Investing.com – I futures del petrolio greggio sono in salita questo giovedì, l’escalation delle violenze in Egitto alimentano i timori di un’interruzione delle forniture nel Medio Oriente.
I paesi del Medio Oriente e del Nord Africa hanno prodotto il 36% della produzione mondiale ed hanno detenuto il 52% delle riserve accertate nel 2012.
I traders del petrolio attendono una serie di dati economici USA nel corso della giornata, nell’incertezza su quando la Federal Reserve possa iniziare a ridimensionare il programma di stimolo.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe ridurre le aspettative di un ulteriore allentamento, spingendo il dollaro e pesando sull’oro.
L’allentamento quantitativo è della Fed considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 107,24 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,35% sulla giornata.
I prezzi Nymex sono rimasti nel range tra 106,93 dollari al barile, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 107,38 dollari al barile, il massimo dal 5 agosto.
Il contratto di settembre ieri è rimasto stabile a 106,85 dollari al barile questo martedì, dopo i dati USA che hanno mostrato un calo superiore al previsto delle scorte statunitensi.
I futures del petrolio troveranno supporto a 105,06 dollari al barile, il minimo dal 12 agosto e resistenza a 107,68 dollari al barile, massimo dal 5 agosto.
I prezzi del petrolio sono stati spinti dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale in Egitto.
I media egiziani hanno riportato quasi 300 vittime e almeno 2.000 feriti dopo l’intervento della polizia sui protestanti della Fratellanza Musulmana
Le tensioni tra i governo ed i sostenitore dell’ex Presidente Mohammed Morsi vanno avanti da luglio, dopo il sollevamento di Morsi dall’incarico durante quello che molti media definiscono un colpo di stato.
I traders del petrolio attendono i dati USA sull’inflazione al consumo, sulle richieste di sussidio di disoccupazione, sulla produzione industriale e manifatturiera di New York e Philadelphia.
I prezzi sono stati sostenuti ieri dopo un report del governo che ha mostrato che le scorte di greggio sono scese più del previsto la scorsa settimana.
La US Energy Information Administration ha dichiarato nel suo report settimanale che le scorte di greggio sono scese di 2,8 milioni di barili la scorsa settimana, contro le aspettative di un calo dei 1,5 milioni di barili.
Gli USA sono il principale consumatore mondiale di greggio e rappresentano il 22% della domanda globale di petrolio.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a settembre sono saliti dello 0,55% a 110,82 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 3,58 dollari al barile.
Il contratto di settembre è salito al massimo della seduta di 110,99 dollari al barile nella seduta di oggi, il massimo dal 2 aprile.
I paesi del Medio Oriente e del Nord Africa hanno prodotto il 36% della produzione mondiale ed hanno detenuto il 52% delle riserve accertate nel 2012.
I traders del petrolio attendono una serie di dati economici USA nel corso della giornata, nell’incertezza su quando la Federal Reserve possa iniziare a ridimensionare il programma di stimolo.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe ridurre le aspettative di un ulteriore allentamento, spingendo il dollaro e pesando sull’oro.
L’allentamento quantitativo è della Fed considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 107,24 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,35% sulla giornata.
I prezzi Nymex sono rimasti nel range tra 106,93 dollari al barile, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 107,38 dollari al barile, il massimo dal 5 agosto.
Il contratto di settembre ieri è rimasto stabile a 106,85 dollari al barile questo martedì, dopo i dati USA che hanno mostrato un calo superiore al previsto delle scorte statunitensi.
I futures del petrolio troveranno supporto a 105,06 dollari al barile, il minimo dal 12 agosto e resistenza a 107,68 dollari al barile, massimo dal 5 agosto.
I prezzi del petrolio sono stati spinti dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale in Egitto.
I media egiziani hanno riportato quasi 300 vittime e almeno 2.000 feriti dopo l’intervento della polizia sui protestanti della Fratellanza Musulmana
Le tensioni tra i governo ed i sostenitore dell’ex Presidente Mohammed Morsi vanno avanti da luglio, dopo il sollevamento di Morsi dall’incarico durante quello che molti media definiscono un colpo di stato.
I traders del petrolio attendono i dati USA sull’inflazione al consumo, sulle richieste di sussidio di disoccupazione, sulla produzione industriale e manifatturiera di New York e Philadelphia.
I prezzi sono stati sostenuti ieri dopo un report del governo che ha mostrato che le scorte di greggio sono scese più del previsto la scorsa settimana.
La US Energy Information Administration ha dichiarato nel suo report settimanale che le scorte di greggio sono scese di 2,8 milioni di barili la scorsa settimana, contro le aspettative di un calo dei 1,5 milioni di barili.
Gli USA sono il principale consumatore mondiale di greggio e rappresentano il 22% della domanda globale di petrolio.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a settembre sono saliti dello 0,55% a 110,82 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 3,58 dollari al barile.
Il contratto di settembre è salito al massimo della seduta di 110,99 dollari al barile nella seduta di oggi, il massimo dal 2 aprile.