Dall’Europa agli Usa, passando per gli Emergenti, i timori sull’andamento dell’economia globale fanno sì che gli investitori adottino un posizionamento cauto
Le incertezze geopolitiche sembrano far pendere l’ago della bilancia verso un hard landing, spiega una nota a cura degli esperti di CANDRIAM. A partire dall’Europa, dove il ciclo economico resta meno dinamico: per il 2019 in media si prevede una crescita del Pil dell’1,4%. “L’attuale situazione economica continua a deludere, ma migliorano le aspettative per un’inversione di tendenza”, spiegano gli esperti, secondo cui “i rischi di ordine politico sono molteplici e potrebbero alimentare ulteriormente lo scetticismo sull’euro”. Tra i temi più controversi ci sono la Brexit, le finanze pubbliche italiane e i disordini sociali in Francia, mentre crescono le preoccupazioni per le elezioni del Parlamento europeo di maggio.
GLI EMERGENTI FRENANO
Anche dal fronte degli emergenti le notizie non sono positive: in queste economie l’attività continua a rallentare. Sullo sfondo ci sono le tensioni tra Usa e Cina. “Le principali banche centrali, tra cui la Fed, la Banca d’Inghilterra e la Banca centrale europea, annoverano le relazioni commerciali internazionali tra le fonti di incertezza”, spiega la nota di CANDRIAM. Le misure adottate dalle autorità cinesi a sostegno dell’economia dovrebbero portare nel 2019 a una crescita del Pil prossima al 6% e andranno a beneficio di tutta la regione. Tuttavia, sottolineano gli esperti, “qualsiasi misura fiscale o monetaria finalizzata a mitigare l’impatto della guerra commerciale, pur essendo favorevole nel breve termine, peserà sul lungo termine, in quanto implicherà maggiori sforzi in futuro per incanalare il debito pubblico su un percorso sostenibile”...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Candriam Investors Group