LONDRA (Reuters) - Il petrolio perde terreno a causa del riavvio della produzione del giacimento norvegese Johan Sverdrup, anche se la cautela degli investitori legata ai timori di un'escalation della guerra tra Russia e Ucraina ha limitato il calo.
Equinor ha ripreso la produzione parziale del giacimento, il più grande in Europa occidentale, dopo un blackout. L'interruzione della fornitura della produzione nel giacimento del Mare del Nord ha aiutato i prezzi a salire di oltre il 3% ieri.
Intorno alle ore 10,15 italiane, i futures sul Brent perdono 43 centesimi, o lo 0,6%, a 72,87 dollari il barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate statunitense scivolano di 50 centesimi, o dello 0,7%, a 68,66 dollari il barile.
Un'altra interruzione della fornitura sostiene i prezzi del greggio. Il più grande giacimento petrolifero del Kazakistan, Tengiz, ha ridotto la produzione di petrolio del 28-30% per riparazioni che dovrebbero essere completate entro sabato, ha detto il ministero dell'Energia del Paese.
In una significativa inversione nella politica estera di Washington, l'amministrazione Biden ha permesso all'Ucraina di utilizzare armi a lungo raggio di fabbricazione statunitense per lanciare attacchi nel cuore del territorio russo, hanno detto domenica due funzionari statunitensi e una fonte a conoscenza della decisione.
Ieri il Cremlino ha detto che la Russia avrebbe risposto a quella che ha definito come una decisione sconsiderata da parte dell'amministrazione Biden, avendo in precedenza avvertito che una simile decisione avrebbe aumentato il rischio di uno scontro con l'alleanza Nato guidata dagli Stati Uniti.
Anche se i prezzi del greggio guadagnano terreno su base settimanale, la struttura del mercato si è indebolita. Il greggio statunitense è passato ieri in contango per la prima volta da febbraio, a dimostrazione che la scarsità dell'offerta sta diminuendo.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)