Investing.com - I futures del petrolio greggio sono in salita questo lunedì, con i mercati che monitorano l’attività della tempesta tropicale in corso nel Golfo del Messico, nei timori verso un’eventuale interruzione delle forniture nell’area interessata.
Le speranza verso misure a breve termine di allentamento negli Usa ed in Europa hanno spinto la richiesta di beni legati alle materie prime.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 96,96 dollari al barile, in salita dello 0,895%.
Stamane i prezzi sono saliti dell’1,5% a 97,72 dollari al barile. I prezzi hanno toccato 98,28 dollari al barile giovedì, il massimo dal 4 maggio.
Il Centro Nazionale Uragani statunitense ha dichiarato ieri che si prevede un passaggio della tempesta tropicale Isaac al livello uragano 2 nelle prossime 48 ore, mentre soffia via dalla Florida e si dirige verso il Golfo del Messico.
Si prevede l’arrivo di Isaac per stamane nella parte est del Golfo del Messico, secondo il NHC (Centro Nazionale Uragani ).
La British Petroleum ha dichiarato di aver arrestato la produzione e di procedure all’evacuazione del personale della piattaforma Thunder Horse, la principale piattaforma mondiale che si trova all’interno del golfo.
I traders degli energetici seguono le varie tempeste nel caso di una eventuale interruzione della produzione nel Golfo del Messico che è pari al 23% della produzione mondiale.
I prezzi hanno trovato un ulteriore supporto dalle aspettative verso l’implementazione di misure Fed a sostegno della crescita USA.
Il Presidente della Fed Ben Bernanke ha dichiarato venerdì che la banca centrale statunitense h ala possibilità di procedere con un ulteriore allentamento per stimolare l’economia.
Gli investitori attendono inoltre il discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke al simposio di Jackson Hole, nel Wyoming alla fine della settimana, nelle speculazioni che la Fed sia vicina ad implementare nuove misure di stimolo.
Nei due anni precedenti il Presidente ha comunicato durante questo evento l’intenzione di procedere con un ulteriore allentamento.
Il petrolio è stato supportato dalle aspettative che la BCE possa presto agire per stabilizzare il mercato dei titoli nella zona euro durante il prossimo vertice di politica di inizio settembre.
Anche il Presidente BCE Mario Draghi interverrà al simposio di Jackson Hole questo sabato.
I prezzi sono stati rialzisti negli ultimi tempi, con i future della Borsa di New York su del 20% da quando è stato toccato il minimo di 77,27 dollari al barile, il 28 giugno.
I rinnovati timori per gli scontri i Siria e le tensioni crescenti tra Iran e Occidente hanno supportato i prezzi nelle ultime settimane.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures sul petrolio Brent con consegna a settembre sono saliti dello 0,9%, a 114,65 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 17,69 dollari al barile.
I futures Brent di Londra hanno toccato 116,18 dollari al barile il 23 agosto, il massimo dal 4 maggio.
I prezzi Brent sono stati ben supportati nelle ultime settimane, salendo del 22% dai minimi toccati a giugno, tra i timori per la riduzione delle forniture dal Mare del Nord e l’inasprirsi delle sanzioni contro le esportazioni iraniane dal 1° luglio.
Le speranza verso misure a breve termine di allentamento negli Usa ed in Europa hanno spinto la richiesta di beni legati alle materie prime.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 96,96 dollari al barile, in salita dello 0,895%.
Stamane i prezzi sono saliti dell’1,5% a 97,72 dollari al barile. I prezzi hanno toccato 98,28 dollari al barile giovedì, il massimo dal 4 maggio.
Il Centro Nazionale Uragani statunitense ha dichiarato ieri che si prevede un passaggio della tempesta tropicale Isaac al livello uragano 2 nelle prossime 48 ore, mentre soffia via dalla Florida e si dirige verso il Golfo del Messico.
Si prevede l’arrivo di Isaac per stamane nella parte est del Golfo del Messico, secondo il NHC (Centro Nazionale Uragani ).
La British Petroleum ha dichiarato di aver arrestato la produzione e di procedure all’evacuazione del personale della piattaforma Thunder Horse, la principale piattaforma mondiale che si trova all’interno del golfo.
I traders degli energetici seguono le varie tempeste nel caso di una eventuale interruzione della produzione nel Golfo del Messico che è pari al 23% della produzione mondiale.
I prezzi hanno trovato un ulteriore supporto dalle aspettative verso l’implementazione di misure Fed a sostegno della crescita USA.
Il Presidente della Fed Ben Bernanke ha dichiarato venerdì che la banca centrale statunitense h ala possibilità di procedere con un ulteriore allentamento per stimolare l’economia.
Gli investitori attendono inoltre il discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke al simposio di Jackson Hole, nel Wyoming alla fine della settimana, nelle speculazioni che la Fed sia vicina ad implementare nuove misure di stimolo.
Nei due anni precedenti il Presidente ha comunicato durante questo evento l’intenzione di procedere con un ulteriore allentamento.
Il petrolio è stato supportato dalle aspettative che la BCE possa presto agire per stabilizzare il mercato dei titoli nella zona euro durante il prossimo vertice di politica di inizio settembre.
Anche il Presidente BCE Mario Draghi interverrà al simposio di Jackson Hole questo sabato.
I prezzi sono stati rialzisti negli ultimi tempi, con i future della Borsa di New York su del 20% da quando è stato toccato il minimo di 77,27 dollari al barile, il 28 giugno.
I rinnovati timori per gli scontri i Siria e le tensioni crescenti tra Iran e Occidente hanno supportato i prezzi nelle ultime settimane.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures sul petrolio Brent con consegna a settembre sono saliti dello 0,9%, a 114,65 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 17,69 dollari al barile.
I futures Brent di Londra hanno toccato 116,18 dollari al barile il 23 agosto, il massimo dal 4 maggio.
I prezzi Brent sono stati ben supportati nelle ultime settimane, salendo del 22% dai minimi toccati a giugno, tra i timori per la riduzione delle forniture dal Mare del Nord e l’inasprirsi delle sanzioni contro le esportazioni iraniane dal 1° luglio.