MILANO/ROMA, 31 maggio (Reuters) - L'economia italiana si conferma in lenta ripresa, grazie principalmente al contributo dei consumi privati, mentre restano complessivamente al palo gli investimenti, che pure danno segnali di risveglio, in un contesto di affanno della domanda estera.
E' il quadro restituito dallo spaccato delle componenti del Pil del primo trimestre resi noti da Istat, che ha confermato una crescita dello 0,3% in termini congiunturali e dell'1% su base annua.
Sempre dall'Istituto di Statistica stamane sono arrivati i numeri relativi al mercato del lavoro di aprile.
Questi ultimi, da un lato mostrano una risalita del tasso di disoccupazione a 11,7% da 11,5% di marzo. Dall'altro hanno evidenziato il picco del tasso di occupazione da cinque anni e la discesa ai minimi storici del tasso di inattività [nR1N14R041].
Resta negativo, seppure in marginale risalita, l'andamento dei prezzi al consumo. I numeri preliminari di maggio hanno evidenziato una caduta tendenziale dell'indice armonizzato ai parametri europei di 0,3% dopo -0,4% di aprile, che potrebbe rappresentare il punto di minimo, visto il recupero delle quotazioni del greggio.
Tornando allo spaccato del Pil, contributi positivi alla crescita arrivano dalla domanda nazionale (+0,2 punti, tutti dai consumi delle famiglie, mentre assente è l'apporto della spesa pubblica) e dalle scorte (+0,2 punti dopo -0,4 del trimestre precedente).
MALE L'EXPORT NETTO
La zavorra è rappresentata dall'export netto (che sottrae 0,2 punti), complice la fase non entusiasmante del commercio internazionale che risente della crisi dei paesi emergenti, mentre è nullo l'apporto degli investimenti fissi lordi.
Osservando questi ultimi, a detta degli analisti determinanti per l'attesa accelerazione del Pil prevista per quest'anno (le stime oscillano tra +1/1,2%, dopo +0,8% dell'anno scorso), emerge però come nel primo trimestre siano saliti dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell'1,8% su anno.
In particolare segnano una variazione congiunturale positiva di 0,8% gli investimenti in macchinari, grazie anche al superammortamento, lo sgravio fiscale per acquistare beni strumentali.
"Le condizioni di finanziamento per le imprese, grazie alla politica ultraespansiva della Bce, in questa fase sono particolarmente vantaggiose - sottolinea Loredana Federico, economista di UniCredit - e questo potrebbe fornire ulteriore stimolo".
Prosegue, anche se a ritmi più contenuti rispetto a quanto osservato di recente (+2,4% su mese), la crescita degli investimenti in mezzi di trasporto, mentre riprendono a contrarsi (-0,5%) quelli in costruzioni.
"Nel settore - osserva Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo (MI:ISP) - non si può parlare di vera e propria ripresa, sebbene ci sia stato un miglioramento negli ultimi mesi".
"Nel nostro scenario base il Pil continuerà a crescere mantenendo questa velocità di crociera nei trimestri successivi", commenta Mameli, sebbene sussistano all'orizzonte dei rischi, in questa fase principalmente di natura politica e geopolitica.
"Per il momento, comunque, non sono tali da compromettere lo scenario. Guardando al secondo trimestre, non vediamo segnali di accelerazione della crescita ma nemmeno di rallentamento", osserva Mameli.