Investing.com - Rimbalzo di Brent e WTI questa mattina dopo che dopo che l’Arabia Saudita ha annunciato una riduzione dell'offerta di greggio a partire da luglio andando contro ad alcuni Paesi dell'OPEC, mentre il cartello ha concordato di estendere i tagli all’offerta fino al 2024.
Durante il vertice dell’OPEC+ andato in scena nel weekend a Vienna, l’Arabia Saudita ha dichiarato che taglierà la produzione di circa 1 milione di barili al giorno a luglio, portandola a 9 milioni di barili.
La misura si aggiunge alla riduzione di 3,66 milioni di barili al giorno che il cartello ha avviato dall’ottobre 2022, estesa poi fino alla fine del 2024 dalla fine del 2023 durante il vertice di domenica. Il gruppo ha inoltre concordato di ridurre gli obiettivi di produzione complessiva, a partire da gennaio 2024, di 1,4 milioni di barili.
La mossa arriva mentre il cartello petrolifero cerca di aumentare i prezzi del greggio e di mantenere il valore della suo principale prodotto d'esportazione. L’Arabia Saudita sta anche cercando di intervenire sulle speculazioni dei mercati dissuadendo i trader dallo scommettere contro i prezzi del greggio, che quest’anno hanno visto un sostanziale aumento delle posizioni short.
I futureBrent sono saliti dell’1,7% a 77,66 dollari al al barile, mentre i future West Texas Intermediate sono saliti del 2% a 73,17 dollari al barile. Entrambi i contratti sono ancora in calo tra il 6% e l’8% per l’anno in corso.
I tagli dell’OPEC+ arrivano in seguito ad un calo dei prezzi dell'oro nero nel corso del 2023 dovuto alla debolezza della domanda dei principali importatori. Un taglio di produzione a sorpresa da parte del cartello deciso ad aprile ha fornito una spinta limitata ai prezzi del greggio, mentre i mercati erano preoccupati per un potenziale default del debito statunitense e le deboli letture economiche della Cina mettevano in dubbio una ripresa della domanda quest’anno.
I tagli di domenica preannunciano ora un'offerta petroliferi più limitata nella seconda metà del 2023 e potrebbero mantenere i prezzi relativamente sostenuti, anche se le condizioni economiche si deteriorano e i tassi di interesse aumentano.
Una serie di dati economici deboli provenienti dalla Cina ha evidenziato una ripresa non uniforme nel maggiore importatore di petrolio al mondo, che potrebbe a sua volta mantenere la domanda limitata nel corso dell’anno. Anche le potenze economiche come la zona euro e gli Stati Uniti sono alle prese con un rallentamento dell’attività manifatturiera, che dovrebbe pesare sulla crescita economica di quest’anno.
Si prevede inoltre che i tassi d’interesse statunitensi rimarranno più alti a lungo, soprattutto perché l’occupazione non agricola è cresciuta più del previsto a maggio.