Investing.com - I futures del petrolio greggio sono in calo, per via di un dollaro più forte ed un sentimento di mercato indebolitosi stamane, in vista dei meeting della BCE nel corso della settimana.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 89,79 dollari al barile, in calo dello 0,38%.
Le aspettative verso l’annuncio di nuove misure da parte della BCE per arrestare la crisi del debito che imperversa nella zona euro, sono aumentate dopo che
il Presidente Mario Draghi si è impegnato a fare tutto il possibile per preservare la moneta unica.
Tuttavia, il sentimento è rimasto fragile per via dei timori che la banca centrale possa deludere le aspettative di mercato.
I mercati attendono inoltre l’esito del meeting di politica monetaria della Federal Reserve previsto per questo mercoledì, nella speculazione un possibile intervento da parte della banca centrale.
Un report separato ha mostrato che l’indice del sentimento economico della Commissione Europea nella zona euro è sceso al minimo di 34 mesi a luglio, con i maggiori cali registrati in Spagna, Germania e Francia.
L’euro si è indebolito contro il dollaro, mentre l’indice del dollaro, che mostra la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,37% a 82,97.
I futures espressi in dollari tendono a scendere quando il dollaro sale, poiché diventano più costosi per i titolari di altre valute.
I mercati attendono inoltre l’esito del meeting di politica monetaria della Federal Reserve previsto per questo mercoledì, nella speculazione un possibile intervento da parte della banca centrale.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che il PIL USA è salito dell’1,5% nel trimestre a giugno, dopo essere salito del 2% rivisto nel primo trimestre.
Gli investitori hanno interpretato i segni del rallentamento nella crescita economica USA come un incentivo all’implementazione di misure da parte della Federal Reserve per sostenere l’economia.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
I prezzi del petrolio sono stati supportati dalle tensioni in Medio Oriente, con gli scontri in Siria che minacciano di estendersi nei paesi limitrofi, che comprendono i principali produttori di pertrolio.
Nel corso della giornata, il Segretario al Tesoro Timothy Geithner incontrerà il Ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble e Mario Draghi per discutere dell’economia globale.
Intanto, sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a settembre sono scesi dello 0,51%, a 105,92 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 16,13 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 89,79 dollari al barile, in calo dello 0,38%.
Le aspettative verso l’annuncio di nuove misure da parte della BCE per arrestare la crisi del debito che imperversa nella zona euro, sono aumentate dopo che
il Presidente Mario Draghi si è impegnato a fare tutto il possibile per preservare la moneta unica.
Tuttavia, il sentimento è rimasto fragile per via dei timori che la banca centrale possa deludere le aspettative di mercato.
I mercati attendono inoltre l’esito del meeting di politica monetaria della Federal Reserve previsto per questo mercoledì, nella speculazione un possibile intervento da parte della banca centrale.
Un report separato ha mostrato che l’indice del sentimento economico della Commissione Europea nella zona euro è sceso al minimo di 34 mesi a luglio, con i maggiori cali registrati in Spagna, Germania e Francia.
L’euro si è indebolito contro il dollaro, mentre l’indice del dollaro, che mostra la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,37% a 82,97.
I futures espressi in dollari tendono a scendere quando il dollaro sale, poiché diventano più costosi per i titolari di altre valute.
I mercati attendono inoltre l’esito del meeting di politica monetaria della Federal Reserve previsto per questo mercoledì, nella speculazione un possibile intervento da parte della banca centrale.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che il PIL USA è salito dell’1,5% nel trimestre a giugno, dopo essere salito del 2% rivisto nel primo trimestre.
Gli investitori hanno interpretato i segni del rallentamento nella crescita economica USA come un incentivo all’implementazione di misure da parte della Federal Reserve per sostenere l’economia.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
I prezzi del petrolio sono stati supportati dalle tensioni in Medio Oriente, con gli scontri in Siria che minacciano di estendersi nei paesi limitrofi, che comprendono i principali produttori di pertrolio.
Nel corso della giornata, il Segretario al Tesoro Timothy Geithner incontrerà il Ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble e Mario Draghi per discutere dell’economia globale.
Intanto, sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a settembre sono scesi dello 0,51%, a 105,92 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 16,13 dollari al barile.