LONDRA (Reuters) - I prezzi dei prodotti petroliferi proseguono il trend positivo delle ultime sedute, sempre sostenuti dal calo della produzione di Usa e Paesi membri dell'Opec.
Inizialmente penalizzate dall'indebolimento del settore manifatturiero in Cina, le quotazioni si sono riprese dopo che Pechino ha allentato a sorpresa la politica monetaria, dando una spinta ai mercati azionari.
La Cina ha annunciato una riduzione delle riserve liquide obbligatorie delle banche, mettendo potenzialmente a disposizione del sistema 100 miliardi di dollari di nuovi prestiti.
Sul fronte dell'offerta di greggio, le esportazioni dai campi petroliferi dell'Iraq meridionale a febbraio sono calate mediamente di 3,225 milioni di barili al giorno.
Secondo quanto emerge da un sondaggio Reuters, la produzione Opec il mese scorso è scesa di 32,37 milioni di barili al giorno.
Segnali di rallentamento dell'output anche da Washington: secondo i dati comunicati dal governo Usa, nel dicembre scorso la produzione è calata di 43.000 barili al giorno, a 9,26 milioni di barili, toccando il minimo dell'anno.
Attorno alle 11,50 italiane, il futures sulle consegne di Brent ad aprile si attesta a 36,86 dollari il barile (+0,29 dollari), dopo aver toccato un massimo di 37,05 dollari. Il contratto di riferimento sul greggio leggero Usa sale di 0,45 dollari, a 34,20 dollari il barile, dopo aver oscillato tra 33,52 e 34,32 dollari.