Investing.com - I futures dell’argento segnano un calo di 2 punti percentuali questo martedì, con gli investitori che sono usciti ed hanno bloccato i profitti dopo il massimo di 14 settimane toccato stamane.
I futures dell’argento sono saliti hanno segnato +11,7% la scorsa settimana, l’aumento mensile maggiore dal settembre 2008. I prezzi sono saliti del 20% da quando hanno toccato il minimo di tre anni di 18,19 dollari il 28 giugno.
L’impennata ha spinto gli investitori a vendere le posizioni e a bloccare i profitti.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’argento con consegna a settembre hanno segnato 22,70 dollari l’oncia troy, in calo del 2%.
I prezzi dell’argento sono saliti del 3,7% stamane al massimo della seduta di 22,29 dollari l’oncia troy.
Supporto a 21,71 dollari l’oncia troy, il minimo del 15 agosto e resistenza a 23,60, massimo del 14 maggio.
Il contratto di settembre è stato scambiato in calo dello 0,7% a 23,16 dollari l’oncia troy, massimo di lunedì, nell’incertezza sulla decisione della Federal Reserve di ridimensionare il programma di acquisti.
Gli investitori attendono i verbali del vertice della Fed attesi per mercoledì, per avere delle indicazioni su quando la banca centrale potrà iniziare a ritirare il programma di acquisti mensili da 85 miliardi di dollari.
L’andamento dei prezzi dell’oro quest’anno ha seguito le aspettative verso una eventuale conclusione anticipata del programma di stimolo monetario da parte della banca centrale statunitense.
Sono attesi i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione insieme a quelli sul settore dell’edilizia.
I dati statunitensi sono stati seguiti con attenzione dai traders dell’oro, in quanto mostrano se si rafforzano o si indeboliscono lo probabilità che la Fed riduca gli acquisti.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe aumentare le aspettative di un ridimensionamento del programma di acquisti nei prossimi mesi.
Sul Comex, i futures dell’oro con consegna a dicembre hanno segnato un calo dello 0,35% a 1.360,90 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre ha segnato -0,55% a 3,313
dollari la libbra.
I futures dell’argento sono saliti hanno segnato +11,7% la scorsa settimana, l’aumento mensile maggiore dal settembre 2008. I prezzi sono saliti del 20% da quando hanno toccato il minimo di tre anni di 18,19 dollari il 28 giugno.
L’impennata ha spinto gli investitori a vendere le posizioni e a bloccare i profitti.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’argento con consegna a settembre hanno segnato 22,70 dollari l’oncia troy, in calo del 2%.
I prezzi dell’argento sono saliti del 3,7% stamane al massimo della seduta di 22,29 dollari l’oncia troy.
Supporto a 21,71 dollari l’oncia troy, il minimo del 15 agosto e resistenza a 23,60, massimo del 14 maggio.
Il contratto di settembre è stato scambiato in calo dello 0,7% a 23,16 dollari l’oncia troy, massimo di lunedì, nell’incertezza sulla decisione della Federal Reserve di ridimensionare il programma di acquisti.
Gli investitori attendono i verbali del vertice della Fed attesi per mercoledì, per avere delle indicazioni su quando la banca centrale potrà iniziare a ritirare il programma di acquisti mensili da 85 miliardi di dollari.
L’andamento dei prezzi dell’oro quest’anno ha seguito le aspettative verso una eventuale conclusione anticipata del programma di stimolo monetario da parte della banca centrale statunitense.
Sono attesi i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione insieme a quelli sul settore dell’edilizia.
I dati statunitensi sono stati seguiti con attenzione dai traders dell’oro, in quanto mostrano se si rafforzano o si indeboliscono lo probabilità che la Fed riduca gli acquisti.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe aumentare le aspettative di un ridimensionamento del programma di acquisti nei prossimi mesi.
Sul Comex, i futures dell’oro con consegna a dicembre hanno segnato un calo dello 0,35% a 1.360,90 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre ha segnato -0,55% a 3,313
dollari la libbra.