Investing.com - I futures dell’oro sono in salita questo martedì, ma restano al di sotto del livello chiave di 1.300 dollari poiché le prospettive di un aumento dei tassi di interesse statunitensi hanno limitato i guadagni.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre è salito dello 0,29%, o di 3,80 dollari, a 1.292,70 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea.
I prezzi sono rimasti in un range stretto che va da 1.288,30 a 1.293,50 dollari. L’oro ha chiuso la seduta di ieri in calo dello 0,46%, o di 5,90 dollari, a 1.288,90 dollari l’oncia.
Supporto a 1.281,00, il minimo dall’1 agosto e resistenza a 1.314,60 dollari, il massimo dal 29 luglio.
Gli investitori attendono i dati sugli ordinativi alle fabbriche di giugno e il PMI ISM di luglio per il settore non manifatturiero nel corso della seduta per avere ulteriori indicazioni sulla forza dell’economia statunitense.
I dati della scorsa settimana sono misti, con il prodotto interno lordo del secondo trimestre che ha segnato una forte ripresa mentre la crescita dell’occupazione a luglio ha subito un calo.
L’oro è andato sotto forte pressione alla vendita nelle ultime settimane dal momento che il miglioramento dell’economia statunitense ha alimentato le speculazioni che la Federal Reserve possa alzare i tassi prima del previsto, decisione che ridurrebbe l’utilizzo dell’oro come difesa contro una politica monetaria troppo allentata.
Sempre sul Comex, l’argento con consegna a settembre sale dello 0,05%, o di 1,0 centesimi, a 20,24 dollari l’oncia troy.
Intanto, il rame con consegna a settembre sale dello 0,05%, o di 0,2 centesimi, a 3,246 dollari la libbra.
I dati di oggi hanno mostrato che l’indice dei direttori acquisti HSBC/Markit per il settore dei servizi cinese è sceso a 50,0 a luglio dal massimo di 15 mesi di 53,1 a giugno.
Si tratta del minimo dal novembre 2005 ed è un segnale che la ripresa economica resta precaria e necessita di ulteriori misure di stimolo da parte del governo.
La Cina è il principale consumatore globale di rame e rappresenta circa il 40% del consumo mondiale.