Investing.com - I futures dell’oro sono vicini al minimo di tre mesi questo lunedì, mentre gli USA si avvicinano alla scadenza in cui dovranno innalzare il tetto del debito o rischiare un default del debito sovrano.
I volumi degli scambi resteranno piuttosto contenuti quest’oggi poiché i mercati resteranno chiusi per il Columbus Day.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.275,30 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,6%.
I prezzi sono nel range tra 1.268,50 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 1.278,20 dollari l’oncia troy.
Il contratto di dicembre venerdì è stato scambiato in calo del 2,21%, a 1.259,60 dollari l’oncia troy, il minimo dal 10 luglio.
Supporto a 1.242,35 dollari l’oncia troy, minimo del 10 luglio e resistenza a 1.311,80, massimo del 10 ottobre.
I negoziati tra il Presidente Barack Obama ed i Repubblicani si sono interrotti durante il weekend, alimentando i timori che l’accordo sul tetto del debito non sarà raggiunto prima della scadenza di giovedì; il mancato accordo potrebbe portare un default del debito sovrano senza precedenti.
Sul Comex l’argento con consegna a dicembre è salito dello 0,55% a 21,37 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a dicembre ha segnato +0,65% a 3,291 dollari la libbra.
I dati rilasciati stamane hanno mostrato che l’inflazioen dei prezzi al consumo in Cina è salita del 3,1% a settembre, superando le aspettative di un aumento del 2,9% e dopo l’aumento del 2,6% ad agosto.
Il report sull’inflazione è giunto dopo i dati rilasciati durante il weekend che hanno mostrato che il surplus commerciale della Cina si è ristretto a settembre per via di un calo inaspettato delle esportazioni, alimentando i timori sull’economia globale.
Il surplus commerciale della Cina è sceso a 15,2 miliardi di dollari lo scorso mese, da un surplus di 28,6 miliardi di dollari ad agosto, alimentando le stime di un surplus di 27,7 miliardi.
Le esportazioni cinesi sono scese dello 0,3% rispetto all’anno precedente, contro le aspettative di un aumento del 6% e dopo un aumento del 7,2% ad agosto.
Gli operatori dei mercati attendono una serie di dati economici cinesi nel corso della settimana, tra cui il report sul PIL, sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame ed ha rappresentato il 40% del consumo mondiale lo scorso anno.
I volumi degli scambi resteranno piuttosto contenuti quest’oggi poiché i mercati resteranno chiusi per il Columbus Day.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.275,30 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,6%.
I prezzi sono nel range tra 1.268,50 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 1.278,20 dollari l’oncia troy.
Il contratto di dicembre venerdì è stato scambiato in calo del 2,21%, a 1.259,60 dollari l’oncia troy, il minimo dal 10 luglio.
Supporto a 1.242,35 dollari l’oncia troy, minimo del 10 luglio e resistenza a 1.311,80, massimo del 10 ottobre.
I negoziati tra il Presidente Barack Obama ed i Repubblicani si sono interrotti durante il weekend, alimentando i timori che l’accordo sul tetto del debito non sarà raggiunto prima della scadenza di giovedì; il mancato accordo potrebbe portare un default del debito sovrano senza precedenti.
Sul Comex l’argento con consegna a dicembre è salito dello 0,55% a 21,37 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a dicembre ha segnato +0,65% a 3,291 dollari la libbra.
I dati rilasciati stamane hanno mostrato che l’inflazioen dei prezzi al consumo in Cina è salita del 3,1% a settembre, superando le aspettative di un aumento del 2,9% e dopo l’aumento del 2,6% ad agosto.
Il report sull’inflazione è giunto dopo i dati rilasciati durante il weekend che hanno mostrato che il surplus commerciale della Cina si è ristretto a settembre per via di un calo inaspettato delle esportazioni, alimentando i timori sull’economia globale.
Il surplus commerciale della Cina è sceso a 15,2 miliardi di dollari lo scorso mese, da un surplus di 28,6 miliardi di dollari ad agosto, alimentando le stime di un surplus di 27,7 miliardi.
Le esportazioni cinesi sono scese dello 0,3% rispetto all’anno precedente, contro le aspettative di un aumento del 6% e dopo un aumento del 7,2% ad agosto.
Gli operatori dei mercati attendono una serie di dati economici cinesi nel corso della settimana, tra cui il report sul PIL, sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame ed ha rappresentato il 40% del consumo mondiale lo scorso anno.