preoccupa da tempo l'Italia, che ha inserito il dossier nell'agenda del G7 finanziario di Bari.
Il summit si è chiuso sabato 13 maggio con un mandato all'Ocse perché definisca 'policy options' entro marzo 2018.
Tuttavia, in attesa di verificare gli sviluppi a livello internazionale, il Parlamento ha deciso di imboccare la strada della soluzione nazionale.
Così, tramite un emendamento alla manovra, la commissione Bilancio introdurrà una procedura di cooperazione rafforzata rivolta a tutte le imprese che rispettano due requisiti: appartengono a multinazionali con ricavi consolidati superiori a 50 miliardi di euro e vendono beni e servizi in Italia per oltre 50 milioni.
"Oggi votiamo la Web tax, il testo è condiviso", ha detto il relatore del decreto Mauro Guerra (Pd).
Secondo Francesco Boccia (Pd), presidente della commissione e promotore dell'iniziativa, la web tax potrebbe assicurare allo Stato "un miliardo di euro" già nel 2017, mentre il governo evita di fornire stime.
I colossi del Web fanno profitti in tutto il mondo ma versano le tasse solo dove hanno una "stabile organizzazione d'impresa", tipicamente in Paesi con basse aliquote fiscali.
Nel 2015, stando a stime dell'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), il peso delle imposte sugli utili generati in Italia ammontava al 24,6% per Google e al 18,1% per Facebook (NASDAQ:FB), a fronte di un'aliquota effettiva (Ires e Irap) del 31,4%.
L'emendamento stabilisce che le web company possono chiedere al fisco italiano una verifica dei requisiti se ravvisano il rischio che "l'attività esercitata nel territorio dello Stato costituisca una stabile organizzazione".
La procedura offre due vantaggi: un quadro tributario certo per il futuro e sanzioni dimezzate per le tasse non versate nei periodi d'imposta già scaduti (è il cosiddetto accertamento con adesione).
(Giuseppe Fonte)