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Le cinque cose da seguire sui mercati questo giovedì

Pubblicato 07.06.2018, 11:43
Aggiornato 07.06.2018, 12:36
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo giovedì
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Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo giovedì 7 giugno:

1. Prevista apertura positiva delle borse USA, prosegue l’impennata di giugno

I future dei titoli azionari USA puntano ad ulteriori rialzi all’apertura, con lo straordinario inizio di giugno che sembra destinato a continuare.

Alle 5:55 ET, i future Dow blue-chip salgono di 50 punti, o dello 0,2%, e i future S&P 500 sono in salita di 2 punti, o dello 0,1%.

I future Nasdaq 100 legati al settore tech salgono di 5 punti, o dello 0,1%, avviandosi ad aprire ad un nuovo massimo storico.

I movimenti degli scambi pre-market seguono la seduta positiva di ieri, quando l’indice Dow ha chiuso sopra i 25.000 per la prima volta da metà marzo, mentre il Nasdaq ha registrato il terzo massimo record di chiusura.

Dopo solo quattro giorni di scambi a giugno, i principali indici segnano ognuno un rimbalzo di oltre il 2% sul mese.

In Europa, la maggior parte delle borse sono positive negli scambi di metà mattina, con quasi tutti i settori in territorio positivo.

I mercati asiatici sono saliti ad un nuovo massimo di due mesi e mezzo, sulla scia dei forti rialzi di Wall Street nella notte.

2. Giornata tranquilla dal punto di vista di dati ed utili

Il calendario economico e quello degli utili sono abbastanza tranquilli, come nel resto della settimana, con i riflettori puntati sul report settimanale sulle richieste di disoccupazione e sull’ultimo report della Fed sul patrimonio netto delle famiglie.

Per quanto riguarda gli utili, sono attesi i risultati di J.M. Smucker e Vail Resorts prima della campanella di apertura, mentre i report di Broadcom (NASDAQ:AVGO), DocuSign e Stitch sono previsti dopo la chiusura.

3. Il dollaro si avvia a segnare il quarto calo consecutivo

Il dollaro continua a scendere per il quarto giorno consecutivo, i timori per gli attriti commerciali restano al centro della scena in vista del summit dei leader del G7 nel weekend.

L’indice del dollaro scende dello 0,4% a 93,27, il minimo dal 17 maggio.

Vista l’assenza di report economici di rilievo, l’attenzione dei mercati probabilmente si concentrerà sull’imminente vertice del G7 in Canada, dove la questione del commercio sarà di fondamentale importanza.

Il consigliere economico della Casa Bianca Larry Kudlow ha affermato ieri sera che il Presidente USA Donald Trump incontrerà il Presidente francese Emmanuel Macron e il Primo Ministro canadese Justin Trudeau al summit del G7 questa settimana.

Sebbene Kudlow abbia reso noto che Trump non abbandonerà la linea dura sul commercio, i commenti sembrano aver calmato gli investitori.

4. Continua l’impennata dell’euro tra le speculazioni sulla chiusura del programma della BCE

L’euro guadagna ancora terreno, sulla scia dei rialzi di ieri, tra le speculazioni che la Banca Centrale Europea (BCE) possa annunciare la chiusura del programma di stimolo entro fine anno la prossima settimana.

Il cambio EUR/USD sale dello 0,5% a 1,1825, il massimo dal 16 maggio.

Il rendimento dei bond sovrani nel blocco della moneta unica continua a salire, con gli investitori fiduciosi nell’arrivo di un aumento dei tassi di interesse.

Peter Praet, capo economista della banca centrale e vicino al Presidente Mario Draghi, ha dichiarato che la BCE la prossima settimana discuterà della possibilità di chiudere il programma di acquisti di bond nel corso dell’anno.

Le sue parole hanno spinto gli investitori ad alzare al 90% la possibilità di un aumento dei tassi di interesse da parte della BCE nel luglio del 2019.

Si tratta di un cambiamento rispetto alla settimana scorsa, quando gli investitori pensavano che la crisi politica in Italia potesse rendere i policymaker cauti in merito alle indicazioni sulla chiusura dello stimolo durante il vertice della prossima settimana.

5. Prezzo del greggio in salita nei timori per il Venezuela

Il prezzo del greggio sale scrollandosi di dosso le perdite della seduta precedente, supportato dal crollo delle esportazioni da parte del Venezuela, paese membro dell’OPEC.

La compagnia nazionale venezuelana PdVSA starebbe pensando di appellarsi a cause di forza maggiore su alcuni contratti con i compratori di greggio, dichiarando essenzialmente che non potranno essere rispettati dal momento che la produzione nei giacimenti è crollata e che ci sono dei rallentamenti nelle esportazioni ai porti.

I future del greggio Brent vanno su di 31 centesimi, o dello 0,4%, a 75,69 dollari al barile.

Il greggio USA West Texas Intermediate sale di 16 centesimi, o dello 0,3%, a 64,89 dollari al barile, vicino al minimo dal 9 aprile, nei timori per l’impennata delle scorte statunitensi e per la produzione nazionale settimanale da record.

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