MILANO (Reuters) - La Guardia di Finanza di Bergamo ha effettuato oggi una serie di acquisizioni di atti al Ministero della Salute, all'Istituto Superiore di Sanità a Roma e negli uffici della Regione Lombardia a Milano, nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura lombarda sul dilagare della prima ondata della pandemia di Covid.
Lo hanno riferito due fonti a diretta conoscenza del dossier, aggiungendo che le Fiamme gialle hanno acquisito documentazione sul piano pandemico nazionale e regionale anche presso le Ats di Milano e Bergamo.
Né il Ministero, né l'Iss, né la Regione hanno commentato.
I magistrati bergamaschi vogliono accertare se il piano pandemico fosse stato aggiornato, o fosse invece ancora quello del 2006, e se sia stato attuato correttamente dalle autorità regionali.
La procura di Bergamo sta conducendo dalla primavera scorsa una inchiesta con le ipotesi di reato di epidemia colposa e falso.
All'inizio le indagini si erano concentrate sulla mancata imposizione della zona rossa nei comuni di Alzano e Membro e sulla mancata chiusura dell'ospedale di Alzano, focolaio di una infezione che ha reso la provincia di Bergamo la più colpita d'Italia nella prima ondata.
L'inchiesta si è poi estesa a verificare se sia a livello nazionale sia a livello regionale fossero state attuate tutte le misure necessarie per affrontare l'emergenza.
In questo filone di inchiesta non ci sono indagati al momento, hanno riferito le due fonti.
I magistrati hanno nei mesi scorsi interrogato anche diversi funzionari dell'Oms, dopo che un rapporto critico sul mancato aggiornamento del paino pandemico italiano era stato dopo poco tempo rimosso dal sito dell'ente internazionale.
L'Oms ha semnpre risposto di aver tolto quel rapporto per alcune inesattezze, senza tuttavia mai specificare quali.
(in redazione a Milano Maria Pia Quaglia)