MILANO (Reuters) - L'offerta globale di azioni Ovs riguarda massimi 101 milioni di azioni, di cui 87 milioni rivenienti dall'aumento di capitale.
E' quanto si legge nel prospetto informativo dell'Ipo, pubblicato sul sito dell'azienda.
Il collocamento istituzionale riguarda 91 milioni di azioni, mentre al retail sono riservati 10 milioni di titoli. Il collocamento istituzionale è partito oggi, mentre l'offerta pubblica prenderà il via il 16 febbraio; entrambi termineranno il 24 febbraio.
Ieri, Ovs aveva comunicato che la forchetta indicativa è compresa fra 4 e 5,4 euro per azione.
Il ricavato stimato, calcolato sulla base del prezzo massimo, al netto delle commissioni, sarà pari a 530.401.500 euro.
Il rapporto tra enterprise value ed Ebitda, calcolato sull'esercizio 2013, è pari a 10,2 volte al minimo della forchetta e a 11,8 volte al massimo. Il prospetto prende in considerazione, in una tabella, due tipologie di comparables: operatori retail globali (Fast Retailing, In (MADRID:ITX)ditex e H&M), che hanno una media EV/Ebitda di 22,2 volte, e operatori retail nazionali (Ted Baker, Gerry Weber, Next, KappAhl ed Esprit), la cui media del rapporto EV/Ebitda è pari a 17,8 volte.
Il documento ricorda che Ovs ha chiuso i primi nove mesi del 2014 in perdita (20,3 milioni) e che all'inizio delle negoziazioni l'emittente rimborserà integralmente l'indebitamento dal vecchio contratto di rifinanziamento, per un importo di 335 milioni.
Anche se la società dovesse conseguire utili in futuro, si legge, "non si può affermare se e quando potranno essere effettuate distribuzioni a favore degli azionisti".
Il controllo di Ovs fa capo a Gruppo Coin, a sua volta facente capo a Icon 2, altra scatola sopra cui si trova Icon 1. Quest'ultima vede i fondi BC European Capital all'80,81%, GB Holdings al 4,58%, Ontario Limited al 13,73% e i manager allo 0,75%.
La compagine azionaria dopo il collocamento, prima dell'eventuale esercizio della greenshoe, vedrà Gruppo Coin al 55,5%, mentre il flottante sarà pari al 45,5%, percentuale destinata a salire al 49,3% con la greenshoe.
Tra i fattori di rischio viene indicato l'avviamento, che ammonta ad oltre 452 milioni e non è mai stato svalutato. Inoltre, si sottolinea che il piano industriale 2014-2014 è "in controtendenza rispetto all'attuale andamento del settore
dell'abbigliamento". Peraltro, si legge, nel periodo novembre-dicembre 2014 le vendite del gruppo sono aumentate del 6,3% in Italia.
Un fattore di rischio, inoltre, è l'indebitamento finanziario, che al 31 ottobre scorso ammontava a 707,2 milioni.
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